Nella sede centrale di Unesco a Parigi, affacciata sulla Tour Eiffel, Parma ha presentato ufficialmente la propria candidatura a Città Creativa per la gastronomia. La serata ha visto la partecipazione di tutti i delegati Unesco, che saranno chiamati a pronunciarsi il prossimo 11 dicembre, ed è stata organizzata dall’Ambasciatore d’Italia presso Unesco Vincenza Lomonaco e dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti.
A rappresentare la città ducale, oltre al Comune di Parma, sono stati Upi - Unione parmense degli industriali, Camera di Commercio di Parma, Fiere di Parma, Università degli Studi di Parma, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dell’Anci regionale e dell’associazione Chef to Chef: un network composto da soggetti istituzionali e attori economici, nato pochi giorni fa con la sottoscrizione di un protocollo di intesa a sostegno della candidatura di Parma.
Quella delle Città Creative è una rete - suddivisa in sette aree: musica, letteratura, folk art, design, media arts, gastronomia, cinema - istituita nel 2004 da Unesco con l’obiettivo di creare una piattaforma internazionale fondata sulla socializzazione delle esperienze e sulla forza della creatività culturale: un elemento essenziale anche ai fini dello sviluppo economico. Il network Città Creative raccoglie attualmente 69 città di 32 Paesi. Le città italiane iscritte in questa lista sono tre: Bologna per la musica, Fabriano per l'artigianato e Torino per il design.
Al momento, invece, sono otto, nel mondo, le Città Creative per la gastronomia: curiosamente nessuna è italiana. Le città in questione sono: Östersund (Svezia), Zahlé (Libano), Chengdu e Shunde (Cina), Jeonju (Corea del Sud), Tsuruoka (Giappone), Florianopolis (Brasile) e Popayán (Colombia). In competizione con Parma per entrare nella lista delle Città Creative Unesco per la Gastronomia sono l’americana Portland e la spagnola Burgos.
Ai delegati Unesco riuniti a Parigi, l’Ambasciatore d’Italia presso Unesco Vincenza Lomonaco ha illustrato la specificità di Parma: «Città laboriosa e creativa - dichiara Vincenza Lomonaco - Parma è conosciuta in tutto il mondo per l’eccellenza delle sue produzioni enogastronomiche, che sono il retaggio di tradizioni secolari e di talenti custoditi e tramandati di generazione in generazione. Dietro i prodotti made in Parma si cela una storia che concilia tradizioni e innovazione, nel pieno rispetto dell’ambiente. Questo spiega perché Parma sia stata scelta dall’Unione Europea per ospitare la sede di Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. In un momento economico particolare come quello attuale, penso che Parma, con il suo tessuto di imprese agroalimentari e un’identità culturale fortemente plasmata dalla gastronomia, possa essere considerata un modello di sviluppo unico al mondo, da imitare».
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha voluto evidenziare i benefici per tutto il sistema Parma nel caso in cui la città emiliana venisse designata nel circuito delle Città Creative Unesco: «La vocazione internazionale di Parma - dice Pizzarotti - sarebbe ancora più forte, con la possibilità di avviare un percorso virtuoso dagli importanti risvolti turistici ed economici. La valorizzazione dei nostri prodotti tipici è il modo migliore per promuovere il territorio e per aumentare l’appeal del brand Parma: dobbiamo partire da eccellenze come Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano perché tutti imparino a localizzare Parma sulla cartina del mondo. Perché, oltre al food, Parma offre meraviglie storico/culturali, una grande eredità musicale, un’elevata qualità di vita, un territorio di grande fascino che spazia dalla pianura all’Appennino».
Leonardo Cassinelli, vice presidente della Camera di Commercio di Parma sottolinea lo sforzo congiunto di tutto il Sistema Parma: «La città sta facendo un grande gioco di squadra - sostiene Cassinelli - per ottenere un risultato che, se ci sarà, premierà tutti. Entrare nel circuito delle Città Creative Unesco vorrebbe dire aderire a una rete prestigiosa di incontri, occasioni, eventi e scambi dove affermare i valori nei quali ci riconosciamo come imprenditori e come cittadini: rispetto della tradizione, impegno per la sostenibilità ambientale delle produzioni, sicurezza, tracciabilità, buon gusto».
Secondo Pierluigi Spagoni, direttore marketing di Fiere di Parma: «La candidatura di Parma a Città Creativa Unesco per la Gastronomia rappresenta un ulteriore tassello nel processo di affermazione internazionale della nostra città: per storia, cultura, tradizioni e innovazione, il territorio parmense vanta un’indiscussa leadership mondiale nel campo dell’agroalimentare. In questo quadro, come Fiere di Parma, siamo lieti di poter contribuire a sostenere Parma, mettendo a disposizione il nostro know-how e le competenze distintive maturate grazie a Cibus».
«La candidatura di Parma a Città Creativa Unesco per la gastronomia - conclude Cesare Azzali, direttore di Upi - rappresenta il traguardo di una comunità che esprime attraverso il cibo una parte rilevante della propria cultura e della propria identità. Sarebbe riduttivo considerare il cibo come semplice piacere culinario: è sinonimo di emozioni, di convivialità e veicolo di relazione con persone che provengono da Paesi lontani e hanno orizzonti culturali diversi dai nostri. Attraverso il food ci relazioniamo con la nostra storia, con la nostra cultura e con il mondo che ci circonda».