Ci troviamo nel borgo collinare di Cocconato, nella parte nord-occidentale del Basso Monferrato astigiano, a quasi 500 metri slm. Qui, a inizio settembre, è andato in scena Cocco Wine 2025, organizzato dall’associazione Go Wine e dal Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato. Nell’anteprima riservata agli operatori del settore vinicolo e alla stampa si è svolta una masterclass guidata dall’enologo Gianpiero Gerbi, ospitata nella terrazza panoramica dello storico ristorante Cannon d’Oro, frequentato a inizio ‘900 dal principe Umberto di Savoia, cui è dedicata una saletta con arredi d’epoca. Protagonista della prima degustazione è stata la Barbera d’Asti cocconatese annata 2024, a seguire una verticale fino al 2017. Tra un bicchiere e l’altro, spazio agli aneddoti e alle curiosità dei produttori locali. Gradito ospite del momento inaugurale della manifestazione, il conduttore di programmi Rai Giuseppe "Peppone" Calabrese, molto attivo sulla scena enogastronomica e turistica italiana.

Il ristorante Cannon d'Oro ha ospitato la masterclass dell'enologo Gianpiero Gerbi
Tre giorni di vino e turismo tra Cocconato e le colline astigiane
Numeri record di espositori e grande partecipazione di enoappassionati, che hanno potuto apprezzare le etichette di sessanta Cantine, non solo del Piemonte (diciotto dalla Sardegna, ad esempio), gustare prodotti alimentari e esplorare Cocconato grazie al tour guidato “Camminare il Borgo”.Nelle "Isole del Vino", allestite per l’occasione, oltre alla Barbera, vitigno identitario dell’astigiano, hanno trovato spazio l’Alta Langa, i vini “eroici” e il Moscato, in uno spazio riservato al Moscato Wine Festival, creatura itinerante di Go Wine. Due le degustazioni aperte al pubblico: una per confrontare la Barbera cocconatese con quella di altre regioni italiane, l’altra per conoscere le produzioni vinicole delle vicine colline del comune di Albugnano (At).
Dialogo con Luigi Dezzani
Abbiamo dialogato a ruota libera con Luigi Dezzani, direttore del Consorzio di Cocconato ed enologo di Poggio Ridente. La sua azienda agricola compone il sodalizio monferrino assieme alle Cantine Marové, Maciot, Benefizio di Cocconito e Federico Nicola, oltre alle realtà dell'hospitality e del settore agroalimentare, le cui attività si intrecciano con il progetto “Cocconato bell’e buono” del gelatiere Alberto Marchetti. «Un Cocco Wine ben riuscito con tanti avventori anche stranieri, come non se ne vedevano dagli anni precedenti la pandemia», dice con soddisfazione Dezzani. «Le degustazioni delle nostre Barbera del 2024 hanno rimarcato le caratteristiche di finezza delle annate passate. Dopo tanti anni di progetti, nel 2021 siamo riusciti a creare il Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato e lavoriamo con entusiasmo per il nostro bel territorio in sinergia con altre associazioni».

Luigi Dezzani, direttore del Consorzio di Cocconato
Una di queste è l’Enoteca Regionale di Albugnano, da pochi mesi presieduta dal giovane Davide Gasperini, comproprietario della Cantina Cascina Gilli di Castelnuovo don Bosco (At) e figlio di Gian Piero, affermato allenatore di calcio. «Data la vicinanza con le province di Vercelli e Alessandria, siamo in contatto con alcuni produttori della Valcerrina che stanno riscoprendo il Grignolino “storico”», racconta Dezzani. «A Tonengo noi del Poggio lavoriamo una vigna con queste uve composta da viti di 60-70 anni, con cloni quasi completamente abbandonati nel secolo scorso a favore di quelli che oggi danno un vino quasi rosé e aromaticamente lieve. Il Grignolino di una volta era ambrato e ricco di struttura, noi lo maturiamo in parte in tonneaux non nuovi per esaltarne il carattere».

Cannon d'Oro: Battuta di fassone con tuorlo marinato e crema di parmigiano
Dezzani ripercorre la storia vinicola recente ricordando che rispetto al 2008, anno in cui piantò la prima barbatella di Barbera a Poggio Ridente, «la vendemmia si anticipa abitualmente di circa un mese». Chiacchierando di tendenze future, Dezzani non vede un futuro per il vino dealcolato, pur comprendendo le esigenze del mercato low-alcol per ragioni salutistiche e per la recente inflazione dei vini iperalcolici. «I dazi statunitensi creano un po’ di incertezza circa i nuovi ordini, ma i produttori di Cocconato guardano al futuro con ottimismo e genuina voglia di fare», racconta durante la cena conviviale al Cannon d’Oro.

Cannon d‘Oro: Agnolotti verdi di seirass e castelmagno con pomodorini confit e salsa al basilico
Eccellenza enogastronomica e territorio
L’azienda agrituristica di Federico Nicola include un uliveto e un ristorante gourmet. Il produttore racconta dei propri studi di ingegneria, che hanno lasciato spazio al richiamo familiare delle vigne del nonno e alla decisione di iscriversi alla Scuola Enologica di Alba. I suoi vini in degustazione: Monferrato Bianco 2024 (uvaggio Arneis e Sauvignon) e Freisa d’Asti superiore Pietra 2022, abbinati a un menù piemontese con battuta di fassone, agnolotti di seirass e castelmagno, e stracotto di vitello all’uva. Altri vini della serata: Viorange 2023 (Viognier in purezza) e Piemonte Albarossa del Marusè 2021 di Poggio Ridente, Nebbiolo Chiaretto Vin Gris 2024, Rosso 2015 di Benefizio di Cocconito, Grignolino Vigin 2024, Barbera 465 Beverin di Maciot, Piemonte Bonarda 2023 e Monferrato Dolcetto 2023 di Marové.
Appuntamenti futuri a Cocconato
Il prossimo anno, prima del settembrino Cocco Wine 2026, l’appuntamento primaverile sarà il 1° maggio con la seconda edizione di Cocco Wine Stories, festival trasversale tra vino e cultura, per raccontare il territorio e le nuove tendenze vinicole attraverso i “messaggi in bottiglia”.