Meno pasti e serate fuoricasa, vacanze e week-end fuoriporta, vestiti e scarpe. Sono queste le principali strategie di risparmio attuate dagli italiani per fronteggiare la crisi economica. Ma per far quadrare i conti di casa gli italiani non si sono limitati a depennare gli acquisti dalla lista delle spese: hanno anche cambiato il loro approccio ai consumi di ogni giorno. Come? Limitando gli acquisti all’essenziale, sfruttando le promozioni, passando a marche meno costose e a formati più economici. Ma anche ripensando agli alimenti imprescindibili nell’alimentazione quotidiana.
«Anche il latte e i suoi derivati sono stati oggetto di questa “spending review”», spiega Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte, commentando i dati Nielsen relativi al 2013. «Gli italiani hanno adottato un approccio più razionale e informato agli acquisti, apprezzando l’innovazione proposta dalle industrie lattiero-casearie e attivando nuove modalità di consumo di questi alimenti. Inoltre, ancora una volta gli italiani hanno confermato di essere particolarmente attenti alla qualità di quello che portano in tavola e quindi di non essere disposti a rinunciare agli alimenti che ritengono indispensabili, come i latticini appunto».
Tra le tendenze più rilevanti registrate nel 2013 c’è il ritorno all’home cooking, che ha generato un aumento del 4% del giro d’affari del burro, ingrediente indispensabile per realizzare con le proprie mani tante ricette, e una crescita dello 0,7% del giro d’affari di altri due prodotti passepartout in cucina: panna e besciamella. Invece la ricerca di prodotti ad alto contenuto di servizio, che possano risolvere in modo veloce e gustoso le esigenze di una pausa pranzo rapida in ufficio o di una cena improvvisata in pochi minuti, ha determinato un aumento delle vendite di formaggi confezionati a peso imposto, i cui volumi sono cresciuti in un anno dell‘1%. Anche il favore crescente di cui gode il biologico ha investito il mondo dei latticini: nel 2013 le vendite di prodotti bio sono infatti cresciute dell‘11% a valore.
Anche i nuovi trend emergenti nel mondo della nutrizione hanno un impatto importante sul fronte dei consumi. Un’offerta sempre più articolata determina aumenti significativi degli acquisti di latte delattosato, i cui volumi nel 2013 hanno segnato un +4,4% nel fresco e un +7,3% nell‘Uht. Anche l’affermazione delle diete iperproteiche, Dukan in testa, hanno portato gli italiani a cercare più latticini leggeri e di valore proteico, come i fiocchi di latte il cui giro d’affari è aumentato l’anno scorso del 2,4%. Dietro all’aumento del 4% dei volumi di yogurt bicompartimentali registrato nella distribuzione moderna c’è la ricerca di snack golosi ma più salutari e di mini-pasti freschi e sfiziosi.
L’affezione degli italiani per i latticini è confermata anche dall’andamento degli acquisti nei discount. In questi punti vendita, nel 2013, le quantità vendute di latte e derivati hanno subito una vera accelerazione: latte Uht intero +26,4%, latte Uht scremato +23,8%, yogurt da bere ai gusti +26,1%, burro +11,9%, latte fresco +6,7%.