Metodo Classico: il made in Sicilia di Baglio del Cristo di Campobello
Debutto dell'annata 2020 degli Extra Brut Millesimati Grillo Sicilia Doc e Rosato di Nero d'Avola Sicilia Doc. Bollicine che esprimono a pieno l'unicità di questa terra
Identità allo stato puro. Siamo nella Sicilia agrigentina, dove a Campobello di Licata il terreno è profondo, misto calcareo e gessoso, di giacitura collinare. Qui tra i 250 e i 400 metri, con il soffio salutare della costa a 8 chilometri, sbocciano vini importanti. Quelli che la famiglia Bonetta firma Baglio del Cristo di Campobello.
Cristo di Campobello, vendemmia di alto profilo
«La vendemmia di quest'anno è andata piuttosto bene, nonostante le sfide climatiche - racconta Carmelo Bonetta - Abbiamo avuto un'estate più calda del solito, ma alla fine siamo riusciti a raccogliere uve di altissima qualità, anche se la produzione è stata un po' inferiore rispetto agli anni passati».
Una stagione impreziosita dal debutto sul mercato dell'annata 2020 dei Metodo Classico Extra Brut Millesimati Grillo Sicilia Doc e Rosato di Nero d'Avola Sicilia Doc, con un affinamento sui lieviti di 36 mesi.
Cristo di Campobello, due grandi vitigni autoctoni
«I nostri due Metodo Classico - spiega Bonetta - nascono dalla consapevolezza di due grandi vitigni autoctoni, il Grillo e il Nero d'Avola, che rappresentano il nostro territorio e la Sicilia nel mondo. A ciò si aggiunge il suolo gessoso che caratterizza l'identità del terroir. Il gesso è la nostra vera ricchezza, capace di donare alle uve e ai vini una personalità unica. Le nostre bollicine esprimono a pieno con le loro caratteristiche l'unicità di questa terra. Il Cristo di Campobello Metodo Classico Rosato Extra Brut Nero d'Avola Doc Sicilia 2020 è molto elegante, con un raffinato colore rosa cipria, brillante e trasparente, dal perlage fine e persistente. Caratterizzato da profumi delicatamente fragranti, petali di rosa e ciliegia fresca, lampone e melograno, al sorso è ben strutturato, armonioso nella sua equilibrata acidità-sapidità, con riverberi di persistenza floreale e freschezza. Il Cristo di Campobello Metodo Classico Extra Brut Grillo Doc Sicilia 2020 ha un delicato colore giallo paglierino, con leggerissime sfumature verdoline. Perlage fine ed elegantemente persistente. All'olfatto sviluppa fragranti profumi di crosta di pane, con note floreali di ginestra e sentori fruttati di pesca, pera, agrumi e macchia mediterranea. È piacevole e cremoso in bocca, con ritorni fruttati e sensazioni mandorlate. L'equilibrata acidità riempie il palato di freschezza assicurando un'intensità gustativa e una lunga persistenza».
Una complessità e una profondità di sapori notevoli. Grazie alla loro struttura sono in grado di esaltare i sapori sia della tavola di tutti i giorni sia di quella delle occasioni festive. Si rivelano ideali con antipasti di pesce, come insalata di mare, carpaccio di pesce crudo o tartare, ma anche con primi piatti di pesce, con fritti leggeri o formaggi freschi.
Cristo di Campobello, gli altri gioielli di famiglia
L'intensità della vigna - 5mila piante per ettaro tutte vendemmiate a mano - si esprime anche nelle produzioni in purezza “ferme”. Ecco allora Syrah, Nero d'Avola, Chardonnay e Grillo che trovano espressione in etichette di alto lignaggio come Lusirà, Lu Patri, Laudàri e Lalùci. Vigore e delicatezza caratterizzano i blend di Grillo e Insolia e Nero d'Avola e Syrah declinati nel carattere di Adènzia. Il tessuto agrigentino si manifesta a pieno titolo anche nella linea C' D' C' Terre Siciliane Igp con il rosso da Nero d'Avola, Syrah e Merlot, il bianco da uve Grillo, Chardonnay, Isolia e Catarratto e il rosato da Nero d'Avola.
Cristo di Campobello, sostenibilità e vini bio e vegan
«Anche se da sempre pratichiamo agricoltura sostenibile - puntualizza Carmelo Bonetta - quest'anno l'azienda ha ottenuto la certificazione per le pratiche agricole biologiche e i nostri vini saranno etichettati come biologici e vegani. È stato inoltre installato un impianto fotovoltaico che ha ridotto il fabbisogno energetico di oltre il 50% e abbiamo implementato pratiche di gestione sostenibile per ottimizzare l'uso di energia e acqua, ridurre gli sprechi e minimizzare l'impatto ambientale. Le acque reflue depurate vengono raccolte in un laghetto artificiale per essere riutilizzate per l'irrigazione. L'azienda si impegna nella gestione intelligente dei consumi e nella sensibilizzazione del personale per garantire un approccio responsabile. Abbiamo anche ridotto il peso delle bottiglie e utilizziamo scatole e etichette in carta riciclata, con colle e vernici ad acqua, per ridurre le emissioni di gas serra».
Un impegno che non si ferma alla riduzione dell'impatto ambientale, ma che viene orientato anche al rapporto sempre più connesso tra vino e turismo. «Nel 2025 - annota Carmelo Bonetta - è nostra intenzione espandere sempre di più le offerte di esperienze enoturistiche per far conoscere un territorio unico come il nostro, aumentare la conoscenza dell'azienda e contribuire a creare un legame più forte con i visitatori».
[cartiglio_pers]1[/cartiglio_pers]
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini