Colpo di scena in Oltrepò. La politica, dopo anni di sostanziale assenza, scende in campo e attraverso la Regione avvia quello che sembra un tentativo di “commissariamento” di Terre d'Oltrepò, la più importante cantina cooperativa lombarda, alle prese con un grande piano di rilancio industriale (che prevede l'ingresso di un investitore privato nella Spa) e un complicato confronto con una minoranza di soci ed ex soci, già oggetto di sanzioni o espulsioni per non aver conferito le uve dell'ultima vendemmia (la peggiore degli ultimi anni), che vogliono sfiduciare l'attuale consiglio di amministrazione. Al centro c'è il fatto che Terre d'Oltrepò - guidata dal ceo Umberto Callegari - l'anno scorso ha rinviato il saldo dei pagamenti dell'uva conferita, perché a corto di liquidità avendo venduto meno vino. Una situazione che avrebbe dovuto sbloccarsi con l'ingresso di un privato nella Spa, ma che ora sembra in forse dopo le ultime novità.

Umberto Callegari, ceo di Terre d‘Oltrepò
La Regione si muove per sbloccare la crisi della cantina
La discesa in campo della Regione sembra un oggettivo sostegno alla minoranza della cooperativa, anche se ovviamente si parla di un intervento per fare da paciere fra le parti, tanto che si fa riferimento ad un ruolo di vertice affidato ad un esponente scelto dalla Regione, quasi che la cooperativa fosse di fatto commissariata. L'annuncio delle ultime ore (preso, si dice, con il consenso di Coldiretti) sembra nascere da una scelta strategica di proporre un'alternativa al piano di sviluppo da tempo avviato dalla cooperativa (nel solco delle esperienze più positive fatte nel mondo della cooperazione italiana), puntando più su modelli tradizionali che non su nuove modalità con cui interagire meglio sui mercati che oggi richiedono efficienza e produttività.

L'assessore regionale all'Agricoltura, Alessandro Beduschi
A scendere in campo è stato direttamente l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessandro Beduschi, che ha dichiarato come «Regione Lombardia si sta occupando ormai da mesi della crisi della cantina sociale, con incontri e interlocuzioni che hanno portato alla disponibilità di un importante fondo di investimento, che abbiamo quindi ritenuto mettere in contatto con la governance della cantina. In affiancamento a questa azione, si è deciso di presentare una lista di candidati al Cda della cantina, in vista dell'assemblea prevista per l'11 luglio». La lista, precisa l'assessore, non sarà espressione di nessuna parte politica o sindacale, ma esclusivamente di un territorio che vuole e deve ripartire garantendo continuità operativa alla cantina, allo stesso tempo dando un segnale di discontinuità manageriale.
Terre d'Oltrepò, una lista “territoriale” per il nuovo Cda
La lista sarà composta da 13 nominativi, a cui si aggiungerà un componente indicato dal socio sovventore Fondosviluppo Spa, fondo mutualistico di Confcooperative. A garanzia dell'impegno regionale nell'avallare un'operazione nell'esclusivo interesse del mondo del vino oltrepadano, Regione Lombardia indicherà tra i candidati al Cda un proprio dirigente. «Un modo - prosegue l'assessore Beduschi - per metterci la faccia, con l'obiettivo di dare dignità alle aziende conferenti e ai dipendenti, credendo in un progetto non speculativo, di lungo periodo e in grado di fornire una prospettiva di crescita. La prossima vendemmia - aggiunge Beduschi - avverrà in condizioni difficoltose, ma deve essere chiaro a tutti che al dovere di conferimento delle uve in cantina deve corrispondere in modo altrettanto forte il dovere di pagarle ai viticoltori».
Per approfondire al meglio le complesse tematiche in gioco, l'assessore Beduschi sarà presente, assieme ai rappresentanti del Fondo di investimento, a un incontro con i conferenti della cantina e i candidati al Cda, aperto a tutto il territorio, che si terrà lunedì 7 luglio alle 17 presso palazzo Certosa-Cantù a Casteggio (Pv). «Incontro - conclude l'assessore - che sarà propedeutico all'assemblea dell'11 luglio, in cui i soci saranno chiamati a scegliere il futuro dell'Oltrepò e in vista della quale Regione Lombardia chiederà il sostegno di tutti a un progetto che parla di futuro, in un territorio che invece di liberare le sue straordinarie potenzialità ha troppo spesso pensato a distruggerle con invidie, antipatie e ripicche».

