In Francia dilaga l'aviaria e il foie gras è a rischio

07 gennaio 2021 | 16:50
I produttori del foie gras hanno sollecitato le autorità sanitarie a procedere più massiccia macellazione preventiva di anatre, lamentando da giovedì una netta "sensazione di impotenza" di fronte a una situazione ormai "fuori controllo": di fronte all'aumento del numero di allevamenti contaminati dall'influenza aviaria nel Sud-Ovest.

«Chiediamo un azzeramento temporaneo dei capi nelle fattorie, non controlliamo più il virus. Non c'è altra soluzione», ha dichiarato all'AFP, Hervé Dupouy, allevatore di Castelnau-Tursan e presidente della sezione palmipedi Fnsea delle Landes.

«Macelliamo preventivamente anatre in tutto il dipartimento - è la proposta - e in due mesi possiamo rimettere a posto gli animali e ricominciare a produrre", ha supplicato Dupouy, deplorando la "lentezza dell'amministrazione", secondo lui "fenomenale».

Sul versante dell'interprofessione del foie gras Cifog, segnala che la decisione di prolungare la macellazione preventiva è attesa a brevissimo. «Attendiamo l'evoluzione della strategia di lotta» contro l'epizoozia «poiché la strategia di spopolamento non è sufficiente», ha dichiarato il suo direttore, Marie-Pierre Pé.

Finora, le autorità hanno ucciso tutti i palmipedi in un'area di tre chilometri intorno ai focolai identificati. Anche altri volatili come polli e tacchini dovrebbero essere macellati quando hanno accesso all'aria aperta. In totale, secondo la direttrice Cifog, "più di 5 milioni" di palmipedi vengono allevati per il loro foie gras in una vasta area a cavallo tra Landes, Gers e Pyrénées-Atlantiques. Cifog mercoledì ha chiesto "un rafforzamento delle risorse umane dei servizi statali sul campo per accelerare" la lotta all'epizoozia.

Secondo il capo dei servizi veterinari francesi Loïc Evain, più di 200.000 anatre erano state macellate in Francia al 5 gennaio e altri 400.000 palmipedi erano in procinto di essere così preventivamente.

Cifog "chiede di riattivare il sistema di aiuti messo in atto nel 2017", compresi gli aiuti agli incubatoi, agli allevatori ma anche alle aziende di trasformazione "che saranno a corto di materia prima".

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Alberto Lupini


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