Incontrare Peppe Zullo (nella foto) è un’esperienza unica e indimenticabile. Sono stati tanti gli imprenditori e i cuochi che, partiti dalla Puglia, hanno portato in giro per l’Italia e il mondo la cultura e le tradizioni di questa regione varia e generosa, facendosi ambasciatori del territorio d’origine. Peppe Zullo ha fatto questo e molto di più; il suo girovagare per il mondo lo ha portato nelle mete più lontane, Peppe ha aperto la mente e il cuore per far entrare stimoli e idee finché, arricchito ed appagato, ha fatto ritorno nella sua Orsara, il paese in provincia di Foggia e al centro dei Monti Dauni, e qui ha costruito pezzo su pezzo il suo “Paradiso”.
Un’azienda agricola di 180mila m², modello di sostenibilità e premiata come “Fabbrica del Paesaggio”, formata da 22mila m² di orto, 35mila m² di vigneto, 20mila m² di bosco con alberi da frutta, funghi, erbe spontanee e officinali. Inoltre un importante allevamento di animali, un caseificio, un resort con 10 camere e la sede della scuola internazionale di cucina.
Non basta, c’è una cantina-museo che produce eccellenti vini Daunia Igt, un ristorante che è pellegrinaggio di gourmet e addetti ai lavori per l’unicità delle sue proposte a vero km zero, Villa Jamele che è location da favola per matrimoni ed eventi e recentemente è stato inaugurato il Ristorante nell’Orto che offre l’esperienza “dalla terra alla tavola”. Al centro il cuoco-contadino che grazie alle “scarpe grosse” è saldo in terra, simpatico e avvicinabile come il suo “simply-food”.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Sognai, quand’ero ragazzo una moltitudine di angeli scendere su un dolce declivio montano per gustare le delizie del posto, preparate e cucinate da me, ma offerte della gente del luogo.
Il primo sapore che ti ricordi
Fragole selvatiche
Qual è il senso più importante?
Non ha senso avere solo un senso
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Debbo ancora realizzarlo
Come hai speso il primo stipendio?
Non l’ho mai preso
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Pzell e fogl misk, Purea di fave bianche e cicorie e Parmigiana di borragine
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il cacio ricotta di capra dei Monti Dauni
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il Marasciuolo
Che rapporto hai con le tecnologie?
Imbranet (tradotto imbranato)
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Pasta e fagioli
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Una bella donna
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Il Mangiafagioli di Annibale Carracci
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Emozioni di Lucio Battisti