Il decreto legge sulle semplificazioni potrebbe portare a un rischio sicurezza per i cittadini. Nella bozza che andrà in discussione al Consiglio dei ministri venerdì 27, in nome della semplificazione, è prevista fra le tante misure anche l'abrogazione di qualsiasi autorizzazione per l'apertura dei locali di intrattenimento danzante e di circoli privati.
In base al testo in circolazione, dunque, sarebbe consentito senza autorizzazione alcuna organizzare eventi danzanti o aprire locali da ballo, e viene anche meno il requisito morale per l'apertura dei circoli. Ciò significherebbe, per esempio, non contrastare più i rave-party oppure facilitare la vita alla criminalità organizzata che non avrebbe più bisogno neanche di trovarsi un prestanome per riciclare denaro sporco in un circolo con somministrazione o in un locale danzante.
Inoltre, si impedisce anche al questore di chiudere in via preventiva circoli e discoteche per motivi di ordine pubblico collegati al favoreggiamento di prostituzione, risse, spaccio di droga e quant'altro. Alla polizia, infine, sarebbe impedito di entrare nei circoli privati.
«Siamo i primi a invocare la semplificazione degli adempimenti amministrativi – sostiene Lino Stoppani, presidente Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi – ma dobbiamo fare attenzione a non mettere a repentaglio la salute e la salvaguardia della vita dei cittadini. Il nostro è un settore visto con grande interesse dalla criminalità organizzata. Nello spirito di proficua collaborazione a un Governo che fa dell'ascolto un valore, ci permettiamo questa segnalazione, con la speranza che l'argomento possa essere considerato per la sua gravità».
Ai commenti del presidente di un settore che conta circa 250mila imprese fa eco il presidente Silb, l'associazione dei locali da ballo aderente a Fipe, Maurizio Pasca: «Lasciare che chiunque possa aprire locali senza autorizzazione o organizzare rave party significa alimentare invece che contrastare le occasioni ai giovani per bere senza controllo o assumere sostanze tossiche di qualsiasi genere. Le cronache sono piene di storie di ragazzi morti in questo contesto, con la beffa che le discoteche vengono accusate di tutto ciò. In questo modo verrebbero anche neutralizzate le campagne di educazione sul bere consapevole e sulla tutela della salute, come il guidatore designato».