Un vino capace di racchiudere in bottiglia l’essenza produttiva della Cantina di San Michele Appiano e di esprimere, con la sua bilanciata cuvée a base Chardonnay e completata da cangianti percentuali di Pinot bianco, Sauvignon blanc e Pinot grigio, l’andamento del singolo millesimo nei vigneti cru da cui scaturisce. Stiamo parlando di Appius, il bianco d’alta gamma di St.Michael Eppan presentato, come di consueto nella giornata che precede l’apertura del Merano Wine Festival, con una masterclass condotta da Jacob Gasser, il valente enologo che ha prima affiancato e dallo scorso anno sostituito il mitico Kellermeister Hans Terzer, che ha raggiunto il traguardo della meritata pensione, dopo quattro decenni di guida enologica della cantina.

Cantina San Michele Appiano ha presentato la dodicesima edizione di Appius
Un progetto visionario nato dal genio di Hans Terzer
Il nome, omaggio all’etimo d’epoca romana del borgo di Appiano, racchiude un visionario progetto di Hans Terzer nato dodici anni fa che, anno dopo anno, ha messo in bottiglia le uve più preziose di ogni millesimo, caratterizzando inoltre bottiglia ed etichetta con una diversa ed originale veste grafica, curata da Life Circus, per una “wine collection” ad edizione limitata, che vede coinvolti appassionati estimatori da tutto il mondo.

Sette millesimi di Appius e quattro vecchie annate dei vitigni che compongono la cuvée
Per rendersi conto di quanto la storica cantina cooperativa di San Michele Appiano tenga a questo progetto basti pensare che dallo scorso anno Appius ha una propria cantina, ideata e disegnata dal noto architetto di Caldaro, Walter Angonese, in un’esaltazione di spazi e geometrie concepita propio per evidenziare la particolarità e la magnificenza di Appius.
Un’annata difficile che esalta la forza del terroir altoatesino
Venendo all’analisi del nuovo millesimo, come al solito frutto di una accurata selezione dei grappoli e di un meticoloso assemblaggio finale delle varie parcelle, anche questo 2021 ha avuto una fermentazione alcolica e una ridotta malolattica, con passaggio in barrique e tonneaux e successivo assemblaggio dopo un anno a cui è seguito un affinamento sui propri lieviti per ulteriori tre anni in tini di acciaio inox

La presentazione di Appius 2021
Appius 2021 è il frutto di un’annata per nulla facile con un inverno lungo e nevoso e una primavera insolitamente fresca; il ciclo vegetativo della vite è iniziato con un ritardo di circa due settimane e l’estate, segnata da frequenti precipitazioni, ha messo a dura prova i viticoltori. Infine la stagione si è riscattata con i mesi di settembre e ottobre, asciutti, soleggiati e con forti escursioni termiche, ideali per la ricca maturazione aromatica delle uve. Un’annata che ha quindi richiesto pazienza, sensibilità e visione, dalla quale è nata una cuvée dal carattere nitido e verticale, emblema di un territorio capace di trasformare le difficoltà in bellezza e di raccontare con autenticità la viticoltura dell’Alto Adige.
Appius 2021 nel calice: freschezza, struttura e profondità
Nel calice il suo intenso e brillante giallo pastello con sfumature verdoline, indica un vino ancora in evoluzione e dotato di una rilevante struttura acida che fa già intuire il suo elegante e sorprendentemente fine ventaglio olfattivo. Che si esprime con nitide note agrumate, di uva spina, frutta tropicale (litchi e passion fruit), fiori di acacia, erbe aromatiche (timo, salvia, menta e ginepro), e terziari di croissant e crosta di pane.

Il terroir altoatesino in un calice
Al gustativo propone un sorso ampio, fresco e di vibrante acidità, rotondo e persistente, con una vena ammandorlata che gli dona struttura e profondità. Diritto e schietto nel medio palato s’arricchisce di sfumature di zest di limone, nocciola tostata e burro d’arachidi derivanti dal passaggio in legno, mantenendo il perfetto equilibrio delle singole componenti della cuvée ed una piacevolezza di beva e una leggiadria distintive.
Appius, il vino che sfida il tempo e racconta l’identità di Appiano
Dal punto di vista degli abbinamenti gastronomici Appius 2021 ha uno spettro davvero eterogeneo di possibilità che spaziano da un filetto di tonno in crosta di sesamo ad una coda di rospo al forno, passando per un risotto ai funghi porcini e tartufo, carni bianche nobili, selvaggina ma anche la speziata cucina orientale. Anche se il miglior abbinamento forse, narcisisticamente, è con se stesso e una compagnia in grado di apprezzare l’unicità di un vino capace di sfidare il tempo e di evolvere mantenendo intatta l’eleganza e la nitida istantanea in bottiglia del terroir di Appiano.
Via Circonvallazione 17-19 39057 Appiano sulla strada del vino (Bz)