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Pasticceria “Martesana” a Milano Tradizione pugliese in piena Chinatown

La pasticceria è stata aperta nel 1966 dal pugliese Vincenzo Santoro in piazza Greco, poi si è spostata in via Cagliero e adesso ha aperto un locale anche in via Paolo Sarpi, nella Chinatown milanese nel 2015

 
26 marzo 2017 | 18:28

Pasticceria “Martesana” a Milano Tradizione pugliese in piena Chinatown

La pasticceria è stata aperta nel 1966 dal pugliese Vincenzo Santoro in piazza Greco, poi si è spostata in via Cagliero e adesso ha aperto un locale anche in via Paolo Sarpi, nella Chinatown milanese nel 2015

26 marzo 2017 | 18:28
 

Le storie di successo all’italiana ce le hanno raccontate tanti film neorealisti, a volte un po’ ingenui e strappalacrime, a volte capolavori assoluti. E quindi quando incontri dal vivo una storia di successo all’italiana, classica e ben inquadrata, dovresti essere già un po’ preparato. Ma solo in teoria, perché resta un senso di meraviglia nel trovarsi di fronte non più attori ma personaggi della vita reale, non più inquadrature ma locali e corridoi, magari di bottega.

Pasticceria Martesana di Milano La tradizione pugliese a Chinatown

È questa la sensazione che si prova entrando nella pasticceria “Martesana” di Milano, in via Paolo Sarpi: la storia è quella degli emigranti come Vincenzo Santoro, che dalla Puglia si trasferisce a Milano, ancora adolescente, e nel 1966 comincia a lavorare in pasticceria. E da lì si prosegue: nasce “Martesana”, come marchio e come negozio, dato che Vincenzo ne apre uno in via Cagliero, poco distante dal Naviglio della Martesana.

«E a cinquant’anni dalla partenza, eccoci qui, in espansione - mi racconta la figlia più grande del fondatore, Manuela Santoro - abbiamo ampliato e ristrutturato il locale storico di via Cagliero, e nel 2015 abbiamo aperto qui, nella Chinatown milanese. Dove ci troviamo bene: è strano sentirsi in Oriente pur restando nella propria città, ma la zona ci permette di intercettare un flusso turistico internazionale, e i nostri vicini di casa cinesi ci fanno una pubblicità notevole. Soprattutto le donne entrano qui, cominciano a fotografare i dolci e i locali, e poi postano tutto sui social network: la cosa, ovviamente, ci fa piacere».

Pasticceria Martesana di Milano La tradizione pugliese a Chinatown

E a parte la collaborazione involontaria, la “Pasticceria Martesana” ha un vero e proprio piano di espansione? «Stiamo allargando i nostri orizzonti, pian piano. Abbiamo aperto dei corner, piccoli spazi con i nostri prodotti all’interno di altre realtà commerciali: uno all’interno della Rinascente di Milano, uno nella piazza dove c’è il grattacielo della Regione Lombardia, un terzo a Varese. Continueremo ad espanderci senza fretta, cercando di non fare il passo più lungo della gamba».

I prodotti della famiglia Santoro hanno bisogno di una strategia commerciale, com’è ovvio, che si sviluppa su più fronti e viene da lontano: il fondatore Vincenzo è un maestro AMPI, la prestigiosa Accademia Maestri Pasticcieri Italiani, il fratello Vittorio è tra i fondatori di Cast Alimenti, l’istituto bresciano di formazione e aggiornamento che ha per presidente onorario il grande Iginio Massari. E poi ci sono i premi, che nel corso degli anni sono arrivati l’uno dopo l’altro: per esempio, il secondo posto a “The star of sugar”, al Sigep 2015, le tre torte del Gambero Rosso nel 2014, il primo posto al World Chocolate Master di Parigi, nel 2013, per citare i più recenti.

Pasticceria Martesana di Milano La tradizione pugliese a Chinatown

Per tornare all’attualità, con l’inizio della primavera lo chef pasticciere Alessandro Comaschi ci propone le sue nuove torte di alta gamma, come la “Alexander”, che si presenta come un atto di autoindulgenza a partire dal nome: nove strati di alternanza fra cremoso al Dulcey, gruè di cacao, bisquit Joconde, Galèe ai lamponi e Streusel al pistacchio. «Ma non dimentichiamo la semplicità della colomba pasquale - raccomanda Alessandro - perché la pasticceria Martesana ha già cinquant’anni di storia, e quindi una ben precisa linea tradizionale da seguire per i prodotti da forno ed i lievitati. Ho cominciato a lavorare qui a quattordici anni, e ho imparato che non c’è innovazione se non a partire dall’esperienza dei maestri, come Vincenzo e Vittorio».

By the way, è importante ricordare che Alessandro Comaschi è un apprezzato cake designer, e cioè uno che il gusto del nuovo e del sorprendente dovrebbe avercelo nel sangue, come ben sanno i clienti che gli chiedono architetture sempre più ardite e complicate. E qiundi tra compleanni cinquantenari ed espansione, fra tradizione ed innovazione la storia di successo all’italiana continua, a Milano ed oltre: nessuno sa quali saranno i prossimi traguardi, ma uno sguardo alle vetrine della pasticceria di via Paolo Sarpi, piene di creatività, di colori e di forme sensuali, lascia sperare per il meglio.

Per informazioni: www.martesanamilano.com

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