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Dall'Irpinia al mondo: la filosofia creativa e i grandi vini di Feudi di San Gregorio

Guido Ricciarelli
di Guido Ricciarelli
19 agosto 2025 | 09:30

Fondata nel 1986 a Sorbo Serpico (Av), Feudi di San Gregorio è oggi un simbolo della rinascita enologica del Meridione d'Italia e di una nuova cultura del bere che vuole riscoprire il patrimonio vitivinicolo mediterraneo. Valorizzare i vitigni locali, investire nella terra irpina e nella sua viticultura dalla tradizione secolare sono alcuni degli obiettivi realizzati dall'azienda.

Dall'Irpinia al mondo: la filosofia creativa e i grandi vini di Feudi di San Gregorio

L'esterno della sede di Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico (Av)

Feudi di San Gregorio: tra arte, ricerca e impresa sostenibile

Si va oltre il concetto di produzione. La cantina diventa qui un luogo di confronto, un forum, dove idee e cultura si incontrano per dare vita a vini che sonopezzi unici”. La filosofia di Feudi di San Gregorio poggia sull'idea che la nascita di un vino sia paragonabile al processo creativo di un'opera d'arte. È da questo approccio che nascono le collaborazioni con grandi maestri e giovani talentuosi, facendo sì che ogni etichetta esprima la sua personalità con uno stile estremamente singolare.

Dall'Irpinia al mondo: la filosofia creativa e i grandi vini di Feudi di San Gregorio

Le botti nella cantina di Feudi di San Gregorio

Da oltre 15 anni, inoltre, l'azienda collabora con numerose università per la ricerca, lo studio genetico e la riproduzione delle viti più antiche che l'Irpinia custodisce. Cambiando status giuridico è diventata Società Benefit dal 2021 e ha conseguito le certificazioni Equalitas e B.Corp. Non trascura anche aspetti culturali come i progetti artistici per la Fondazione San Gennaro. Copiosa e curiosa la campionatura messa a disposizione da Antonio Capaldo, ex manager McKinsey che ha abbandonato la finanza per dedicarsi a Feudi, arrivando a produrre circa 3 milioni di bottiglie l'anno da 400 ettari di vigneti con una gamma di una trentina di etichette. Scopriamo il perché.

I vini simbolo di Feudi di San Gregorio

I Fiano di Avellino sono 3. I Greco di Tufo 2. I Taurasi sono 3 e gli Irpinia Aglianico sono 2. Una sorta di par condicio con molti vini accoppiati per annate. Scopriamoli secondo questo criterio. Del 2023 abbiamo in degustazione Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Il Fiano ha naso ampio giocato su toni floreali e fruttati, poi emergono humus e miele. Sorso fresco, deciso, verticale e con acidità in primo piano. Chiusura molto lunga e fine. Il Greco ha profumi di agrumi, come kumquat, limone, poi camomilla e albicocca. Agile, pieno, fresco, verticale, salino. Finale intenso e persistente.

Del 2022 si presentano il Fiano di Avellino Riserva Pietracalda e il Greco di Tufo Riserva Cutizzi. Partiamo dal Fiano. Al naso biancospino e pesca bianca, con sentori di salvia limonata e spunto iodato-salmastro. Ben bilanciato e teso alla bocca, con bella spalla acida e chiusura su note salmastro fruttate. Il Greco ha reminescenze sulfuree, fuse a profumi vegetali con ricordi di macchia mediterranea e frutta a polpa bianca. In bocca trova sapore e volume, con lo sviluppo gustativo caratterizzato da una decisa freschezza citrina che accompagna anche il finale.

Dall'Irpinia al mondo: la filosofia creativa e i grandi vini di Feudi di San Gregorio

I vini rossi di Feudi di San Gregorio

L'ultimo bianco in pista è il Fiano di Avellino Riserva Campanaro 2021. Mostra un naso profondo, con cenni di tostatura, gocce di miele d'acacia, vaniglia Bourbon, pesca gialla, indizi marini di alga e cenni di polvere pirica. Palato suadente che maschera con classe la sua ricchezza glicerica tuffandosi in un finale di iodio e salsedine. Alla fine due mini verticali parallele di grande suggestione per una cinquina che lascia il segno. Adesso Taurasi sia ed iniziamo con il 2019. Profumi di frutta rossa, alloro e aghi di pino, poi sottili note balsamiche. Bocca piena, bella acidità, caldo ed equilibrato. Fine e con tannini levigati.

Dall'Irpinia al mondo: la filosofia creativa e i grandi vini di Feudi di San Gregorio

I vini bianchi di Feudi di San Gregorio

Per l'annata 2016 si confrontano Taurasi Riserva Piano di Montevergine e Irpinia Aglianico. Il Taurasi ha naso intenso di marasca, balsamico, speziato, con note di sottobosco. Trama gustativa morbida, salina e con buona progressione. Tannini fini e finale persistente. L'Irpinia profuma di confettura di prugne e fichi secchi farciti di mandorle, con rinfrescanti echi balsamici, spezie orientali, incenso e sandalo. Gusto pieno e morbido, con una tensione gustativa rilanciata da puntale freschezza e garbata tannicità. Chiusura sapida e corroborante.

Altro parallelo per l'annata 2013. Il Taurasi ha olfatto austero e aristocratico. Pepe nero e cannella, cardamomo e noce moscata, alloro e castagna del prete, confettura di gelsi e goudron. In bocca è goloso, invitante e fresco con una tela tannica finemente ricamata che traina aromi di arancia sanguinella e polvere di caffè. L'Irpinia ha un profilo aromatico scuro e minerale, appena accarezzato da sbuffi di frutti neri. Preciso nell'estrazione tannica, ha sorso succoso, fresco e continuo. Altra cinquina da ricordare con un unico protagonista. Sua maestà Aglianico. Feudi di San Gregorio. Cultura del bere.

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