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Ecco come migliorerà il riso del futuro grazie all'utilizzo della tecnologia

La Statale di Milano e Regione Lombardia hanno inaugurato in Lomellina la prima sperimentazione di riso ottenuto con le Tecniche di evoluzione assistita, per una varietà più resistente alle malattie e ridurre i pesticidi

Stefano Calvi
di Stefano Calvi
17 maggio 2024 | 12:52

L'Università Statale di Milano ha inaugurato in Lomellina la prima sperimentazione di riso ottenuto con le Tea (Tecniche di evoluzione assistita, ovvero senza inserimento di materiale genetico esterno). Obiettivo, ottenere una varietà più resistente alle malattie, in particolare al fungo responsabile della malattia del brusone, e ridurre quindi l'utilizzo di pesticidi.

Ecco come migliorerà il riso del futuro grazie all'utilizzo della tecnologia

Di qualità e senza pesticidi: il riso del futuro si coltiva in Lomellina con le Tea

«Certifichiamo un nuovo patto tra politica e scienza e poniamo le basi di un progetto che abbiamo per primi voluto testare in Italia. L'agricoltura lombarda vuole continuare a essere all'avanguardia dell'innovazione quando si tratta di offrire cibo di qualità, sicuro e sempre più sostenibile - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi. La richiesta di diminuire l'impatto ambientale del settore può essere supportata solo permettendo di utilizzare proprio tecniche come queste. Ci auguriamo quindi che questo sia solo il primo passo per poter presto estendere queste sperimentazioni ad altre colture in ambito cerealicolo e non solo».

Riso ottenuto con le Tea: sono le prime piante autorizzate in campo aperto in Italia

Trattasi delle prime "piante Tea" a essere autorizzate in campo aperto in Italia, che cresceranno nei terreni dell'azienda agricola Radice Fossati di Mezzana Bigli, a ridosso del fiume Po. «È un piccolo terreno di 28 metri quadrati - spiega l'imprenditore agricolo, Federico Radice Fossati - a segnare un grande traguardo per la ricerca biotecnologica. Oggi nella nostra azienda è stata infatti avviata la prima sperimentazione italiana in campo di riso con Tecniche di evoluzione assistita (Tea) un progetto che il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università Statale di Milano sta portando avanti dal 2017, ma che solo ora viene testato fuori dal laboratorio. Siamo soddisfatti di aderire a questo importante progetto».

Ecco come migliorerà il riso del futuro grazie all'utilizzo della tecnologia

Tea per il riso del futuro: l‘intervento di Federico Radice Fossati

RIS8imo, questo il nome del progetto, è frutto di un lungo iter di approvazione da parte del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra: si tratta infatti della prima sperimentazione in campo aperto in Italia da vent'anni a oggi, e la prima in assoluto autorizzata con piante ottenute con le Tecniche di evoluzione assistita in agricoltura. Dopo l'approvazione dell'emendamento al Decreto legge "Siccità" di maggio 2023, che ha reso possibile la sperimentazione in campo aperto delle Tea e la deposizione di domanda di sperimentazione in campo fatta al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica di inizio 2024 da parte della Statale di Milano, le piante potranno essere ora trasferite dai fitotroni dell'Università alla risaia dell'azienda agricola Radice Fossati.

Che cosa sono le Tecniche di evoluzione assistita (Tea)?

Con Tea si intende un insieme di tecniche moderne di precisione sviluppate per il miglioramento genetico: si modifica il genoma della pianta ma senza l'inserimento di Dna estraneo (differenti, così, dagli Ogm vietati in Italia) per ottenere piante più produttive e resistenti a batteri, funghi e anche alla siccità. In particolare, la varietà di riso seminata a Mezzana Bigli dovrebbe essere in grado di resistere, senza utilizzo di fungicidi, agli attacchi del fungo Pyricularia oryzae, che causa la malattia nota come Brusone: una patologia fungina che può portare a perdite produttive anche del 50% e contro cui ci sono pochi farmaci.

«Le prove in laboratorio mediante test di resistenza - ha precisato Roberto Defez, biotecnologo del Cnr di Napoli, consulente della Fondazione Bussolera Branca e membro del Comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi - hanno dato risultati preliminari in termini di produttività e senza la somministrazione di agrofarmaci. Se risultassero effettivamente più resistenti anche in condizioni di crescita di campo senza dimostrare altri difetti agronomici o perdita di produttività, si potrà pensare di ripetere l'esperimento la prossima stagione per verificarne la stabilità in diversi ambienti. In caso contrario altre linee di riso Tea sono pronte per nuove sperimentazioni future, insieme alle piante del gruppo di ricerca di Vittoria Brambilla».

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