Love It: una sorpresa. Già in moto in qualità di Food experience store, il locale in via Rugabella 1 a Milano, vicino alla metropolitana Missori, aggiunge alle specialità golose della caffetteria e alla pizza firmata dal campione del mondo Giorgio Sabbatini, anche la ristorazione per cena. E non una ristorazione qualsiasi, si tratta di quella del giovane
Giovanni Chiodaroli, che, appena 28enne, ha già fatto sua la tradizione gastronomica italiana, tanto da riuscire non tanto ad innovarla, quanto a giocarci, realizzando piatti che saltano da una regione all'altra, portando ogni volta la sua firma, audace e rispettosa allo stesso tempo.
Manzo in tartare, maionese alla soia e tuorlo croccante
Si parte dal concetto di qualità. Non quella pluriaffermata, ma di nicchia, quella che viene raccontata da materie prime d'eccellenza che hanno tutte le carte in tavola per farsi conoscere, in Italia e nel mondo. Sono questi gli ingredienti, questi gli alimenti che Love It a Milano permette ai suoi clienti di acquistare e ora anche di gustare nei piatti di Chiodaroli. Personalmente, ho avuto il piacere di assaggiarne alcuni in un menu composito, raccontatoci con umiltà e passione dallo stesso chef.
Si comincia con Lo Sparviere Franciacorta Cuvéè 7, che fa da benvenuto nel bicchiere. Poi, subito a tavola. L'ambiente è curioso: si scendono le scale e i tavoli sono circondati da prodotti di alta qualità, tutti acquistabili, da una parte, e dall'altra un “bosco verticale”, non il grattacielo, s'intenda, ma piante rampicanti incastonate nel muro. Ci si sente un po' a casa, un po' in mezzo alla natura.
Melanzana fondente e profumi del Mediterraneo
Con un Vermiglio Cerasuolo Contucci Ponno, ci viene servito un Manzo in tartare, maionese alla soia e tuorlo croccante: proprio quest'ultimo rendeva la tartare innovativa, o meglio, giocata: il tuorlo che sovrasta la tipica tartare è leggermente panato e passato in olio bollente... sta a chi assaggia scegliere se romperlo e gustarsi la tartare come tradizione vuole, o mangiarlo come servito, azzardando e stando, quindi, al gioco dello chef.
Un Torre a Cenaja Chardonnay è da bere insieme alla Melanzana fondente e profumi del Mediterraneo. Chiodaroli ci consiglia di mangiare anche la buccia, la parte più buona e nutriente della melanzana, cotta e servita con appena un pizzico di sale - ci sono i profumi del Mediterraneo, come i capperi e le olive, a dare la giusta sapidità al piatto. Con lo stesso vino è servita una Ventresca di tonno rosso del Mediterraneo, yogurt al lime e menta e arancia candita: ottimo il tonno.
Giovanni Chiodaroli
Il “Risotto d'autunno”, servito con un Torre del Vajo, è un Vialone nano, con quaglie, zucca e zafferano. Il petto di quaglia al centro, ce lo rivela lo chef, è un ricordo prezioso della sua infanzia, e dona quel tocco personale al piatto, che fa la differenza. Stesso vino per gli Agnolotti di Fossa, con pecorino e ricotta di bufala, fonduta al Parmigiano e burro “bruciato” alla vaniglia: interessante, temerario e (quasi del tutto) ben riuscito il gioco tra la dolcezza iniziale della vaniglia e il più classico sapore del pecorino e della ricotta interni al raviolo.
Poi, con un Angeloni Bionda Isidora, viene servito il Maialino “78x24”: una coppa di maialino da latte, con patata al prezzemolo e purea di mela renetta. Si conclude con due dessert: “Dolce attesa” con Mandorla di Noto, limoni di Amalfi e cremoso al basilico; e “Sicilia all'improvviso”, un cannolo con ricotta di pecora e cremoso al pistacchio, nascosto da un sottile strato di cioccolato, frantumato al momento - non è mancato quindi, l'effetto sorpresa!
Maialino 78x24 - Coppa di maialino da latte, patata al prezzemolo e purea di mela renetta
Durante le coccole e il caffè, ci viene raccontata a grandi linee la storia di Love It dal suo amministratore delegato,
Marcello Melda. Nasce in occasione di Expo 2015 come progetto volto a portare l'agroalimentare italiano nel mondo: non quello delle firme già note e conosciute, quanto quello di nicchia, come si diceva sopra, quello di qualità che ha bisogno di un valido mediatore per farsi conoscere e raccontare.
E questo racconto vuole opporsi al drastico fenomeno dell'italian sounding, che fattura miliardi di dollari l'anno rallentando l'avanzamento delle eccellenze made in Italy. Per farlo, Love It ha deciso di uscire dall'Italia: è infatti prevista una nuova apertura a Praga durante il 2017, per poi puntare a mercati extraeuropei, come ad esempio la Cina. «Lavoriamo anche con Canada, Austria e Svizzera, mercati interessanti ma non banali. Vogliamo portare prodotti di nicchia che possano risultare nuovi e poco conosciuti, dando a noi e alle aziende che raccontiamo grandi soddisfazioni».
Merita un accenno anche il menu. I piatti, serviti da uno staff giovane ma attento, professionale e ricco di passione, hanno la stessa qualità sia a pranzo che a cena. Il menu di mezzogiorno cambia ogni tre settimane. In questo, come in quello serale, al centro rimane sempre la ricerca della qualità e l'attenzione alle materie prime, tanto da inserire ogni volta la storia delle aziende i cui prodotti sono utilizzati nelle varie portate, così da far conoscere queste realtà al pubblico. Insomma, Love It davvero può affibiarsi la definizione di Experience Store dedicato alla promozione e alla salvaguardia del Made in Italy nel mondo.
Love Itvia Rugabella 1 - 20122 Milano
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