In attesa della giornata nazionale della Coldiretti in difesa del grano italiano, in programma il prossimo 29 luglio, ad Alessandria si sta svolgendo un'anteprima, con mietitrebbia e distribuzione gratuita di un pane fresco al 100% italiano nel centro città. Alessandria, spiega l'organizzazione agricola, è stata scelta perché è la provincia che produce più grano tenero nel nord Italia, ma anche quella dove è più evidente la moltiplicazione del prezzo dal campo alla tavola con gli agricoltori che devono vendere 30 chili di grano per potersi permettere una pagnotta di pane da un chilo.
Con lo slogan “No grano, no pane!” è stata simbolicamente “occupata” dagli agricoltori della Coldiretti piazza del Cavallo in corso Crimea dove è stato portato un “tiro di trebbiatrice” e ricreati gli elementi più significativi della filiera cerealicola, dal campo alla tavola. «Serve più trasparenza sul mercato», invoca Coldiretti, con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del grano impiegato nella pasta e nel pane.
È anche necessario stendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia ed in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l'agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale.
Esplode dunque la protesta degli agricoltori italiani che lasciano le campagne con i trattori per stringere d'assedio le principali città a difesa del grano nazionale, sotto l'attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale, che si trovano peraltro soprattutto nelle aree più difficili del Paese.