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Rossini e il Monte Bianco, vette d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway

di Alberto Lupini
direttore
 
05 novembre 2018 | 11:50

Rossini e il Monte Bianco, vette d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway

di Alberto Lupini
direttore
05 novembre 2018 | 11:50
 

Gioachino Rossini, orgoglio italiano per i contributi al genere del melodramma, una delle punte più alte della storia del Belpaese, è stato rievocavo, forse non per caso, proprio sul tetto dell'Europa, il Monte Bianco.

Punta del continete e al tempo stesso ponte e momento di incontro di culture. Ricordato soprattutto per opere quali Il Barbiere di Siviglia, Gioachino Rossini, nell'Ottocento, fu compositore e amante della buona cucina, in una vita trascorsa tra Italia e Francia, regalando un retaggio culturale che ad oggi lo pone sulla cima dei vanti che il Belpaese può raccontare. Sembra così una sorta di metafora ben azzeccata la celebrazione del 150° dalla morte di Rossini proprio nel contesto mozzafiato della Skyway Monte Bianco, anch'esso apice dell'Europa e, come detto, ponte fra Italia e Francia.

(Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)

Giunti ai 2.200 metri della prima stazione intermedia della Skyway, gli ospiti, per questa giornata tra musica ed enogastronomia, proprio come il compositore avrebbe voluto, hanno percorso un metaforico white carpet, prima accompagnati nella salita da musicisti nella tecmnologica e rotante cabina, a richiamare le grandi opere dell'autore scomparso, poi tra i ghiacciai e le pareti di roccia, dove è stata ricreata una sorta di "Salon du samedì soir", quel format di serate che Rossini amava ed organizzava nella sua abitazione a Parigi.

Gioachino Rossini (Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)
Gioachino Rossini

E qui «la sua musica e i migliori prodotti della tavola, oggi come nel XIX secolo, hanno fatto da cornice al racconto degli eventi che lo hanno celebrato nel 150° della morte», ha spiegato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, accompagnato per l'occasione anche dal vicesindaco Daniele Vimini, presidente del Rossini Opera Festival. Sì, perché il genio pesarese, per l'occasione, non è stato ricordato solo con le sue arie riproposte, cantate nel grande salone accanto ai banchetti di degustazione, ma anche con l'alta cucina: a presenziare, infatti, grandi nomi della cucina sia italiana che francese, grazie alla regia di Omnia Comunicazioni.

(Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)

Bobo Cerea
, 3 stelle Michelin, anima del ristorante Da Vittorio, ha preparato i Maccheroni alla Rossini, che tanto richiamano uno dei piatti più celebri del ristorante bergamasco, usando pasta Mancini; il bistellato della Madonnina del Pescatore, Moreno Cedroni, ha proposto le Capesante con carciofi e foie gras; il franco-vietnamita Robert Vifian, chef-sommelier del parigino Tan Dinh, maestro nell'unire culture in cucina, si è dilettato nella realizzazione di una Faraona alla Rossini alla maniera di finger food; infine, lo stellato Agostino Buillas, del Café Quinson di Morgex (Ao), ha preparato, in onore del territorio, specialità valdostane che nella forma ricordavano dei sushi. Da non dimenticare la rielaborazione del cocktail Rossini (reso moderno e più amaricante) fatta da Oscar Quagliarini, bartender a Parigi, che usa Vermouth di sua ricetta.

Moreno Cedroni (Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)
Moreno Cedroni e le Capesante con carciofi e foie gras

La natura doppia del Factotum, non di Siviglia ma di Pesaro, è stata pienamente rispettata. Gli oltre 250 ospiti (che erano alloggiati al Grand Hotel Monte Bianco, aperto per l'occasione) hanno avuto la fortuna di immergersi in quella che è stata l'anteprima delle celebrazioni in programma il 13 e il 14 novembre. Infatti, tra Pesaro, sua città natale, Parigi, dove ha vissuto, e Firenze, dove è sepolto, la due giorni di metà novembre prevede una fitta scaletta di eventi, dalla presentazione del francobollo speciale dedicatogli all'incontro con Alessandro Baricco e un'intervista immaginaria, dai concerti, ovviamente, al pranzo di gala.

Bobo Cerea (Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)
Bobo Cerea e i Maccheroni alla Rossini

Sulla Skyway del Monte Bianco anche istituzioni, l'assessore regionale alla Cultura, Paolo Sammaritani, il primo consigliere dell'Ambasciata italiana a Parigi Ugo Ciarlatani, il sovrintendente del Rossini Opera Festival Ernesto Palacio (il quale ha, tra le altre cose, introdotto le esecuzioni del basso baritono Daniele Antonangeli e del soprano Giorgia Paci) e naturalmente il presidente di Skyway Federica Bieller: «Il Monte Bianco è stato perfetto per celebrare l'intramontabile opera di Gioacchino Rossini. SkyWay Monte Bianco permette di toccare il punto più basso del cielo nel punto più alto d'Italia connettendoci così con l'eternità del suo genio».

(Rossini e il Monte Bianco, punte d'Europa Il 150° dalla morte in scena sulla Skyway)

Ora, quindi, l'attesa per la vera e propria celebrazione. 13 novembre 1868 - 13 novembre 2018: l'anniversario, organizzato dall'Accademia Rossiniana e dal Comune di Pesaro, coinvolgerà le tre città del compositore: appunto, Pesaro, Parigi e Firenze. Si comincia nella città marchigiana, dove alle 18.00, nella Sala rossa di piazza del Popolo, sarà presentato il francobollo speciale emesso per l'anniversario rossiniano. Alle 21.00, poi, al Teatro Rossini, un solenne Stabat Mater diretto da Umberto Benedetti Michelangeli, con in sala Aleksandra Sennikova, Maria Barakova, Davide Giusti e Nicolò Donini. Per saperne di più, consultare il sito www.rossini150.it.

Per informazioni:
www.gioachinorossini.it
www.montebianco.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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