Osvaldo Lodola, nato a Scaldasole (Pv) nel 1926, iniziò giovanissimo l’attività di barman nel 1942 nientemeno che all’Excelsior Hotel Gallia di Milano, luogo preferito dal mondo del calcio italiano fino agli anni ‘80. Un gioiello di architettura in stile “Belle époque” che aprì i battenti nel 1932, a due passi dalla stazione Centrale, che era stata inaugurata l’anno prima. L’albergo era di proprietà della famiglia Gallia, la stessa che gestiva anche il Grand Hotel Continental in via Manzoni.
Due anni di intenso lavoro, con turni che andavano dalla mattina alla sera, ma la “scuola” del Grand Hotel avrebbe dato i suoi insegnamenti. Nel 1944/45 è a Salice Terme (Pv) al Grand Hotel, dove alla fine della guerra si era istallato anche un Casinò molto frequentato. Luogo di benessere, con alle spalle oltre un secolo di attività termale, ospitò per diverse stagioni molti pittori e scrittori, fra cui la poetessa Ada Negri. Il Grand Hotel ebbe al suo interno e per molti anni, grazie al direttore Savoretti, una quotata Scuola Alberghiera.
a destra, Osvaldo Lodola
Dal 1946 al 1950 Lodola fu all’Hotel Commercio nel cuore antico di Milano, alle spalle del Duomo, in piazza Fontana, che prese il nome dalla settecentesca fontana in stile neoclassico del Piermarini. Nel 1951 iniziò una lunga serie di esperienze professionali, dapprima all’Hotel Metropole di Montecarlo, un 5 stelle Lusso situato nel “Carrè d’Or” del Principato di Monaco, vicino alla leggendaria piazza del casinò. Nel 1952 fece il suo ingresso al Grand Hotel des Bains di Venezia Lido, luogo di culto per gli amanti del cinema, con la sua meravigliosa Sala Visconti e le sue “boiseries” tipicamente francesi sulle pareti (oggi tristemente danneggiate). Stupende le decorazioni, simili a quelle della Reggia di Versailles.
Nel 1953 si spostò all’Hotel Centrale di Gabicce Mare, nel 1954 all’American Bar Donini di Milano in Galleria San Babila, dove la famiglia Marangione inventò il mitico “Gin Rosa”, che darà in seguito il nome al locale. Un aperitivo a 25° realizzato con 32 ingredienti (tra cui erbe, bacche, radici) shakerato e servito in particolari bicchieri a calice. La grande affluenza di clientela formerà Osvaldo, come pochi altri, nella preparazione dei cocktail.
Nel 1956 divenne barman all’Hotel Francia Europa, tre anni di esperienza. Nel 1959 aprì l’Hotel Cavour di Milano, in via Fatebenefratelli. Capo-barman era Polo Bazzocchi, un maestro nella storia del bartending. Osvaldo ricevette la chiamata e non se la fece scappare. Diventò quindi barman e braccio destro di Polo in un nuovo albergo della famiglia Gallia. Polo Bazzocchi creò nel 1936 per l’apertura del Casinò di Venezia il cocktail “En Plein” e vinse il 1° premio assoluto nel 1963 al Concorso Internazionale di Venezia con il cocktail “Carnevale di Venezia”.
Lodola trascorse 7 anni a fianco di questo grande barman, che all’epoca era fiduciario Aibes della sezione Lombardia. Nel 1966 fu all’Hotel Ambasciatori di Milano come capo-barman. L’albergo situato in Galleria del Corso, di fronte al Duomo e a 5 minuti dal quadrilatero della moda, che va da via Montenapoleone a via Della Spiga.
Nella sua carriera ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti: Nel 1962 e nel 1966 a Saint Vincent con i cocktail “Megaton” e “Ambassadeur”. Nel 1971 vinse il Concorso Averna e nel 1972 presentò con successo al Festivalbar di Asiago il cocktail “Festivalbar”. Sempre nello stesso anno con il cocktail “Cheek to Cheek” partecipò con grandissimo interesse da parte del pubblico alla “Mostra Artecasa” a Lugano.
Alcuni suoi cocktail:
PopRicetta presentata al Festivalbar di Asiago nel 197230% Zabov
30% Scotch Whisky Mackinlay’s
25% grand Marnier
15% Dokator
Shaker
Coppetta cocktail
Cheek to CheekRicetta presentata alla Mostra Artecasa di Lugano nel 197265% Gin
25% Cointreau
10% Curacao Bleu Bols
Mixing
Coppetta cocktail
Sprizzo di limone