Terza dose? Il sottosegretario Sileri: «Necessaria per tutti»

26 ottobre 2021 | 13:37

L'urgenza è il richiamo - in tempi brevi e con siero Pfizer o Moderna a sei mesi dall'inoculazione - per i vaccinati Johson&Johnson (monodose), ma «verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti» gli altri tipi di vaccini. A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri intervenuto a Radio Capital che detta i tempi della nuova fase della campagna vaccinale: «Entro l'anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose».

 

La scelta della terza dose, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Sileri, «è auspicabile sia condivisa da tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei, dove insieme ai casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti». Il riferimento è alle criticità che stanno emergendo soprattutto nei Balcani, nell'Est Europa e in Gran Bretagna. Dai dati che arrivano da Oltremanica, però, per il momento non c'è da «preoccuparsi molto», aveva affermato lo stesso Sileri il giorno precedente a Radio24.

Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni Sileri ha chiarito che tutto «dipenderà dagli enti regolatori, e appena sarà approvato sarà disponibile in Italia, io a mio figlio lo farei senza dubbio. Ho un figlio di 2 anni e se ci fosse un vaccino disponibile per la sua età lo farei subito. Purtroppo ancora non c'è».

Intanto, per quanto riguarda la situazione epidemiologica italiana, va segnalato il caso dell'Alto Adige. Dopo una tregua di sei mesi, sia i nuovi casi che l'incidenza su sette giorni superano soglia 100. Sono infatti 115 i test positivi (40 su 864 tamponi molecolari e 75 su 11.519 test antigenici). Si deve infatti tornare indietro ad aprile per trovare numeri simili. L'incidenza sale invece a 107. Un valore così alto è stato rilevato l'ultima volta il 28 aprile (109). Stabile invece la situazione negli ospedali con 50 ricoveri (44 nei normali reparti e 6 in terapia intensiva) e nessun decesso.

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Alberto Lupini


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