Inflazione, lo zucchero al top dei rincari del carello della spesa

Zucchero… salatissimo! Lo zucchero guida, infatti, la classifica dei rincari nel carrello con un incremento record del 43% più del doppio della verdura (+20,1) e oltre quattro volte la frutta [...]

15 settembre 2023 | 12:49

Zucchero… salatissimo! Lo zucchero guida, infatti, la classifica dei rincari nel carrello con un incremento record del 43% più del doppio della verdura (+20,1) e oltre quattro volte la frutta (9,4%). La stima emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dei dati Istat sull’andamento dell’inflazione ad agosto che registra un aumento del “carrello della spesa”, che ad agosto si attesta a +9,4% nel confronto con il 2022.

Lo zucchero è presente nell’85% dei prodotti alimentari realizzati a livello industriale con un effetto valanga sui prezzi. A fronte di un consumo di oltre 1,7 milioni di tonnellate, l’Italia ha una produzione di appena 150mila tonnellate, ridotta drasticamente con la chiusura di ben 17 zuccherifici su 19 negli ultimi venti anni, con oltre 4 pacchi su 5 che arrivano dall’estero, le cui quotazioni condizionano l’intero mercato. E anche per l’olio d’oliva, al secondo posto della classifica degli aumenti con +37%, pesano i rincari legati alle importazioni dalla Spagna dove il raccolto praticamente dimezzato a causa dell’andamento climatico anomalo ha causato un balzo delle quotazioni. Se l’Italia resta il secondo produttore mondiale, negli ultimi anni i raccolti si sono fortemente ridimensionati tanto che le importazioni dall’estero sono pari a più del doppio della produzione tricolore, per la grande maggioranza provenienti proprio dalla penisola iberica.

Aumentare la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero investendo in innovazione e tecnologia per difendere i raccolti dai cambiamenti climatici, rappresenta una scelta importante per contenere i prezzi ed alzare la qualità dell’alimentazione. L’opportunità offerta dal Pnrr per l’agroalimentare italiano va nella direzione auspicata di “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Gli accordi di filiera per sostenere la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura sono infatti un’occasione unica che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore.

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Alberto Lupini


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