Durante un viaggio, il nostro corpo - e in particolare l'intestino - può risentire del cambio di abitudini. Uno degli effetti più comuni è la stitichezza, un disturbo fastidioso che può rovinare una vacanza o rendere poco piacevole il ritorno alla routine. La cosiddetta stipsi da viaggio è una condizione temporanea ma molto frequente. Il cambio di alimentazione, la variazione dei ritmi quotidiani e persino il semplice spostamento possono rallentare il transito intestinale.

Stitichezza da viaggio: consigli su alimentazione e rimedi efficaci
Come riconoscere la stitichezza?
Non conta solo quante volte si va in bagno alla settimana: si parla di stitichezza quando c'è una soddisfazione ridotta nell'evacuazione. Tra i segnali più comuni ci sono:
- senso di incompleto svuotamento;
- quantità ridotta di feci;
- tempo prolungato in bagno al mattino;
- sforzi dolorosi o necessità di manovre manuali per aiutarsi.
Come prevenirla o affrontarla in viaggio?
Se si tratta di una stipsi occasionale, come spesso accade in vacanza, bastano alcune accortezze alimentari per ritrovare la regolarità. Ecco i consigli più utili:
- bere molto, soprattutto d'estate, per compensare la perdita di liquidi e aiutare il transito intestinale;
- evitare cibi “junk” come patatine, noccioline e alcolici forti, spesso presenti negli aperitivi in spiaggia;
- non saltare la frutta a colazione: kiwi e prugne, in particolare, sono ottimi alleati dell'intestino.
Cosa portare in valigia contro la stitichezza?
Se l'alimentazione non basta, si può ricorrere a rimedi semplici ed efficaci:
- fibre solubili come lo psyllium o il glucomannano, da assumere sempre con molta acqua per facilitarne l'effetto;
- se necessario, un lassativo osmotico come il Peg (polietilenglicole), che richiama acqua nell'intestino e favorisce il transito intestinale.
Con qualche attenzione in più, anche l'intestino può viaggiare sereno.