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Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

Nel cuore di Roma, Palazzo Talìa rinasce come boutique hotel di lusso dove storia, arte e gastronomia si fondono in un’esperienza unica. Un tempo sede del Collegio Nazareno, oggi accoglie ospiti tra affreschi rinascimentali e design contemporaneo firmato Luca Guadagnino. Il ristorante Tramae, guidato dallo chef Marco Coppola, esalta la cucina mediterranea e la filiera biodinamica della Tenuta Solaria

Alberto Lupini
di Alberto Lupini
direttore
29 ottobre 2025 | 18:58
Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

A Roma ci sono sempre luoghi nuovi da scoprire perché nascondono storie e bellezze secolari. Quando in via del Nazareno varchi il portone di Palazzo Talìa, non entri soltanto in un hotel, entri in un pezzo di storia stratificato della capitale e in un racconto architettonico che attraversa secoli. Oggi questo edificio non è più semplicemente un “palazzo nobiliare” da visitare: è un’esperienza di lusso che fa i conti con memoria, estetica e ospitalità contemporanea, compreso un ristorante che rifugge dagli stereotipi del fine dining, ma propone una tradizione rivisitata, in assoluta coerenza con l’edificio

Dalle origini al Collegio Nazareno

Nato nel XVI secolo come residenza privata - uno dei nomi chiave è quello di Angelo Colocci, umanista della Roma rinascimentale - il palazzo cambia pelle nel Seicento quando viene acquistato dal cardinale Michelangelo Tonti, detto “il Nazareno”, che lo affida ai padri della congregazione degli Scolopi affinché diventi una scuola destinata a studenti meritevoli.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

La facciata esterna dell'ingresso di Palazzo Talìa

Nasce così il Collegio Nazareno, che tra Sette e Ottocento acquista prestigio internazionale: ospita figli dell’aristocrazia, futuri politici, prelati e diplomatici. Il collegio arriva fino alla fine del XX secolo: apre alle studentesse nel 1970 ma, verso la fine degli anni ’90, il calo demografico nel centro storico e la migrazione delle famiglie verso la periferia indeboliscono il sistema scolastico. Nel 1999 le aule chiudono.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

L'interno dell'ingresso di Palazzo Talìa

Da quel momento, il palazzo entra in una fase di lento declino, finché non arriva l’acquisto e il restauro che lo riportano in vita come hotel boutique. Questa storia è significativa: non è un edificio aristocratico qualunque, ma un luogo che per secoli ha avuto uno scopo pubblico, educativo, sociale. Oggi è un’esperienza luxury, ma giocata sul filo della memoria.

Il restauro, il progetto, i protagonisti

La rinascita porta la firma del Gruppo Federici (Elia Federici con i figli Angelica e Fortunato), che sceglie di investire non in un “format” da replicare, ma in un’identità unica. Il design è firmato dallo Studio Luca Guadagnino, che disegna gli spazi comuni: lobby, bar, ristorante, zone di passaggio. Per camere e suite entrano in gioco Laura Feroldi Studio e Mia Home Design Gallery.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

La lobbi di Palazzo Talìa

Il progetto di restauro, avviato nel 2021, è stato concepito per essere “massivo ma rispettoso” delle tracce storiche: affreschi, volte, dettagli architettonici sono stati integrati nella nuova funzione. La palette cromatica, i tappeti (compreso il percorso moquette firmato Nigel Peake), gli specchi interrotti e i materiali artigianali definiscono un’esperienza sensoriale che sembra dialogare con l’architettura antica rivisitata in chiave novecentesca. Il nome “Talìa” rimanda alla Musa greca della commedia e della poesia leggera, evocando ironia e leggerezza: un lusso che non vuole essere pomposo, ma vivido.

Tramae: la cucina come cuore pulsante

Se il palazzo è il corpo, il ristorante Tramae è il cuore che batte dentro. E il ritmo lo detta lo chef Marco Coppola, sorrentino, classe 1974, cresciuto tra limoni, mare e famiglia di ristoratori. Fin da giovane è immerso nella cultura della cucina campana: agrumi, agricoltura locale, profumi del Mediterraneo. Ma non rimane “locale”: intraprende una carriera internazionale, lavorando in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, e nei Caraibi.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

La sala del ristorante Tramae

A Roma fonda “Casa Coppola”, un suo progetto che esprime la sua visione gastronomica in modo più libero. Poi - quando l’opportunità di Palazzo Talìa si presenta - accetta la sfida di trasferire il suo “mondo gastronomico” dentro un contesto di lusso e racconto. E nasce così la cucina di Palazzo Talìa che è all’insegna di una con una semplicità raffinata e sapori netti: ciò che hai ordinato è ciò che hai nel piatto.

