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Coldiretti: più sostegno all'agricoltura per risolvere la fame nel mondo

 
17 marzo 2009 | 15:37

Coldiretti: più sostegno all'agricoltura per risolvere la fame nel mondo

17 marzo 2009 | 15:37
 

Intervenire immediatamente in agricoltura attraverso il credito e gli investimenti per garantire cibo sufficiente alla popolazione mondiale. è il messaggio lanciato dal presidente Coldiretti, Sergio Marini, in vista del G8 agricolo in programma a Roma giovedì 12 marzo

Sergio MariniCon un quarto della produzione alimentare mondiale che potrebbe andar perso entro il 2050 per l'impatto combinato del cambiamento climatico, il degrado dei suoli, la scarsità di acqua e le specie infestanti, occorre intervenire immediatamente in agricoltura attraverso il credito e gli investimenti per garantire cibo sufficiente alla popolazione mondiale con la domanda di cibo che cresce dell'1,5% all'anno. è quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini (nella foto) sulla base dei dati Onu, alla vigilia del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8, il 'G8 Farmers Meeting”, che si svolge giovedì 19 marzo a Roma.
«La popolazione mondiale è destinata a crescere da 7 a 9 miliardi di persone nei prossimi decenni e bisogna trovare soluzioni alla necessità di far aumentare la produzione di alimenti messa a rischio non solo dal clima ma anche - sottolinea Marini - dall'indifferenza sugli effetti delle crisi internazionale sul settore agricolo che ha bisogno di investimenti in innovazione e infrastrutture per vincere la sfida dell'alimentazione mondiale».

Più sostegno all'agricoltura
«Si salvano le banche e si cerca di contenere i danni che la crisi genera sulla economia reale, ma - continua Marini - se la chiusura delle fabbriche genera disoccupazione, quella delle imprese agricole produce anche drammatiche conseguenze sull'aumento della fame mondiale con le persone malnutrite che nel 2008 sono state vicine al miliardo secondo la Fao».
«Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Marini - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perché negare tutto ciò è più distorsivo di qualsiasi aiuto di Stato».

 Produzione cerealicola in calo nel 2009
Gli effetti negativi rischiano di farsi sentire già nel 2009 con la produzione cerealicola mondiale che sarà inferiore rispetto ai livelli del 2008, secondo una analisi della Coldiretti sui dati  dell'ultimo rapporto Fao Crop prospects and Food situation (prospettive dei raccolti e situazione alimentare).
In Europa e negli Stati Uniti, nonostante condizioni generalmente favorevoli per il grano invernale, le superfici seminate sono diminuite a causa dei previsti minori guadagni rispetto all'anno scorso. Nei Paesi a basso reddito con deficit alimentare, le prospettive per la produzione cerealicola agli inizi del 2009 sono al ribasso. Le prime previsioni indicano un raccolto di mais più ridotto in Africa australe.
Condizioni di siccità prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 è stata dimezzata a causa della grave siccità in Argentina. Nonostante il calo dei prezzi internazionali registrato nella seconda metà del 2008, i prezzi alimentari sui mercati interni rimangono sostenuti in molti paesi in via di sviluppo. In Africa australe e in America centrale hanno continuato a salire.
Nei Paesi dell'Africa occidentale e orientale a gennaio i prezzi erano ancora ben al di sopra del livello di un anno fa. I prezzi del riso e del grano rimangono alti anche in molti paesi dell'Asia, tra cui Afghanistan, Pakistan e Sri Lanka.


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