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Siad
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Cuochi professionisti in 6 giorni? Basta con questa vergogna

di Alberto Lupini
direttore
 
07 dicembre 2015 | 17:12

Cuochi professionisti in 6 giorni? Basta con questa vergogna

di Alberto Lupini
direttore
07 dicembre 2015 | 17:12
 

Ma davvero la professione di cuoco o pasticcere è così svilita che chiunque oggi la può affrontare senza controlli e, soprattutto, senza preparazione? La verità è che un avvocato annoiato, invece che un metalmeccanico o uno straniero disoccupato, oggi possono aprire un bar, un ristorante o inventarsi personal chef. Che lo sappiano fare è però un’altra cosa. E nei varchi della legislazione vergognosa che regola questo comparto c’è chi specula sulla “moda” di cimentarsi con le padelle (che oggi è una sorta di status symbol). Al punto che sono nate pseudo “scuole” che agli autodidatti rilasciano un titolo, ovviamente senza valore, di “cuoco professionista” dopo una frequenza sui banchi di 6 giorni (sì, solo 6 giorni) e uno stage di 300 ore.

Non stiamo parlando di corsi per privati che, in assenza di mamme e nonne disponibili, vogliono imparare a cucinare o migliorarsi. Di quelli l’Italia è piena e in molti casi sono utili. Parliamo della “formazione” di persone che poi dovrebbero occuparsi della nostra salute, della valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti tipici. In pratica di quel che da tempo definiamo come uno dei perni dello stile di vita italiano. Si tratta di scorciatoie vergognose che non portano da nessuna parte ma che promuovono patentini tarocchi utilizzando anche le immagini di grandi cuochi stellati che se ne guarderebbero bene dal mettere piede in quelle strutture. 

Uno dei più preparati formatori del settore, Raffaele Trovato, che dirige il prestigioso Ifse Culinary Institute di Piobesi Torinese ci invita a dire BASTA a queste iniziative che illudono molti italiani che vorrebbero fare il cuoco, professione oggi ambitissima. Non possiamo non associarci a questo appello. Ma non è sufficiente. Bisogna andare a fondo e fare saltare un sistema malato che non aiuta nessuno, salvo chi ci guadagna a gestire questi finti corsi. Il che sarebbe legittimo, basta non usare il termine “professionista”...

Oggi non basta la formazione di 5 anni degli istituti alberghieri per garantire un minimo di professionalità: come si può pensare che possano essere sufficienti 6 giorni o 50 ore a scuola? È gravissimo che lo Stato italiano permetta di usare in questi casi la parola professionista associata a quella di cuoco. Ma quel che è peggio è che c’è persino chi a livello regionale accredita iniziative di questo tipo. Per non parlare di un’associazione professionale di categoria che ci mette tanto di marchio e patrocinio, o scrive nero su bianco che è pronta ad accogliere i patentati di queste scuole a fianco dei suoi iscritti (professionisti veri che lavorano da 20 o 30 anni in cucina). Cosa non si farebbe per aumentare le scarse tessere in questo Paese...

Eppure le soluzioni per potere garantire la professionalità di un cuoco ci sarebbero. Da un lato si deve ottenere il riconoscimento legale di questa professione (cuoco, pasticcere o pizzaiolo che sia), e qui va riconosciuto il nuovo impulso che, sotto la guida nel neopresidente Rocco Pozzulo, la Federazione italiana cuochi (Fic) sta dando a questo progetto (con tanto di regole per la formazione). Un’iniziativa a cui si affianca quella di Lino Stoppani, presidente della Fipe, che chiede di ripristinare un minimo di caratteristiche (fra cui la preparazione) per chi gestisce pubblici esercizi. Dall’altro lato va invece rivisto a fondo il sistema scolastico di base e va attuato un coordinamento fra i pochi istituti che possono fare sul serio alta formazione (Alma, Boscolo Etoile, Cast Alimenti, Ifse e Tu Chef in primis). A quel punto di spazio per tarocchi o apprendisti stregoni non ce ne sarebbe più.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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27/06/2016 18:11:51
3)
cuochi professionisti in sei giorni basta con questa vergogna? e sono d'accordo ma dato che viviamo in un paese che non garantisce più nulla evitiamo di fare queste critiche da corrotti !!! io avevo da sempre la passione per la cucina ma per mia sfiga non ho potuto fare una scuola albelghiera perché la mia infanzie si e rivelato diversa dalle altre. ma per seguire la mia passione non posso fare nientaltro che affidarmi a questi corsi di formazione pseudi secondo il giornalista anche perché la professione del cuoco e simile a quello di un artista dove dove per creare uno splendito piatto gli ingredienti migliori senza precedenti sono la voglia passione e inventiva sono ingredienti che anche con 60 aniiti di esperienza non li puoi ottenere cuesta perme e la proffesionalita e non servono 5 anni di scuola o corsi affermati come alma che dovresti sborsare una montagna di soldi per imparare come far spadellare degli spaghetti anche l'esperienza e importante. perché allora lo stato non organizza dei corsi validi e certifica per dare una mano come quelli come me lo studio e importante, e per quanto riguarda la salute la gente ce lo mette tutti i giorni a rischio con sti cazzi di ristoranti pseudogiapponesi che non sono neanche giapponesi ma filippini misto cinesi e li che bisogna preucuparsi non a dire a un italiano che per fare un piatto di pasta devi fare la scuola . grazie ciao a tutti LA PASSIONE LA VOGLIA DI FARE SONO GLI INGREDIENTI MIGLIORI DI UN CUOCO!!!
julian dahriu

29/03/2016 09:36:35
2) Non una elite
Senza dubbio non si diventa cuochi in 6 giorni. Ma perché per diventare cuoco dovrei fare 10 anni di scuola? Ho 25 anni, mi sono reso conto di avere la passione per la cucina e mi piacerebbe buttarmi in questo mondo. E queste "accademie " o presunte tali danno comunque la possibnilitá di migliorarsi e di cercare lavoro nel settore culinario. Magari non diventeró Barbkeri, ma probabilmente a fine corso sapro sfilettare un pesce con un coltello adatto, cosa che rimendo a casa osservendo mia madre, bravissima a cucinare per la famiglia, comunque non imparerei. Secondo voi , perso il treno a 14 anni di frequentare un'istituto professionale alberghiero, ho perso le speranze di diventare cuoco? O devo per forza spendere 20.000 (VENTIMILA!!) EURO per essere cuoco accreditato dall'ALMA? Ci vuole equilibrio in tutte le cose, già solo a guardare le nostri madri noi italiani cuciniamo meglio della metá degli chef stranieri, perché continuare con questo nonnismo e dire che per fare gli chef ci vogliono 20 anni? La veritá sta nel mezzo come sempre, evitiamo false pubblicitá di mirabolanti accademie stellate con corsi di 6 giorni a 7 minuti. Ma evitiamo anche gli eccessi dall'altra parte. Un corso, possibilmente con un costo non superiore a due stipendi , di 4-6 mesi, con un praticantato in un ristorante di altri 4-6 mesi, sarebbe l'ideale.
Marco Fasa

08/12/2015 10:13:40
1)
Mi sembra solo una presa in giro. Bisogna fare la gavetta! come l'hanno fatta tutti e poi si può parlare di fare *il cuoco* poi non mi dilungo .
Fabrizio Cavallar
Cuoco
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