Filosofia e cucina di Marco Coppola

La sua è una cucina immediata e precisa, che punta a far parlare gli ingredienti più che a stupire o fare pensare con effetti speciali. Il mare è il protagonista principale: crudi di pesce, affumicature leggere, cotture pulite. Gli ortaggi, i legumi, l’olio e le carni arrivano dalla Tenuta Solaria, azienda biodinamica della famiglia Federici. Il concetto di filiera corta qui non è una trovata di marketing, ma un pilastro strategico per raccontare un lusso consapevole. Il km vero qui è realtà e contenuto dei piatti.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

Marco Coppola

Nel menu convivono proposte che si rifanno alla memoria mediterranea/campana mixata con tocchi della cucina romana classica. I piatti sono belli, ma più di sostanza che di fast food. E anche la tecnica non è spinta agli eccessi, ma serve magari ad alleggerire. Ecco allora pasta alla Nerano reinterpretata, i risotti profumati al limone e le tartare delicate.

Punti di forza e rischi

Le esperienze internazionali di Coppola si avvertono in contaminazioni misurate e coerenti con le radici campane. Lo chef parla di una cucina «semplice ma marcata da sapori netti, dove ogni materia prima si fa sentire». Vuole che il mare parli: crudi di pesce, affumicature leggere, esaltazione del pesce nella sua forma più pura. E lo fa con una sensibilità campana: gli ingredienti arrivano da Solaria, la tenuta biodinamica della famiglia Federici: ortaggi, legumi, olio, pollame. Una strategia di filiera corta che sostiene il racconto del lusso consapevole.

Nel menu di Tramae convivono piatti “palpitanti e mediterranei” - pasta alla Nerano reinventata, risotti, tartare, uso del limone - ma anche richiami alla cucina classica romana. L’uso di materie prime biodinamiche è un valore aggiunto molto apprezzato dalla clientela internazionale e dai buongustai più esigenti. L’inserimento in un contesto architettonico iconico amplifica la percezione del ristorante come occasione per mangiare bene, non solo come un “servizio”. Coppola non si perde nella sperimentazione fine a se stessa. L’accesso a materie prime biodinamiche e di filiera corta è un plus sempre più richiesto dal pubblico sofisticato. È un segnale: la cucina non è astratta, non è “alla moda”, è radicata nella terra che sta sotto i piedi del palazzo stesso. Non è un trucco, è una responsabilità.

L’ospitalità oggi

Oggi Palazzo Talìa è un boutique hotel con 26 camere e suite in cui architettura rinascimentale e design contemporaneo convivono con una precisione scenografica. Che in fondo è ciò che piace di più agli ospiti che elogiano la qualità del servizio, la posizione centrale - a due passi da Fontana di Trevi e Piazza di Spagna -, l’inaspettato cortile-giardino interno che sembra ispirato a un riad e l’atmosfera “da museo” degli spazi comuni. Certo non mancano osservazioni costruttive su dettagli tecnici e rumorosità di alcune stanze, ma la traiettoria è chiara: Palazzo Talìa vuole giocare nella fascia alta dell’ospitalità romana con un’identità marcata.

Un’esperienza sensoriale e culturale

Il vero successo del progetto è che l’ospite non si limita a “dormire bene” o “mangiare bene”: vive un racconto. Cammina in corridoi dove busti romani incontrano velluti contemporanei dai richiami futuristi, dove affreschi settecenteschi dialogano con geometrie moderne. L’ospitalità è a metà fra servizio ed estetica.

Il palazzo che a Roma respirava libri e ora offre bellezza e buona gastronomia

La Relaxation Pool di Palazzo Talìa

Il privilegio non è “essere dentro un hotel di lusso”, ma sentirsi parte di una storia antica e modernissima. Palazzo Talìa vuole essere un luogo di memoria condivisa, non di ostentazione. E questo lo si costruisce - come la buona cucina - giorno per giorno.

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