Il vino è più pulito. Non ci sono problem di "sentore di tappo" (il TCA, il tricloroanosolo generato da sughero non regolare). La durata nel tempo può essere gestita con esattezza utilizzando anche meno solforosa. Una tecnologia che ora è giunta a proporre un tappo in sughero che garantisce la conservazione di vini per oltre 30 anni. Una novità dedicata ai grandi vini, che consente di evitare la sostituzione sempre delicata dei tappi che alcune aziende propongono per preservare i loro vini dopo una ventina d’anni di invecchiamento. Queste alcune delle caratteristiche che fanno dei tappi brevettati di
Diam Bouchage uno dei prodotti più innovativi e interessanti sul mercato del vino.
Scontato che il sughero, almeno per il momento, rappresenta la chiusura di bottiglie preferita al mondo (su 17,3 miliardi di tappi prodotti ogni anno, solo 3,6 sono a vite e 2,5 quelli sintetici), la società francese attiva da meno di un decennio si è conquistata una fetta di mercato mondiale di ormai il il 10% circa grazie alla tecnologia Diamant che permette di "depurare il sughero da ogni rischio di contaminazione (attraverso una pulizia con CO2 supercritica della materia prima ridotta in polvere). Tolte tutte le molecole potenzialmente nocive al vino, viene ricostruito un tappo in base alle caratterische più adatte al prodotto da conservare nel tempo.
Nata quasi per scommessa meno di una decina di anni fa per iniziativa della famiglia francese Herianb Dubrevil (da sempre nel mondo del cognac), Diam Bouchage fa capo alla società Oneo, a cui apporta 102 milioni di fatturato sui 170 consolidati (gli altri derivano da botti coi 60 milioni di Seguin Moreau e da servizi enologici coi 9 milioni di Vivelys). Del suo miliardo e 300 milioni di tappi prodotti in un anno, più di 900 milioni sono per vini fermi e 50 milioni per alcolici (Altrop) sono realizzati nello stabilimento spagnolo di San Vicente de Alcàntara, mentre altri 200 milioni per spumanti (Mytik) sono fatti sui Pirenei francesi, a Céret, dove ha sede la socetà. Da poco si è aggiunto al gruppo una società portoghese con altri 40 milioni di tappi in sughero tradizionali.
Un'offerta che ha in Francia il suo mercato principale col 25% delle vendite, a cui segue l'Italia col 21% e nomi di cantine che vanno da Antinori a Cavit, da Fontanafredda a Chiarlo, da Carpenè Malvolti a Nosio, grazie in particolare alla collaborazione con l'azienda Araldo. Seguono Usa (18%), Spagna (11%) e Sud America (6%); il restate 19% è occupato da altri mercati mondiali.
«Visto il successo che abbiamo avuto all'inizio con il nostro Diam 5 - afferma
Jean Luc Ribot (
nella foto), direttore commerciale di Diam Bouchage in Italia - un tappo con tutte le garanzie richieste, come il gusto di tappo eliminato, la purificazione del sughero e permeabilità, abbiamo avuto delle richieste anche dai grandi produttori di vino di lungo invecchiamento. Perciò abbiamo iniziata a produrre il Diam 10, per vini di 10 anni, e poi il Diam 30, per vini invecchiati di oltre 30 anni. Abbiamo sviluppato questa tecnologia con un laboratorio che ha sede a Toulouse (Francia), specializzato in invecchiamento del materiale. L'idea di base è quella di poter garantire che il tappo abbia sempre la stessa meccanica, che si mantenga in maniera lineare per un certo periodo. Oggi grazie alla densità del processo di produzione che abbiamo e grazie ai nostri componenti esclusivi brevettati, siamo in grado di comporre questo tappo e di avere anche un impegno su una durata di conservazione a lungo invecchiamento».
I test di laboratorio realizzati da Diam Bouchage, in collaborazione con il laboratorio Pure Environnement, confermano una stabilità delle qualità meccaniche garantita per 30 anni. Sottoposto a temperature che riproducono un invecchiamento accelerato, Diam 30 presenta una durata di vita 2,5 volte superiore a quella di un tappo naturale fior di sughero, nelle stesse condizioni. Altro vantaggio: mantiene una permeabilità molto ridotta, particolarmente adatta ai vini da invecchiamento. Il Diam 30 offre quindi alle grandi annate in invecchiamento ottimale in totale sicurezza e va ad aggiungersi alla gamma Diam, che arreca le soluzioni di tappatura adatte alle esigenze di ogni vino circa il trasferimento di ossigeno e la tenuta nel tempo. Diam Bouchage vanta oltre 1 miliardo di tappi venduti ogni anno nel mondo, 350 collaboratori tra Francia, Spagna, Italia, Cile, Usa, e più di 10mila clienti in 55 paesi.
«Il mercato italiano - dichiara Jean Luc Ribot - per noi è abbastanza vario, con ogni tipologia di cliente. In Italia abbiamo vissuto una grande crescita, passando dalla produzione di 30 milioni di tappi all'anno nel 2007, ai 300 milioni di oggi. Copriamo gamme complete di vini di pronto consumo, fino ai vini di lungo invecchiamento. Siamo presenti in molte zone: Piemonte, Toscana, Alto Adige, Friuli, con 25 agenti sparsi sul territorio. La nostra fascia di clienti è molto variegata».
«Da più di 10 anni per la distribuzione in Italia - conclude Ribot - abbiamo un contratto in esclusiva con il gruppo Paolo Araldo, che ha sede a Calamandrana (At) in Piemonte. Prendiamo i tappi semilavorati dalla Francia e facciamo tutta la finitura, dalla personalizzazione ai trattamenti di superficie. La distribuzione passa poi attraverso tre aziende: la Diam sugheri, una società tra Diam Bouchage e Paolo Araldo, la Paolo Araldo e la Belbo sugheri, tutto fa parte del gruppo Paolo Araldo, nostro partner esclusivo».
Diam BouchageEspace Tech Ulrich - 66400 Ceret (Francia)
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