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La Pasqua “bassa” sfavorisce il turismo Spostamenti in calo dell'1,2% in Italia

Dopo un’ottima chiusura di 2017 e dati buoni per il primo trimestre 2018, il turismo italiano fa segnare un “meno” per i flussi relativi a Pasqua, ormai imminente. In particolare il calo rispetto al 2017 sarà dell’1,2%. In valori assoluti dovrebbero muoversi 4,8 milioni di persone. I numeri in ribasso sarebbe dovuto al clima incerto.

28 marzo 2018 | 11:05
La Pasqua “bassa” sfavorisce il turismo 
Spostamenti in calo dell'1,2% in Italia
La Pasqua “bassa” sfavorisce il turismo 
Spostamenti in calo dell'1,2% in Italia

La Pasqua “bassa” sfavorisce il turismo Spostamenti in calo dell'1,2% in Italia

Dopo un’ottima chiusura di 2017 e dati buoni per il primo trimestre 2018, il turismo italiano fa segnare un “meno” per i flussi relativi a Pasqua, ormai imminente. In particolare il calo rispetto al 2017 sarà dell’1,2%. In valori assoluti dovrebbero muoversi 4,8 milioni di persone. I numeri in ribasso sarebbe dovuto al clima incerto.

28 marzo 2018 | 11:05
 

Dopo un’ottima chiusura di 2017 e dati buoni per il primo trimestre 2018, il turismo italiano fa segnare un “meno” per i flussi relativi a Pasqua, ormai imminente. In particolare il calo rispetto al 2017 sarà dell’1,2%. In valori assoluti dovrebbero muoversi 4,8 milioni di persone. I numeri in ribasso sarebbe dovuto al clima incerto.

I dati emergono dall’indagine di Assoturismo-Confesercenti e Centro studi turistici presso un campione di 3.433 imprese ricettive distribuite nelle diverse regioni italiane. Quale è il motivo di questo calo? Stando a valutazioni ipotetiche effettuate guardando anche a quello che è successo negli anni scorsi, sarebbe la Pasqua “bassa” a non favorire le partenze. Ancora troppo fresco per il mare, non più entusiasmante l’idea della montagna (siamo a fine stagione, anche se i comprensori rimarranno aperti in buona parte sfruttando le abbondanti e recenti nevicate).

(La Pasqua bassa sfavorisce il turismo Spostamenti in calo dell'1,2% in Italia)

A pesare, e a preoccupare, nel confronto con le scorse feste pasquali, è tuttavia il calo dei turisti italiani (-2,2%). Questi i risultati emersi. Secondo le indicazioni del campione, rimarrà aperta una struttura ricettiva su cinque, i viaggi avranno una durata breve di 2-3 giorni e i fatturati delle imprese sono stimati in calo. La flessione stimata del -1,2% delle presenze e degli arrivi è dovuta soprattutto al calo dei pernottamenti di turisti italiani (-2,2%), mentre il flusso degli stranieri dovrebbe attestarsi su valori di stabilità (-0,2%).

Tavola 1: Stima arrivi e presenze per le festività di Pasqua 2018 e variazione su Pasqua 2017

 

Stima Pasqua 2018

Variazione rispetto a Pasqua 2017

Var. assoluta

Var. %

Arrivi

1,650 mln

-22 mila arrivi

-1,2%

Presenze

4,850 mln

-60 mila presenze

-1,2%

 

 

 

 

Presenze Alberghi

3,710 mln

-40 mila presenze

-1,1%

Presenze Extra

1,140 mln

-20 mila presenze

-1,5%

Fonte: Stime Assoturismo CST su survey ad imprese ricettive

Le presenze si concentreranno soprattutto nel sistema alberghiero (3,7 milioni). In generale dall’indagine emerge una festività senza pienoni e all’insegna del mordi e fuggi. Ad eccezione del Nord Ovest e del Sud-Isole, per le quali si stimano valori di stabilità, le altre due macro aree segnano flessioni del -1,9%. Un dato particolare si rileva solo per le regioni del Sud-Isole, dove le imprese hanno indicato un incremento della domanda estera stimato al +3,1%.

Stima puntuale della variazione prevista dagli operatori per le festività pasquali 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 - Variazione % - dettaglio geografico

 

Totale Turisti*

Italiani

Stranieri

Totale

-1,2

-2,2

-0,2

Area geografica

 

 

 

Nord Ovest

-0,1

-0,9

-0,9

Nord Est

-1,9

-2,4

-1,5

Centro

-1,9

-3,4

-0,6

Sud e Isole

0,0

-2,1

+3,1

*Il totale dei turisti è una media pesata tra le previsioni dei flussi italiani e stranieri, non la somma aritmetica

Un andamento abbastanza disomogeneo è atteso anche per le diverse tipologie di prodotto. I laghi e le località marine registreranno rispettivamente flessioni del -3,5% e -3,8% e a mancare saranno essenzialmente i turisti italiani. Resiste il mercato verso le città d’arte e le località di montagna, grazie soprattutto ai turisti provenienti da oltre confine. Anche l’offerta termale e della campagna-collina saranno condizionate dall’andamento congiunturale del periodo. Per gli arrivi dall’estero è stato segnalato un aumento dei turisti provenienti dalla Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia e dai Paesi dell’Est. Un trend di stabilità o di leggero calo è atteso per le provenienze dalla Gran Bretagna, Usa, Russia, Spagna e Cina.

Tavola 3 - Stima puntuale della variazione prevista dagli operatori per le festività pasquali 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 - Variazione % - Tipologie ricettive e di prodotto turistico

 

Totale Turisti

Tipologia ricettiva

 

Alberghiero

-1,1

Extralberghiero

-1,5

Prodotto

 

Città di interesse storico e artistico

0,0

Località marine

-3,8

Località collinari

-1,1

Località lacuali

-3,5

Località montane

0,5

Località termali

-1,7

Località di altro interesse

-1,6


«Dopo un 2017 positivo - commenta Vittorio Messina, presidente Assoturismo Confesercenti - il 2018 parte con il freno a mano tirato. Se il turismo straniero va sempre bene, su questa Pasqua a pesare è il calo di visitatori previsti italiani: uno stop che speriamo sia momentaneo e dovuto soprattutto alle incertezze meteo, la cui reale entità è stata esagerata da molti media con gravi danni al settore ricettivo. Una penalizzazione in più per un comparto che ha dimostrato un elevato dinamismo nonostante la scarsa attenzione riservatagli. I margini degli operatori, infatti, continuano ad essere messi sotto pressione dalla concorrenza degli abusivi e dall’eccesso di costi burocratici e fiscali che penalizzano il settore. Gli stessi turisti, in Italia, sono tassati più che in altri Paesi: non solo attraverso un’imposta di soggiorno che è sproporzionata in troppe località, ma anche con un’aliquota Iva sui prodotti turistici più alta rispetto a quella dei nostri rivali. Bisogna che la politica capisca che la competizione turistica è una competizione tra sistemi-Paese e sostenga più convintamente il settore più brillante della nostra economia, anche con un piano di promozione che permetta di andare oltre al turismo mordi e fuggi».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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