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Obesità, un bambino su quattro vivrà meno a lungo dei genitori

Per la prima volta i bambini hanno prospettiva di vita inferiore ai genitori. Un allarme giustificato dai numeri che vedono la presenza in Italia di un milione e centomila bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi di obesità o sovrappeso, che rappresentano il 23,6% della classe terza elementare

04 maggio 2010 | 16:07
Obesità, un bambino su quattro vivrà meno a lungo dei genitori
Obesità, un bambino su quattro vivrà meno a lungo dei genitori

Obesità, un bambino su quattro vivrà meno a lungo dei genitori

Per la prima volta i bambini hanno prospettiva di vita inferiore ai genitori. Un allarme giustificato dai numeri che vedono la presenza in Italia di un milione e centomila bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi di obesità o sovrappeso, che rappresentano il 23,6% della classe terza elementare

04 maggio 2010 | 16:07
 

ROMA - Sono 148 milioni nel mondo i bimbi sottopeso, e 153 milioni gli obesi. Sono cifre che segnano gli estremi di due realtà ugualmente drammatiche del nostro tempo: la difficoltà di accesso al cibo e il suo eccesso.

Chi sopravvive alla denutrizione non avrà una vita sana e anche l'obesità infantile delle società del benessere prefigura gravi patologie con un alto costo anche sociale ed un futuro allarmante. Solo una giusta nutrizione può garantire il rispetto del programma genetico di ogni bambino, l'adulto di domani.



Questo il tema del convegno "Alimentazione, stili di vita e salute dei bambini: le sfide di oggi per le generazioni di domani", organizzato a Roma dal Barilla center for food & nutrition. Medici ed esperti italiani e internazionali si sono confrontati con approccio multidisciplinare su un problema che appartiene anche a noi, quelli della dieta mediterranea tanto esaltata: l'allarme obesità.

Dagli Stati Uniti dove il governo è stato costretto a intervenire, il fenomeno si è esteso all'Europa e, parallelamente alle migliorate condizioni di vita, persino nei paesi emergenti. All'incontro sono stati portati dati ed esperienze diverse ma la conclusione è stata una sola: l'importanza di prevenire i fattori di rischio che l'adulto eredita dall'alimentazione sbagliata nella prima infanzia. Tra più comuni, e spesso correlati, diabete e ipertensione.

In Italia, secondo i rapporti presentati da Valerio De Molli del Barilla center e da Claudio Maffeis dell'Università di Verona, su 100 bambini in età prescolare e scolare, 24 sono sovrappeso e 12 obesi e nel centro sud, unica eccezione la Sardegna, le percentuali salgono ancora fino al picco della Campania dove uno scolaro su due ha problemi di peso. Il dato nazionale è in correlazione con vari fattori, non ultimi il benessere economico e il grado di scolarità dei genitori.

 Da non trascurare poi nello scenario attuale i disturbi del comportamente alimentare degli adolescenti (8-9%). La previsione agghiacciante è che l'attuale generazione dei nostri piccoli ipernutriti non sarà longeva come quella che l'ha preceduta. Sono dati che ci accomunano al resto dell'Europa in cui la sola obesità giovanile risulta essere dieci volte maggiore rispetto agli anni Settanta. Se "la salute dei bambini è nelle nostre mani", come recita il bel manifesto Barilla con la mano paffuta di un bimbo che stringe una spiga di grano, occorre agire e subito con la mobilitazione di tutti: di quei genitori e nonni che ancora rimpinzano perché grasso è bello, degli educatori e delle istituzioni.

Sui piani di intervento a livello istituzionale hanno portato il loro contributo Daniela Galeone e Riccardi Garosci rispettivamente dei ministero della Salute e dell'Istruzione. «Dobbiamo lavorare insieme - ha detto Galeone- nell'ambito di una piattaforma interministeriale per migliorare la salute e il benessere dei cittadini italiani proponendo fin dall'infanzia uno stile di vita diverso. Sullo sport in età scolare e sull'alimentazione - non vogliamo parlare di dieta, parola che ha sempre un significato punitivo - alla Conferenza Stato-Regioni sono state raggiunte varie intese».

