Presentarsi uniti per rilanciare i valori e la cultura enologica del nostro Paese. È questa l'idea da cui nasce la Consulta nazionale del vino italiano, progetto che ha mosso ufficialmente i primi passi lo scorso 17 aprile. A Roma si sono infatti riuniti, su iniziativa di Onav, i rappresentanti delle maggiori associazioni del comparto vitivinicolo nazionale, allo scopo di riflettere su alcune tematiche di scottante attualità.
La Consulta nazionale vino si propone di affrontare concretamente i problemi del settore a 360° divenendo, per il consumatore, un punto di riferimento per tutto ciò che concerne la conoscenza del mondo enologico ed al contempo, di essere elemento propositivo di interventi sul fondamentale tema dell'educazione al consumo.
Grazie all'adesione al progetto di una larghissima rappresentanza di associazioni tra cui: Onav, Agivi, Ais, Aspi, Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino, Fisar, Fivi e SlowFood, sono dunque state gettate le basi di quello che sarà un lungo percorso di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e dei consumatori. Ognuna delle associazioni presenti ha infatti, per propria natura, diversi approcci e finalità. Fondamentale è perciò trovare un linguaggio ed uno scopo comune, che consenta di approntare un piano di lavoro ben definito, che possa essere sottoposto alle istituzioni.
Il primo punto su cui si concentrerà il lavoro della Consulta sarà l'introduzione di una appropriata istruzione sulla vite e sul vino, sullo stile di alimentazione mediterraneo, in cui fondamentale è l'abbinamento cibo-vino, e sul valore del territorio vinicolo italiano, della sua storia e della sua gastronomia già nel percorso scolastico, come avviene in altri Paesi dell'Unione europea.
Di primaria importanza è infatti l'avvicinamento del consumatore al mondo del vino, alla sua storia millenaria e ai suoi valori perché solo attraverso la “conoscenza” si potrà dare nuovo respiro al comparto, valorizzando quella tipicità ed unicità del prodotto vino così strettamente legata al territorio e alla cultura del Gusto Italiano. La Consulta è aperta a nuove adesioni da parte di associazioni e istituzioni e già in un futuro prossimo si prevede l'ampliamento dei partecipanti con alcune altre importanti presenze.