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Viaggio sensoriale nei Grand Cru Domaine Faiveley, in Borgogna dal 1825

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
16 marzo 2019 | 12:29

Viaggio sensoriale nei Grand Cru Domaine Faiveley, in Borgogna dal 1825

di Gabriele Ancona
vicedirettore
16 marzo 2019 | 12:29
 

Degustazione milanese con i vini di Borgogna di Domaine Faiveley distribuiti in Italia da Sagna, società di Revigliasco Torinese attiva dal 1928 sul mercato vini e liquori di alta gamma.

Presenti Massimo e Leonardo Sagna, terza e quarta generazione dell’azienda piemontese, Jérôme Flous e Carl-Stéphane Cercellier, rispettivamente enologo e responsabile export della maison fondata a Nuits-Saint-Georges nel 1825. Giunta alla settima generazione, è guidata oggi da Eve ed Erwan Faiveley. «Un percorso - ha ricordato Jérôme Flous - che ha visto i passaggi generazionali non solo mantenere integra la proprietà, ma incrementare la superficie vitata».

(Viaggio sensoriale nei Grand Cru Domaine Faiveley, in Borgogna dal 1825)

«Oggi - ha aggiunto Massimo Sagna - Domaine Faiveley è il più grande proprietario di vigne di alto profilo». In Borgogna 122 ettari ripartiti in oltre 56 diverse denominazioni, tra cui 12 Grand Cru e 25 Premier Cru. Sotto la guida Eve ed Erwan Faiveley le cantine sono state attrezzate con moderni sistemi di vinificazione e i lavori in vigna hanno privilegiato la filosofia “raisonnée”, la meno interventista possibile, con l’obiettivo di ridurre l’emissione di Co2 e favorire il riciclo dell’acqua. Un impegno che si riflette nella certificazione bio del 75% dei suoli.

«Anche lo stile dei vini - ha sottolineato Jérôme Flous - ha visto il passaggio da una cultura da lunghissimo invecchiamento a un pensiero che privilegia un consumo con una tempistica meno austera. Una cantina che comunque rispetta sempre i processi produttivi storici».

(Viaggio sensoriale nei Grand Cru Domaine Faiveley, in Borgogna dal 1825)

La degustazione ha visto sfilare ben cinque 2016, un millesimo contraddistinto da un ciclo vegetativo lento e una raccolta tardiva delle uve che hanno raggiunto la perfetta maturità grazie a un’estate calda e asciutta, con un livello di precipitazioni inferiore alla media.

Prima bottiglia, Joseph Faiveley Bourgogne (Pinot Noir 100%) rotondo e morbido. A seguire Nuits-St-Georges Les Porêts Saint Georges Premier Cru (Pinot Noir 100%), la prima vigna acquistata dal Domaine nel 1830: fresco e potente, Gevrey-Chambertin Clos des Issarts Premier Cru (Pinot Noir 100%) elegante e strutturato, Corton Clos des Cortons Faiveley Grand Cru (100% Pinot Noir): un vino importante, ampio e rotondo. Monopolio della famiglia dal 1874, è uno dei pochi Grand Cru di Borgogna che porta il nome dei proprietari. La degustazione 2016 si è conclusa con Mazis-Chambertin Grand Cru (Pinot Noir 100%), caratterizzato da potenza, energia, maturità.

(Viaggio sensoriale nei Grand Cru Domaine Faiveley, in Borgogna dal 1825)

L’equilibrio idrico del 2009 ha permesso una raccolta di uve di eccezionale maturità per vini ricchi e rotondi come il Corton Clos des Cortons Faiveley Grand Cru. Uno dei millesimi più seducenti degli ultimi 20 anni. Nel 2007 la maturità dei frutti ha donato vini di grande qualità, intensa ricchezza aromatica, struttura, finezza, equilibrio. In degustazione, Gevrey-Chambertin Les Cazetiers Premier Cru (Pinot Noir 100%) si è rivelato potente, persistente, ampio e generoso.

In abbinamento alla cucina di Ceresio 7, Mercurey Blanc, Chardonnay in purezza annata 2015, ha accompagnato la Battuta di ricciola, sedano, pompelmo e bottarga, mentre il Vitello in doppia cottura, funghi e purea di zucca ha visto in sequenza Clos de Vougeot Grand Cru 2016 e 2009. Pinot Noir 100% dal bouquet complesso, al palato è potente, ben strutturato e persistente.

Per informazioni: www.sagna.it

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