Nel cuore di Montepulciano, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, la Cantina Talosa rappresenta un punto di riferimento per il Vino Nobile di Montepulciano, grazie alla gestione familiare dei Jacorossi da tre generazioni. Con 33 ettari di vigneti su terreni pliocenici di sabbia e argilla, la cantina unisce tradizione e innovazione, dall’affinamento in botti storiche alle pratiche biologiche adottate dal 2017. Il progetto “Pieve del Nobile”, con le Pievi Le Grazie e San Biagio, esprime al massimo il terroir aziendale, mentre la proposta di Villa Talosa consente un’esperienza immersiva tra vigneti e soggiorno.

Talosa: i vigneti
Talosa ha organizzato a Milano - al ristorante romano Velavevodetto al Duomo - una degustazione verticale e orizzontale delle annate 2017, 2018 e 2019, presentando due stili distinti di Nobile: la Riserva da vigne storiche e Filai Lunghi, interpretazione moderna dai suoli sabbiosi. L’evento ha messo in evidenza le differenze tra i vini, le influenze climatiche e la capacità evolutiva del Sangiovese, offrendo un quadro completo del potenziale enologico dell’azienda.
Talosa, l’azienda
Situata a 605 metri sul livello del mare, tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, Montepulciano è una delle località più significative per il vino in Toscana. Le sue origini risalgono all’epoca etrusca, quando era nota come Mons Politianus. Il borgo, con il profilo rinascimentale e le colline circostanti, domina un paesaggio caratterizzato da vigneti e oliveti, tra terreni cretosi e cipressi. In questo contesto si trova la Cantina Talosa, di proprietà della famiglia Jacorossi, attiva da tre generazioni nella produzione del Vino Nobile di Montepulciano.

Edoardo Mottini Jacorossi, ceo di Talosa
La storia dell’azienda inizia nel 1972, quando Angelo Jacorossi, imprenditore romano, scoprì la zona durante la ricerca di un luogo più tranquillo. Da allora, il progetto si è sviluppato gradualmente, trasformando una piccola cantina locale in un punto di riferimento per la coltivazione del Sangiovese Prugnolo Gentile. Oggi, alla guida come ceo, c’è Edoardo Mottini Jacorossi.
Talosa, il valore dell’enoturismo
Il cuore pulsante di Talosa si trova a pochi passi da Piazza Grande, nel centro storico di Montepulciano. La Cantina Storica, protetta dalle mura di Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, custodisce le antiche gallerie dove il vino matura lentamente in botti di rovere. In questi ambienti sotterranei, il tempo e la pietra contribuiscono a creare un equilibrio ideale tra tradizione, temperatura naturale e micro-ossigenazione, elementi fondamentali per ottenere vini eleganti e longevi.

Talosa: la Cantina Storica
Proprio questo è uno dei punti di forza di Talosa, che sin dall’avvento al timone ha deciso di puntare con decisione sull’enoturismo: esperienze autentiche, con una forte attrattività soprattutto per i turisti Usa. Una spinta in più è arrivata anche dalla nuova sala di degustazione. Nel 2021, dopo un meticoloso lavoro di recupero, durato oltre due anni e condotto in sinergia con le Belle Arti, è inaugurata questa nuova sala adiacente al Cantina Storica.

Villa Talosa
A completare l’esperienza di visita a Talosa è la proposta ricettiva di Villa Talosa. La residenza, recentemente ristrutturata, si trova tra i vigneti di Fattoria Talosa, a circa 2 km dal centro di Montepulciano, con vista sulla vallata e sul borgo che offre alloggi spaziosi per un massimo di otto persone.
Il terroir di Talosa: equilibrio tra sabbia, argilla e storia marina
I 33 ettari di vigneti si distribuiscono tra zone più argillose, che conferiscono corpo e complessità, e aree sabbiose, da cui derivano vini più fini e fragranti.I vigneti di Talosa sorgono su terreni di origine pliocenica, formatisi tra cinque e 2,6 milioni di anni fa. Il suolo, composto per circa il 70% da sabbie e ciottoli con strati di argilla in profondità, conserva tracce della presenza marina, testimoniata da fossili rinvenuti nei filari. La collocazione del vigneto, riparata dai venti freddi del nord, garantisce un microclima mite e una minore incidenza di piogge.«Dal 2017 - spiega il direttore commerciale Christian Pepi - siamo passati al biologico, e lavorare a 400 metri di altitudine, in una zona esposta verso la Val d’Orcia, ci dà un microclima particolare: circa due gradi in più rispetto alla media di Montepulciano. Questo ci aiuta a prevenire alcune malattie e ad anticipare la maturazione, anche se gli ultimi anni - basti pensare alla peronospora del 2023 - ci hanno insegnato che il cambiamento climatico sta riscrivendo le regole dell’agronomia».

