Fatturato da 150 milioni di euro, 14 milioni di bottiglie nella vendemmia 2015, 1.675 ettari coltivati e tanti progetti in cantiere, in Italia e all’estero, per festeggiare nel 2017 i 50 anni della Doc, la prima della Lombardia. Questi i numeri più che positivi del Consorzio tutela Lugana Doc, con un trend di crescita che dura dal 2006 e una produzione raddoppiata in 10 anni.
I numeri da capogiro dell’export (va all’estero oltre il 75% del totale del prodotto), indicano la Germania stabile come primo mercato, che assorbe il 40% della produzione, ma in crescita anche gli Stati Uniti, Paese su cui il Consorzio sta concentrando negli ultimi anni le iniziative promozionali, considerato il nuovo grande mercato da esplorare per questa Doc piccola per estensione ma grandissima nei risultati.
Il Lugana Doc è figlio della Turbiana, vitigno autoctono che, vinificato in purezza, è in grado di esprimersi con versatilità sia nelle versioni classiche in bianco che in quelle spumantizzate. Oggi sono 5 le tipologie di Lugana Doc: base, superiore, spumante, vendemmia tardiva e riserva.
Il Lugana fresco, d’annata, “base”, è il motore produttivo di tutta la denominazione, il suo mattone fondamentale: il suo volano produttivo copre quasi il 90% della Doc. L’annata 2016 si dimostra fin da ora ottima per qualità, seppure esprimerà al meglio le proprie caratteristiche fra pochi mesi. La versione base è infatti ideale per accompagnare le serate estive, come aperitivo o da pasto. Di colore giallo paglierino tenue e riflessi verdognoli, con profumi floreali, al gusto si presenta fresco, piacevolmente agrumato e lungo.
Per informazioni: www.consorziolugana.it