Intestino in difficoltà? Prova la crusca di avena

Si tratta del residuo della macinazione dell’avena. Regolarizza l’attività intestinale, ha poi il pregio di ridurre la presenza di grassi nel sangue

10 giugno 2022 | 07:30

Già gli antichi ne conoscevano le importanti proprietà e la utilizzavano regolarmente. Stiamo parlando della crusca di avena. Scopriamo in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo tutti i benefici salutari ed estetici.


Che cos’è la crusca di avena?

Si tratta del residuo della macinazione dell’avena ed è costituita da scagliette che provengono dall’involucro fibroso che la riveste nella parte esterna. Considerata per diversi anni un prodotto di scarto adatto solo all’alimentazione del bestiame, negli ultimi decenni ne è stato riconosciuto l’importante ruolo svolto all’interno dell’alimentazione umana, in particolar modo in relazione alla regolazione dell’attività intestinale.


Quali sono le proprietà nutrizionali?

100 g di crusca di avena sviluppano circa 246 calorie e contengono approssimativamente:

  • 66 g di carboidrati
  • 17 g di proteine
  • 15 g di fibre
  • 7 g di lipidi
  • 6,5 g di acqua
  • 1,5 g di zuccheri
  • 58 mg di calcio
  • 5,4 mg di ferro
  • 235 mg di magnesio
  • 734 mg di fosforo
  • 566 mg di potassio
  • 4 mg di sodio
  • 3,1 mg di zinco
  • 1,17 mg di Tiamina (vitamina B1)
  • 0,22 mg di Riboflavina (vitamina B2)
  • 0,9 mg di Niacina (vitamina B3 o vitamina PP)
  • 0, 16 mg di vitamina B6
  • 52 µg di vitamina B9 o acido folico
  • 3,2 µg di vitamina K
  • 1 mg di vitamina E


Quando non mangiare la crusca di avena?

Particolare attenzione deve essere prestata al suo consumo da parte di soggetti in cura con lovastatina, un farmaco che è utilizzato al fine di ridurre il livello di colesterolo nel sangue: le sue fibre avrebbero difatti la capacità di ridurne l’assorbimento.


Reperibilità della crusca di avena

È acquistabile tutto l’anno ed è di facile reperibilità.


Possibili benefici e controindicazioni

Regolarizza l’attività intestinale, aumentando e ammorbidendo la massa fecale. Grazie al suo alto potere saziante, si presta ad essere inserita anche in regimi dietetici ad introito calorico ridotto. Ha poi il pregio di ridurre la presenza di grassi nel sangue, tenendo sotto controllo in particolar modo il livello del colesterolo cosiddetto “cattivo” ed è in grado di controllare la quantità di zuccheri che circolano nel sangue, risultando adatta anche a chi soffre di diabete o è intollerante al glucosio. Secondo alcune ricerche, infine, il suo consumo avrebbe delle ripercussioni positive anche sull’aspetto della cute.


Poiché è un alimento lassativo ne è sconsigliato l’impiego da parte di individui con problemi intestinali come la colite. L’utilizzo prolungato può dare disturbi come flatulenza e meteorismo.

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Alberto Lupini


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