Christian Pepi, direttore commerciale di Talosa
Queste caratteristiche danno origine a vini di buona struttura e tipicità, con note di amarena e viola e una fresca acidità che ne sostiene l’evoluzione. L’affinamento in legno e in bottiglia ne ammorbidisce i tannini, completando il profilo gustativo. «In origine - illustra Mottini Jacorossi - la nostra azienda si concentrava molto sull’acidità - come da tradizione per il Nobile - ma nel tempo ci siamo evoluti verso uno stile basato su complessità, eleganza e finezza tannica. Un tempo lavoravamo molto sulle estrazioni, ottenendo vini dalla lunghissima vita, ma inizialmente piuttosto rigidi: le Riserve, dopo quattro anni di affinamento, appena immesse sul mercato mostravano ancora durezze e restrizioni che ne rendevano difficile la bevibilità immediata. Con il tempo, però, sviluppavano complessità straordinarie per chi aveva la pazienza di attendere. Negli ultimi anni siamo riusciti a mantenere la qualità del tannino, ma otteniamo vini più equilibrati e immediatamente godibili».
Talosa, il progetto Pieve
Talosa è stata grande protagonista nel portare avanti il progetto “Pieve del Nobile”, concentrandosi sulle sue due Pievi storiche: Le Grazie e San Biagio. Attualmente l’attenzione è focalizzata su Pieve Le Grazie, ottenuta esclusivamente dalla Vigna Chiusino, la più antica dell’azienda, piantata nel 1969 su terreni sabbiosi e argillosi. Dopo una maturazione di due anni in tonneaux di secondo passaggio, il vino viene imbottigliato per un lungo affinamento, che contribuisce a sviluppare eleganza, complessità e longevità. Pieve Le Grazie rappresenta così l’apice della produzione di Talosa, incarnando la massima espressione del terroir di Montepulciano.

Talosa: Pieve Le Grazie - Vigna Chiusino
Talosa, la degustazione
A Milano, Talosa ha organizzato una “verticale-orizzontale”, per usare la giocosa espressione di Pepi. Talosa interpreta due stili di Nobile completamente differenti, in tre annate molto significative: 2017, 2018 e 2019, tre stagioni calde ma equilibrate e particolarmente favorevoli. «Filai Lunghi - dice il direttore - è l’interpretazione più moderna del Sangiovese Nobile che produciamo in azienda. È la nostra ultima introduzione: un vino proveniente da suoli sabbiosi, con innesto a piede franco, e con un lavoro in cantina orientato a un concetto di Nobile moderno, caratterizzato da pienezza, potenza ed esplosività. La Riserva, invece, nasce da vigne storiche, impiantate tra il 1972 e il 1979, su terreni prevalentemente argillosi e allevate a cordone speronato. Le vigne più antiche del 1969, invece, le utilizziamo esclusivamente per la Pieve».

Talosa: i vini Riserva e Filai Lunghi in degustazione a Milano
Proprio la prima annata commerciabile di Pieve - la Pieve Le Grazie - e il Nobile “Alboreto” sono stati serviti durante la cena servita dal ristorante con il Pietrose Brut Rosè Metodo Classico Sangiovese arrivato nel calice durante l’aperitivo e il Vin Santo “Occhio di Pernice” ad accompagnare il dolce.

Talosa: Pieve Le Grazie e il Nobile “Alboreto”
Spazio dunque alla degustazione. Le tre annate - che Pepi ha definito “radiosa” la 2019, “equilibrata” la 2018 e “solare” la 2017 - sono state proposte all’assaggio in ordine cronologico dalla più giovane alla più matura alternando prima la Riserva e poi Filai Lunghi.

Talosa: la degustazione di Milano
Il movimento ondivago della degustazione ha permesso di apprezzare la capacità della Riserva, pur nelle specificità delle diverse annate, di mantenere costanti le sue caratteristiche, a differenza di Filai Lunghi, i cui vini si sono abbandonati maggiormente alle influenze climatiche regalando sfumature anche molto diverse del Nobile di Montepulciano, risultando a volte particolarmente spigoloso - specialmente nelle annate più recenti -, ma comunque già apprezzabile a maggior ragione considerando che la mini-verticale ha suggerito una capacità evolutiva che fa decisamente ben sperare.
Via Pietrose 15/A 53045 Montepulciano (Si)