Dopo il via libera alla produzione dei vini dealcolati anche in Italia, i produttori iniziano a muoversi. Schenk Italia, parte del gruppo svizzero Schenk, ha annunciato il trasferimento di parte della produzione di vino dealcolato dalla Spagna all’Italia, precisamente nella cantina di Ora, in provincia di Bolzano. Ma non è la sola cantina a puntare su questo segmento.

Alcune cantine puntano sulla produzione di vino dealcolato in Italia
Vino dealcolato, i produttori si muovono
La produzione di vino senza alcol da parte di Schenk è iniziata quattro anni fa in Spagna presso la cantina Bodegas Murviedro, situata vicino a Valencia. Attualmente, da questa struttura escono 200.000 bottiglie all’anno, di cui 40.000 destinate al mercato italiano. Una volta trasferita parte della produzione in Italia, l’obiettivo è arrivare a un milione di bottiglie prodotte annualmente.

Schenk inizierà a produrre vino dealcolato in provincia di Bolzano
Schenk non è l’unica realtà a investire nel segmento dei vini senza alcol. Ad esempio, Argea e Mionetto producono vino senza alcol in Germania. In Italia, tra i produttori figurano la cantina pugliese Varvaglione e l’altoatesina Hofstatter. Il settore del vino dealcolato, salvo rare eccezioni, è principalmente un’opportunità per cantine di medie e grandi dimensioni, già abituate a operare su diversi segmenti del mercato vinicolo. Italian Wine Brands, invece, lancerà presto tre nuovi prodotti: uno spumante, un bianco e un rosso, con una prima produzione di diverse decine di migliaia di bottiglie.
Vino dealcolato, un mercato in espansione
In Italia il mercato del vino dealcolato è ancora limitato. In Germania, le bollicine senza alcol rappresentano già il 7% del mercato degli spumanti, mentre negli Stati Uniti il settore vale circa un miliardo di dollari. A livello globale, il mercato dei vini dealcolati è stimato in 2,57 miliardi di dollari.

La produzione di vino dealcolato da parte di Schenk è iniziata in Spagna presso la cantina Bodegas Murviedro
Secondo Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italia, il target principale non è rappresentato dai consumatori di vino tradizionale, ma da coloro che preferiscono soft drinks. L’obiettivo è convincere questa categoria che il vino senza alcol è una scelta naturale, priva di coloranti, conservanti e zuccheri aggiunti. I mercati più promettenti rimangono quelli nordici, con particolare interesse per Belgio e Danimarca.