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Fuoricasa, un mercato in crescita La cena è l’occasione preferita in Italia

A fine 2015, il 97% della popolazione italiana tra 16 e 65 anni dichiara di frequentare il fuoricasa. Il bar tradizionale si conferma il luogo più frequentato, seguito dai ristoranti e pizzerie. L’ipotesi di chiusura del 2015 è di 76 miliardi di euro, con un ulteriore aumento dell'1%, grazie in particolare alla buona stagione estiva

01 gennaio 2016 | 10:22
Fuoricasa, un mercato in crescita 
La cena è l’occasione preferita in Italia
Fuoricasa, un mercato in crescita 
La cena è l’occasione preferita in Italia

Fuoricasa, un mercato in crescita La cena è l’occasione preferita in Italia

A fine 2015, il 97% della popolazione italiana tra 16 e 65 anni dichiara di frequentare il fuoricasa. Il bar tradizionale si conferma il luogo più frequentato, seguito dai ristoranti e pizzerie. L’ipotesi di chiusura del 2015 è di 76 miliardi di euro, con un ulteriore aumento dell'1%, grazie in particolare alla buona stagione estiva

01 gennaio 2016 | 10:22
 

Un mercato, quello del fuoricasa, che ha “retto” anche durante la crisi. E che oggi esprime ancora di più la voglia di uscire e incontrarsi, per mangiare e bere fuori. È il quadro che emerge dai più recenti dati TradeLab, società specializzata nelle relazioni fra imprese e fra imprese e consumatore. L’ipotesi di chiusura 2015 è di 76 miliardi, con un ulteriore +1%, grazie anche alla buona stagione estiva.
 


A fine 2015, il 97% della popolazione italiana tra 16 e 65 anni dichiara di frequentare il fuoricasa. Le occasioni di consumo con il maggior numero di frequentatori sono la cena, seguita dal pranzo e dalla colazione, mentre il bar tradizionale si conferma il luogo più frequentato seguito dai ristoranti/pizzeria.
 
«Dai primi risultati della nostra analisi estiva proprio sul canale bar - commenta Angela Borghi, responsabile sviluppo TradeLab - nel 2015 migliora il percepito dei gestori sull’andamento dell’attività nell’ultimo anno, seppur con un saldo ancora di poco negativo. La colazione e le pause si confermano le occasioni di consumo più frequentate al bar; il pranzo e il dopocena sembrano essere invece le occasioni con maggiori difficoltà, complice la forte concorrenza esercitata da altri canali».
 
Rispetto all’ultimo anno, il 25% degli avventori dichiara una riduzione nella frequenza di visita del canale bar in almeno un’occasione di consumo: oltre che per i storici motivi legati alla ricerca di risparmio e alla mancanza di tempo, la motivazione interessante emersa è per la volontà di seguire una dieta più sana.
 
«Si conferma inoltre una qualche insoddisfazione dei clienti - conclude Borghi - sull’esperienza di visita fatta al bar per motivi legati alla mancanza di promozioni, eventi e novità. Ecco spiegate, in queste motivazioni, le performance delle categorie nel bar negli ultimi due anni secondo il percepito del gestore: contrazione importante del mondo dell’impulso (snack dolci, caramelle, gelati…), difficoltà di panini tramezzini, toast, pizze, primi e secondi piatti, ma di contro successo di cibi più light come verdure e insalate».
 
In crescita il mondo del caffè, grazie anche all’innovazione portata nel canale con le creme fredde, i caffè ricettati, ginseng, e così via, ed estesa anche al mondo della croassainterie: un’area, quella della caffetteria, su cui i gestori continuano a voler puntare per il futuro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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