Terre d’Oltrepò, la Regione si muove: svolta o commissariamento mascherato?
Gli amministratori confermano la loro linea
Detto della Regione, vediamo ora la posizione del consiglio di amministrazione che, confermando la volontà di proseguire nel suo mandato nell'interesse della cantina e dei suoi soci, ha diramato un comunicato in cui sottolinea come la Regione e Coldiretti si sono di fatto allineati alle posizioni di soci di minoranza che avrebbero operato contro gli interessi della cooperativa.
Questo il testo di un comunicato diramato in serata:
"Terre d’Oltrepò Società Cooperativa Agricola per Azioni (S.C.A.P.A.), alla luce degli ultimi sviluppi, ritienedoveroso informare l’opinione pubblica e le istituzioni in merito alla situazione che si è venuta a creare in vista dell’Assemblea dei Soci convocata per il 10 luglio 2025 (seconda convocazione l’11 luglio).
Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa, presieduto da Lorenzo Callegari, ha infatti preso atto consorpresa della presentazione di una lista di nuovi candidati alla guida della Cooperativa, formalmente sostenuta da Regione Lombardia e Coldiretti. Tale lista comprende anche soci che, negli ultimi mesi, hanno violato le regole statutarie rifiutandosi di conferire le uve alla Cooperativa e tentando di esercitare il diritto di recesso in assenza dei requisiti previsti.
Questa iniziativa, non condivisa né comunicata agli organi sociali attualmente in carica, appare in contrastocon il percorso di interlocuzione e collaborazione istituzionale finora avviato per affrontare e superare le difficoltà che la Cooperativa sta vivendo – difficoltà legate in buona parte proprio al mancato conferimento delle uve da parte di una parte dei soci.
Lorenzo Callegari, presidente di Terre d'Oltrepò
Nel frattempo, proprio con il supporto di Regione Lombardia e Confcooperative, l’attuale governance ha firmato una lettera di intenti con un primario partner finanziario, finalizzata a esplorare un aumento di capitale nella società per azioni controllata dalla Cooperativa. Tale iniziativa si inserisce in piena coerenza con il piano industriale approvato e già in fase di attuazione, rappresentando un passaggio cruciale verso il risanamento e il rilancio della filiera vitivinicola territoriale.
Appare quindi incomprensibile e intempestiva la scelta di sostenere un cambio di governance in un momento tanto delicato, quando invece la situazione richiederebbe stabilità, coesione e il pieno supporto delle autorità pubbliche. Il sostegno a una lista promossa da una minoranza di soci, che ha più volte manifestato sfiducia nei confronti degli attuali organi sociali, rischia di compromettere l’efficacia della manovra di risanamento in corso. Al di là delle modalità, giudicate poco rispettose della serietà e dell’impegno profuso da amministratori e management, questa decisione rischia di mettere a repentaglio il futuro stesso della Cooperativa.
Nonostante ciò, i consiglieri in carica confermano la volontà di proseguire con senso di responsabilità il proprio operato fino all’Assemblea, perseguendo esclusivamente l’interesse sociale, nel rispetto della legge e dello statuto, con l’obiettivo di mettere in sicurezza Terre d’Oltrepò e garantire stabilità e continuità ai soci conferitori".
Ora può essere a rischio l'investimento del socio privato
Le liste sono state già presentate e a questo punto sarà interessante capire se sarà ancora possibile trovare un punto d'incontro perché sembra assai probabile che se l'attuale Cda dovesse essere messo in minoranza (e tutto dipenderà probabilmente da 100-150 soci su 500 circa), sarà molto difficile che l'importante investitore privato disposto a investire nella cantina (permettendo di pagare le uve e avviare i nuovi investimenti) resti in campo senza gli amministratori con cui ha concordato l'ingresso nella Spa. Solo nei prossimi giorni si potranno quindi avere indicazioni e capire se l'assessore Beduschi riuscirà a sanare una situazione che se dovesse sfuggire di mano porterebbe alla liquidazione della cooperativa che dopo le gravi crisi degli scorsi anni sembrava avviata ad una fase di sviluppo a benefiicio di tutto il territorio.