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Serrapetrona e i resistenti al sisma Cibo e vino per rialzarsi e ripartire

 
09 ottobre 2017 | 10:53

Serrapetrona e i resistenti al sisma Cibo e vino per rialzarsi e ripartire

09 ottobre 2017 | 10:53
 

C’è una fetta di Marche che continua a lottare per rialzarsi dopo il sisma nonostante le luci dei riflettori si siano affievolite e si aggrappa ai prodotti della terra da portare poi in tavola per gustarli.

È un pranzo in un ristorante anconetano storico come Baldì mi ha fatto riflettere sui modi diversi di approcciare la cultura enogastronomica della nostra bella Italia. Il presidente dell’Accademia del vivere divino, Gianni Santilli è un organizzatore nato. Ogni viaggio ha tematiche rassicuranti: deliziosi centri storici, musei, mostre, chiese, aziende agricole, agriturismi, buon vino, buon cibo e leccornie da portare a casa. Gli accademici sono di tutte le età. Palati e nasi curiosi e preparati. Dopo quel pranzo da Baldì, allietato da spaghetti con le sarde memorabili, fritto misto e alici scottadito, annaffiati dai vini di Maria Pia Castelli, Santilli inventa un’altra meta colta e golosa: Serrapetrona (Mc), la sua resistenza ai danni del terremoto, i suoi abitanti coraggiosi, una Fondazione, la Vernaccia mossa, la Vernaccia ferma, un pranzo tipico della domenica sui Sibillini.

(Serrapetrona e i resistenti al sisma Cibo e vino per rialzarsi e ripartire)

Saliamo sul pullman e arriviamo nella piazza del paese. Pochi piacevoli passi ci portano alla Fondazione Claudi. Silvia Pinzi, la giovane sindaco, ringrazia della visita e racconta di come ha convinto i residenti a rimanere nelle abitazioni non danneggiate messe a disposizione dai proprietari di seconda casa. In questo modo le attività produttive non si sono fermate. Con c’è lei l’archeologa Mara Silvestrini. Perché fra poco vedremo reperti del paleolitico e un dinosauro, erbivoro, completamente intatto trovati nella casa del filantropo ricercatore, una sorta di Indiana Jones, Giorgio Recchi. Un mito per la città. Forse meno per la legge. Per farla breve vi troverete nel mezzo di un percorso fantastico fra fossili e resti.

Silvia Pinzi e Gianni Santilli (Serrapetrona e i resistenti al sisma Cibo e vino per rialzarsi e ripartire)
Silvia Pinzi e Gianni Santilli

In Casa Claudi, sopra, ci sono le opere d’arte di Anna, pittrice quotata soprattutto all’estero e le invenzioni di Vittorio Claudi in campo medico. Lo sapevate che l’aereosol è nato qui? Pieni di questa botta di grande cultura, e chi se lo aspettava? Andiamo all’Azienda Quacquarini. I primi a vinificare la Vernaccia e fare la Dop Vernaccia di Serrapetrona. Poi ci spostiamo alla Cantina di Terre di Serrapetrona, qui veniamo accolti con un brindisi e gli accademici del vivere divino fanno onore al loro nome. Intanto Vincenzo Gagliardini, il cuoco dell’agriturismo, sta cucinando per noi. Ci rilassiamo davanti ad una porchetta molto gustosa, agli affettati del norcino dietro l’angolo, ai paccheri con verdure dell’orto dietro casa, al cinghiale in agrodolce con cipolline borretane e ribes. I biscotti della sorella di Vincenzo, Antonella, chiudono il conviviale. Che termina con la visita alla cantina, guidati dall’agronomo Sandro Giuliodori. Abbiamo degustato Blink, Pinot nero spumante, Collequanto, Vernaccia ferma, Robbione, l’amarone dei Sibillini e Sommo. Un passito dai toni personali molto interessante. Ringrazio Paolo Pasquinelli per le foto.

Per informazioni:
www.quacquarini.it
www.terrediserrapetrona.it

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