Proprio grazie alla nostra attenzione sul cibo, per Garosci, Milano ha avuto il privilegio di ospitare l'Expo 2015 e l'educazione alimentare ne è la parola chiave, oltre che una nuova materia scolastica.«Abbiamo già cominciato a spiegare il cibo e i suoi valori, nutrizionali e culturali - ha detto - anche ai più piccoli». L'Europa anche se con un ritardo iniziale è molto attenta ai problemi sanitari connessi all'alimentazione, per Elisabetta Olivi della Commissione Ue, con normative complementari che non sostituiscono quelle nazionali. è del 2007 il Libro Bianco che contiene obiettivi e della proposte per proteggere la salute dei cittadini comunitari cominciando dall'infanzia e per agire in favore di sistemi sanitari dinamici.

Al convegno romano l'industria, la distribuzione, la società civile e gli operatori professionali hanno avuto modo di mostrare come il coinvolgimento congiunto di tutta la cosiddetta società impegnata sia fondamentale per un approccio corretto alla salute: dalla Coop Italia al Movimento genitori fino alla Società italiana di pediatria. Sono stati illustrati i programmi alimentari Mulino Bianco e un progetto di welfare community unico in italia, Giocampus, promosso con le istituzioni di Parma con l'obiettivo di promuovere un'alta qualita della vita attraverso l'integrazione dell'educazione alimentare e di quella motoria. Con il gioco, - si tratta comunque di bambini - ma anche con lezioni sulla composizione dei cibi, di iniziazione al gusto e di pratica ai fornelli con l'assistenza di chef. Grande spazio al movimento, con gite in montagna e nei boschi, lezioni di sci, pattinaggio e nuoto ed anche emozionanti faccia a faccia con i grandi campioni dello sport.

Occorre intervenire con decisione per invertire la tendenza che ha portato quasi un bambino su quattro ad avere una speranza di vita inferiore a quella dei genitori a causa dei problemi determinati dall'obesità e dal sovrappeso. è quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati emersi al convegno 'Alimentazione, stili di vita e salute dei bambini” promosso da Barilla center for food nutrition durante il quale Claudio Maffeis pediatra dell'Università di Verona ha affermato che per la prima volta i bambini con eccesso ponderale hanno prospettiva di vita inferiore ai genitori. Un allarme giustificato dai numeri che vedono la presenza in Italia di oltre un milione e centomila bambini tra i sei e gli undici anni con problemi di obesità e sovrappeso che rappresentano il 23,6% della classe terza elementare.

Le malattie collegate direttamente all'obesità sono responsabili di ben il 7% dei costi sanitari dell'Unione europea poiché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, sulla base dei dati della Commissione Europea.

Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il futuro è preoccupante per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. Occorre invertire la tendenza promuovendo il consumo di frutta e verdura a casa, nelle scuole e nelle mense anche con l'aiuto dei nuovi distributori automatici snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa al 'cibo spazzatura”.



La Coldiretti ha firmato un protocollo di intesa con il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca che prevede l'impegno a promuovere attraverso esperienze pilota, nel rispetto della propria autonomia e nell'ambito delle rispettive competenze, iniziative comuni per sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento civico rispettoso dell'ambiente e delle tradizioni alimentari italiane. Un impegno che rientra nell'ambito del progetto "Educazione alla Campagna Amica" che nel corso del nuovo anno scolastico ha coinvolto oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie che partecipano alle oltre tremila lezioni nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto che saranno organizzati nelle aziende agricole e in classe.

Le iniziative a sostegno dell'educazione alimentare delle nuove generazioni riguardano anche esperienze innovative come la nascita degli agriasili, che sono aziende agricole trasformate in asili dove accogliere i più piccoli in un ambiente semplice, familiare e naturale dove giocare con piante ed animali e gustare merende e colazioni genuine lontani dal cibo spazzatura. Un sogno che è già diventato realtà grazie a numerose esperienze che sono nate e stanno nascendo come funghi in diverse regioni, soprattutto per iniziativa di giovani imprenditrici agricole che per la prima volta presentano questa innovazione nei processi educativi mercoledì 5 maggio a Roma in un vero agriasilo con i bambini che potranno conoscere i più curiosi 'giochi” della campagna, gustare le vere merende 'rustiche”, esercitarsi negli orti sensoriali e socializzare con gli animali da cortile come galline, pulcini, conigli, papere, oche ma anche asini e pony.


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