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Turismo, business da 232 miliardi Centinaio: «Avanti con le sinergie»

Un settore strategico per l’economia che copre il 13,2% del Pil. Il turismo naviga in ottime acque come confermano i numeri illustrati oggi, 18 luglio, dall’Enit. L’Ente nazionale del turismo italiano ha presentato il Piano triennale 2019-2021 di marketing e promozione del brand Italia.

di Sabino Cirulli
18 luglio 2019 | 16:47
Turismo, business da 232 miliardi 
Centinaio: «Avanti con le sinergie»
Turismo, business da 232 miliardi 
Centinaio: «Avanti con le sinergie»

Turismo, business da 232 miliardi Centinaio: «Avanti con le sinergie»

Un settore strategico per l’economia che copre il 13,2% del Pil. Il turismo naviga in ottime acque come confermano i numeri illustrati oggi, 18 luglio, dall’Enit. L’Ente nazionale del turismo italiano ha presentato il Piano triennale 2019-2021 di marketing e promozione del brand Italia.

di Sabino Cirulli
18 luglio 2019 | 16:47
 

Un settore strategico per l’economia che copre il 13,2% del Pil. Il turismo naviga in ottime acque come confermano i numeri illustrati oggi, 18 luglio, dall’Enit. L’Ente nazionale del turismo italiano ha presentato il Piano triennale 2019-2021 di marketing e promozione del brand Italia.

Tre milioni e mezzo di addetti pari al 14,9% dell’occupazione totale per un comparto che muove quasi 430 milioni di presenze e 41,7 miliardi di spesa degli stranieri nel nostro Paese l’anno scorso. 117 euro al giorno la spesa internazionale pro capite prodotta per la vacanza enogastronomica in Italia. Sono i numeri del turismo in Italia, di cui è stato presentato oggi il Piano triennale 2019-2021.

(Turismo, business da 232 miliardi Centinaio: «Avanti con le sinergie»)
Gian Marco Centinaio, Giorgio Palmucci e Olivia Tassara

Soddisfazione per la performance espressa da questa “industria” dal ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio: «L’Italia è essenzialmente un Paese da vedere, mangiare e bere. È questo quello che richiedono i turisti stranieri alto spendenti. Quella fascia di consumatori che noi vogliamo intercettare. Noi abbiamo due eccellenze, l’agroalimentare e il paesaggio. La scelta del Governo di unire il nostro patrimonio enogastronomico al turismo si è rivelata vincente. Chi si porta il panino da casa insieme alla bottiglietta d’acqua non lascia niente sul territorio anzi. Noi vogliamo che i turisti diventino sempre più una risorsa e meno un peso, per questo le nostre politiche di sviluppo in questo settore correranno sul doppio binario della destagionalizzazione e della decongestione dei flussi. Vogliamo puntare anche sul turismo delle radici. Invogliare tutti quegli italiani nati all’estero a riscoprire le terre e i piccoli paesi d’origine dei loro avi. Questo sarà il filo conduttore delle iniziative nel 2021 mentre l’anno prossimo sarà caratterizzato dal turismo Italia – Cina. Siamo due superpotenze in questo comparto, lavoriamo e parliamo alla pari, nonostante la dimensione differente. L’obiettivo che abbiamo è aumentare il numero dei turisti cinesi che visitano il nostro Paese, e soprattutto che incrementino il periodo di permanenza».

Crescita delle presenze al centro del piano di Enit, come espresso dal suo presidente, Giorgio Palmucci: «Tutti i segnali sono incoraggianti. L’anno scorso nel confronto con i nostri maggiori competitor, con oltre 200 milioni di presenze abbiamo superato la Francia e registrato degli incrementi (+2,8%) rispetto alla Spagna che invece denota un calo (-1,6%). L’incoming italiano rappresenta 42 miliardi di euro, l’outgoing 25 con un saldo positivo di 16 miliardi. Grazie ad un programma nutrito di eventi, di cui 600 solo quest’anno, tra cui il nostro centenario a novembre, le partecipazioni al Giro d’Italia, le celebrazioni legate a Leonardo da Vinci, la Settimana della Cucina e altre iniziative, contiamo di portare a casa un incremento di almeno il 10% l’anno nel prossimo triennio».

Tra i dati illustrati emerge come nei nostri esercizi ricettivi la componente internazionale (+2,8%) cresca più di quella italiana (+1,1% e rappresenti il 50,5% delle presenze totali. I mercati di prossimità, tra cui Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera coprono da soli il 25,7% delle presenze globali. Dinamismo riguardo la crescita sui territori dal 2014 al 2018: il 5,3% dei comuni che nel 2014 accoglievano massimo duemila presenze, l’anno scorso sono saliti di classe verso le diecimila presenza, altresì il 5,6% dei comuni che ne accoglievano diecimila è passata alla classe fino a 100mila.

«Lavoreremo in sinergia con i principali attori di questo segmento economico - spiega Centinaio - per individuare le nuove esigenze dei turisti, per valorizzare i territori e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative. È fondamentale lavorare sullo storytelling, proporre in una veste rinnovata i luoghi, l’artigianalità e le memorie del nostro paese. Bisognerà fare una squadra affiatata: il Ministero, le Regioni ed Enit dovranno lavorare insieme per governare la crescita dei flussi, consolidando i mercati avanzati e sviluppare quelli emergenti. Ormai è chiaro a tutti che il turismo è un driver per la ripresa dell’economia e dell’occupazione».

Sulla stessa lunghezza d’onda Palmucci: «Finalmente dopo una fase di riorganizzazione e con un semestre di ritardo possiamo parlare di programmazione reale e strutturata per efficientare l’offerta turistica. Dobbiamo lavorare sulla stagionalità della domanda, sulla formazione, intercettando i trend in anticipo. Responsabilità sociale ed ecologica per la valorizzazione delle biodiversità e delle tradizioni, con un occhio al turismo Mice e al segmento del lusso che in passato è stato fortemente osteggiato».

Ad oggi Enit ha 28 uffici nel mondo con prossime aperture a Shanghai, Guangzhou, Dubai e Miami, 116 i dipendenti di cui 44 nella sede centrale e 72 all’estero.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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