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La famiglia Ferrario di Italmill sostiene arte e cultura nel Salento

 
23 aprile 2018 | 10:22

La famiglia Ferrario di Italmill sostiene arte e cultura nel Salento

23 aprile 2018 | 10:22
 

Amore per arte e cultura, una vocazione della famiglia Ferrario, proprietaria di Italmill, che in Salento sostiene il restauro di una parte importante dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, affidata al Fai dal 2012.

Nel Salento, terra vocata ai sapori semplici ma forti, si scoprono, nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate del XII secolo, tipica espressione del Romanico otrantino, anche la Stanza del Mulino e la Stanza del Forno. Dalla metà del XII secolo, infatti, i monaci basiliani, riparatisi in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio, abitarono stabilmente Cerrate dove, secondo le fonti, fondarono una biblioteca e uno scriptorium, e l’abbazia da centro spirituale si trasformò in abbazia agricola, con produzione di beni alimentari quali pane, olio e vino.

(La famiglia Ferrario di Italmill sostiene arte e cultura nel Salento)

Grazie al sostegno della famiglia Ferrario, le due Stanze, la Stanza del Mulino e la Stanza del Forno, che riconducono alla tradizione molitoria dell’epoca e il cui restauro si è appena concluso, vengono definitivamente restituite al pubblico, per raccontare la storia del pane del Salento. La Stanza del Mulino tornerà a vivere grazie all’intero restauro della grande macina, che verrà riposizionata nell’alloggio originale, mentre la Stanza del Forno verrà adibita a laboratorio per far sì che tutti possano familiarizzare con la farina e l’arte di fare il pane. Testimonianza di quanto l’arte bianca vanti, dovunque in Italia, un’antica tradizione che merita attenzione.

L’amore per l’arte appartiene da sempre alla famiglia Ferrario. «Siamo soci del Fondo ambiente italiano dal 2000 e ci faceva piacere contribuire in modo concreto al recupero delle bellezze italiane. L’oggetto del restauro era assolutamente in linea con la nostra storia di azienda leader nelle farine, Italmill». Le parole di Filippo Ferrario, figlio di Enrico e vicepresidente dell’azienda, esprimono in sintesi la motivazione di un nobile gesto che ha consentito di restituire al pubblico la fruibilità di un bene artistico di altissimo valore che comprende anche un pezzo di storia importante della tradizione molitoria e dell’arte della panificazione italiana.

Foto: Archivio FAI - Fondo Ambiente Italiano

Per informazioni: www.fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-santa-maria-di-cerrate

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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