Manca personale, Pozzulo (Federcuochi): «I giovani vogliono più tempo libero»

«La vera ricchezza oggi è la gestione del proprio tempo. Ed è quello che i giovani ci chiedono. Non possiamo più pensare che una persona entri in cucina alle 8 del mattino per terminare a mezzanotte» ha detto Pozzulo [...]

31 gennaio 2024 | 16:33

Sul (delicato) tema della mancanza di personale nel mondo dell'Horeca (in particolare nella ristorazione), è tornato a parlare il presidente nazionale della Federcuochi, Rocco Pozzulo, intervenuto ad una delle due giornate di concorsi dedicati agli studenti delle scuole alberghiere del Veneto: «I giovani oggi chiedono soprattutto una cosa e lo fanno a gran voce: di avere del tempo libero. Se non interveniamo, imprenditori ed istituzioni, rischiamo di avere sempre meno ragazzi che si avvicinano alla nostra professione».

«La vera ricchezza oggi - continua Pozzulo - è la gestione del proprio tempo. Ed è quello che i giovani ci chiedono. Non possiamo più pensare che una persona entri in cucina (per parlare del nostro settore) alle 8 del mattino per terminare a mezzanotte, annullando, di fatto, la propria vita. I ragazzi ci chiedono questo, prima ancora dell'aspetto economico. Da parte nostra, come Federazione, abbiamo già chiesto alle istituzioni di abbassare il costo del lavoro, per permettere ai ristoranti, come già succede all'estero, di assumere una doppia brigata per un turno al mattino ed uno alla sera. So che c'è chi pensa che sia utopico, ma se non si prende al più presto una decisione così drastica, avremo sempre meno ragazzi che vorranno fare la nostra professione»

Il presidente della Fic ha evidenziato, poi, un altro problema nella formazione e che interessa, anche in questo caso, le istituzioni. «Io insegno in una scuola alberghiera: sapete quando siamo riusciti a fare la prima esercitazione? A novembre. La formazione è importante, eppure non ci sono più risorse per poterla fare». Infine, sui concorsi. «Sono importanti per i ragazzi, quanto per chi già lavora. Ad entrambi dico che i concorsi sono momenti altamente formativi, perché permettono di metterci a confronto con altre persone. A chi lavora dico: non pensiamo di essere bravi rimanendo nel nostro ristorante, o nella nostra pasticceria, senza confrontarci, perché così non cresceremo mai. Ai ragazzi, invece, evidenzio l'importanza di avere attorno a loro dei professionisti che li possono aiutare a crescere anche con un “no”: non vincere non significa essere sconfitti nella vita, ma un modo per capire dove si è sbagliato e migliorarsi; così come chi vince non deve pensare di essere già arrivato, ma di avere toccato semplicemente una tappa della sua crescita».

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Alberto Lupini


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