Il Barolo ha una storia prestigiosa e di successo, che la famiglia Damilano, da oltre un secolo, cerca di riproporre e aggiornare, anche con presentazioni e press lunch come quello organizzato nella lussuosa cornice di Casa Cipriani, a Milano. Il vino ha origine sulle colline delle Langhe, in Piemonte, da quel Nebbiolo che da secoli colora queste terre di rosso granato. Già nell’Ottocento, la marchesa Giulia Colbert di Barolo e Camillo Benso di Cavour intuirono il potenziale di questo vino, trasformandolo - con l’aiuto dell’enologo francese Oudart - in un rosso elegante e nobile. Nel 1844 il Barolo veniva servito alla corte dei Savoia, conquistando i palati reali.

Il Barolo 2021 di Damilano
Dalle colline alle denominazioni: una storia di identità e territorio
Con il tempo, ogni collina - da Serralunga a La Morra - ha saputo imprimere la propria voce nel calice. Nel 1966 arrivò la Doc e nel 1980 la Docg, consacrandolo nella nobiltà dei vini rossi italiani. Oggi, ogni sorso di Barolo racconta la storia di una terra fiera, lenta e tenace come le sue vigne; rosso granato e, dopo qualche anno, arricchito da pennellate color arancio, libera intensi accenti di viola, spezie, liquirizia, frutta matura, cuoio, tabacco e minerali: tutti insieme (raramente) o selezionati dal terreno di provenienza, dal cru di appartenenza, dall’annata più o meno benevola. Se si resta alla superficie, rimane in testa l’idea di un rosso monolitico, imponente, che quasi mette soggezione, ma tutte quelle tonalità diverse non possono dare un prodotto sempre uguale a sé stesso e inflessibile; complessità in questo caso è sinonimo di ampiezza, e quindi la personalità del vino è per forza cangiante. O meglio, in evoluzione.
La degustazione a Casa Cipriani e la nuova annata Damilano
«Vi abbiamo convocato al ristorante di Cipriani, a Milano - spiega Guido Damilano - perché per me e gli altri membri della famiglia, Mario e Paolo, l’evento di ottobre è ormai una tradizione, e come sempre vi portiamo in degustazione l’ultima annata. Che è poi un modo di dire, perché il nostro Barolo è affinato in botte grande e in bottiglia per anni prima di entrare in commercio. Abbiamo sui tavoli la 2021, dall’andamento climatico piovoso in inverno e mite in prossimità della vendemmia: ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte hanno consentito una definizione aromatica ottimale dei grappoli d’uva, che in raccolta apparivano sani, compatti e con un’eccellente dotazione polifenolica. Il risultato è un 2021 che si distingue per equilibrio, eleganza e profondità: vini dalla struttura solida, dal profilo aromatico complesso e destinati a un’ affascinante evoluzione nel tempo».

Alice Battistel, Guido Damilan, Paolo Damilano e Chiara Damilano
«Questo il profilo tecnico: dal punto di vista aziendale, invece, il pranzo di oggi ci consente di festeggiare il passaggio generazionale dagli elementi più stagionati, come me, alle nuove leve: è con noi Chiara Damilano, figlia di Paolo, che a soli 28 anni ha già la responsabilità dello sviluppo nei mercati esteri, con l’obiettivo di ampliare e consolidare la presenza internazionale del marchio. Alla squadra si unisce anche Alice Battistel, 23 anni, mia nipote, per seguire le attività della cantina legate ad ospitalità e degustazioni, promuovendo così un approccio sempre più esperienziale e improntato alla valorizzazione del territorio. Niente si ferma, tutto si evolve, proprio come un buon Barolo, nel segno dell’eccellenza e dell’innovazione».
L’armonia tra cucina e calice: i cru Raviole e Brunate
Innovare, quando si tratta di un prodotto conosciuto in tutto il mondo come il Barolo, è un verbo da declinare con parsimonia: a Casa Cipriani lo abbiamo sperimentato nel bicchiere, quando il carpaccio “alla “Cipriani” e il vitello tonnato hanno accompagnato i Barolo Docg Raviole 2021 e Brunate 2021. 100% Nebbiolo e prodotto nel Comune di Grinzane Cavour, il Raviole offre al naso viola, ciliegia e fragolina selvatica. Al palato è armonico con freschezza contenuta, tannini fini ed eleganti che conferiscono persistenza. Il Brunate si caratterizza per profumi di frutti di bosco, liquirizia, tabacco e cacao. In bocca è pieno e persistente, con un carattere austero ma vellutato che riflette la complessità del terroir.

Il carpaccio “alla “Cipriani” e il vitello tonnato hanno accompagnato i Barolo 2021
Cerequio e Liste: due anime di eleganza e profondità
Il risotto alla milanese è stato accostato al Barolo Docg Cerequio 2021 e al Barolo Docg Liste 2020, due interpretazioni raffinate che uniscono eleganza e profondità. Quest’ultimo prende vita da suoli calcarei costituiti da 15% sabbia, 55% limo e 30% argilla. Di qui il rosso granato intenso, ricco di profumi di frutti di bosco, liquirizia, tabacco e cacao. Al palato è austero ma vellutato, con tannini solidi e lunga persistenza. L’affinamento in botti grandi di rovere ne esalta equilibrio e finezza. Il Cerequio è particolarmente raffinato: la sua cifra è la struttura e complessità aromatica. Al naso si distingue per note fruttate di ciliegia e violetta, sentori balsamici e vaniglia. In bocca è intenso e persistente, spuntano tabacco e cuoio al di là dei frutti rossi: il tempo darà una mano a mixare tutti gli elementi nel migliore dei modi.

Il risotto è stato accostato al Barolo Docg Cerequio 2021 e al Barolo Docg Liste 2020
Il gioiello della cantina: la Riserva Cannubi 1752
Il culmine di questo viaggio sensoriale è arrivato con la presentazione della Riserva Cannubi 1752 - Annata 2018 Barolo Docg, l'autentico gioiello della cantina. Servita in purezza, senza abbinamenti, per permettere alla solista di dare il meglio di sé, si è offerta ai presenti in tutta la sua innata complessità ed innegabile classe. Questa Riserva, pensata e voluta sin dalla prima vendemmia del 2008, nell'annata 2018 va a rappresentare il punto d'incontro quasi magico tra una storia secolare, l'unicità del terroir e l’arte enologica. Il suolo di Cannubi, vera e propria alchimia naturale, ne definisce l'anima: il calcio e l'argilla scolpiscono la struttura e la finezza; la sabbia accende la fragranza e una vibrante freschezza; infine limo, potassio e magnesio ne esaltano l'intensità cromatica e la concentrazione polifenolica.

I vini di Damilano in degustazione a Casa Cipriani
La vinificazione di questo Barolo è un rito di pazienza: una lunga fermentazione con l'antica tecnica della macerazione a cappello sommerso, seguita da ben 60 mesi di quiete nelle grandi botti di rovere, per poi concludersi con ulteriori 24 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino di magnifica profondità, destinato a evolvere con grazia per anni e anni, custode di un'eleganza che il tempo non può scalfire. Il nome stesso, "1752", è un omaggio alla storia, evocando l'anno inciso sulla più antica bottiglia conosciuta delle Langhe, già fregiata dell’intramontabile nome di Cannubi. Un sorso che è un ponte tra un passato glorioso e un futuro tutto da scrivere.
Via Alba 122 12060 La Morra (Cn)
Lun-Ven 08:30-12:30, 14:00-18:00; Sab-Dom 10:00-18:00