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Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento

di Tiziano Argazzi
 
20 aprile 2019 | 15:51

Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento

di Tiziano Argazzi
20 aprile 2019 | 15:51
 

Al Vecchio Convento è un albergo diffuso e un ristorante gourmet di proprietà della famiglia Cameli che lo gestisce da 40 anni. In cucina, Giovanni si alterna con i figli Massimiliano e Matteo.

La sala è il regno di Marisa Raggi, la moglie di Giovanni. Ci troviamo a Portico di Romagna (Fc), uno dei tre paesi che danno vita al Comune di Portico e San Benedetto (gli altri sono San Benedetto in Alpe e Bocconi), è una piccola realtà di poche centinaia di anime, placidamente adagiata nell’alta valle del fiume Montone. Per secoli questi territori hanno fatto parte della Romagna Fiorentina e ne conservano, ancora oggi, la struttura agraria, l’urbanistica e l’architettura.

(Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento)

Da Forlì, per arrivare da queste parti, bisogna percorrere la Statale 67 Tosco Romagnola che si inerpica fino al Passo del Muraglione che divide l’Emilia Romagna dalla Toscana. Il primo paese che si incontra è proprio Portico. Appena si lascia la Statale e si imbocca Via Roma, la strada principale di Portico, sembra di fare un balzo indietro di parecchi secoli. Il borgo è rimasto immutato ed il denso tessuto di storia e natura lo rendono particolarmente attraente. Il centro storico è caratteristico e suddiviso nei tre livelli dell’epoca: la parte alta con il Castello e la Pieve; quella intermedia, su via Roma, con i palazzi padronali del XIII e XIV secolo ed infine la parte bassa con le case degli artigiani e della plebe.

(Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento)

Una delle cose di cui gli abitanti vanno fieri è l’incontro fra Dante Alighieri e Beatrice Portinari sua musa ispiratrice per la Divina Commedia. Secondo una leggenda popolare, il “sommo poeta” e l’amata Beatrice si sarebbero conosciuti proprio a Portico. Presumibilmente, o quasi certamente, è solo una bella leggenda, però il fatto che Dante arrivò in queste zone come esule, all’inizio del XIV secolo, ne ha alimentato i particolari trasformandola quasi in una notizia veritiera da parlarne con orgoglio e da tramandarla di generazione in generazione fino ad oggi.

(Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento)

All’inizio di via Roma, si trova anche un interessante albergo ristorante, Al Vecchio Convento. Un “trestelle” collocato in un bellissimo palazzo in stile fiorentino del XVIII secolo, dove si respira un’atmosfera romantica e poetica.  La sua particolarità, o meglio una delle tante, è quella di essere stato il primo Albergo diffuso dell’Emilia Romagna e, per tale motivo, il posto giusto per “vivere la vacanza” in maniera diversa, entrando a far parte da subito del paese, per conoscere la Romagna, la sua cucina e le sue tradizioni.

(Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento)

Proprietari e gestori Giovanni Cameli assieme alla moglie Marisa Raggi ed ai figli Massimiliano e Matteo. Oggi le camere sono 16, a cui bisogna aggiungere alcuni appartamenti dislocati nel centro storico, a poche decine di metri dall’albergo.  Gli interni, anche se dotati di ogni comfort, conservano le caratteristiche originali, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione. I mobili sono tutti del Settecento e fatti costruire su misura per le camere di quei tempi. I tendaggi, gli oggetti in ferro battuto e le ceramiche dipinte a mano ad opera di artigiani locali, contribuiscono al fascino antico di questo luogo.

La cucina è il regno Giovanni Cameli, dove si alterna con Massimiliano e Matteo, due chef d’eccezione. I piatti proposti sono al tempo stesso semplici e raffinati e reinterpretano in maniera sapiente le specialità tipiche della Romagna. Il risultato: una deliziosa fusione tra la tradizione della Romagna e le ricette di chef stellati. I prodotti utilizzati sono quasi sempre a “chilometro zero”: tartufi, funghi, cacciagione, prodotti dell’orto, salumi e formaggi dei migliori produttori della zona. Inoltre, da primavera all’autunno l’orto fornisce ingredienti biologici di prima qualità. Il menù si può dire che cambia giornalmente.
Massimiliano che, oltre ad essere sommelier, è anche pasticcere, è l’autore dei tanti dolci che quotidianamente vengono proposti ai clienti. Matteo invece è molto bravo con l’arte bianca e prepara con maestria il pane che viene servito ogni giorno ai commensali.

(Al Vecchio Convento, hotel e cucina in un palazzo del Settecento)

La sala principale del ristorante, ricavata all’interno dell’antico granaio può ospitare un’ottantina di persone. Ci sono anche alcune salette ciascuna per poche persone per incontri e cene di lavoro. Qui la regina è Marisa Raggi che accoglie gli ospiti e propone loro le varie specialità gastronomiche. Per il miglior abbinamento cibo vino ci pensa Massimiliano che consiglia le giuste bottiglie di vino scegliendole tra le circa 150 etichette, per lo più romagnole, della cantina fra cui Sangiovese, Albana, Pignoletto e l’onnipresente Cabernet Sauvignon.

Massimiliano e Matteo sono chef di eccezione sempre alla ricerca di nuovi abbinamenti e nuovi piatti. Vengono invitati molto spesso all’estero, il più delle volte nel Nord Europa, per far apprezzare la cucina romagnola anche a quelle latitudini. Grande successo ha avuto una loro recente “spedizione” in Islanda dove i due chef hanno portato in degustazione diverse tipicità della Romagna in abbinamento con vini pure romagnoli. Il successo è stato enorme e per certi versi anche sopra le aspettative.

Inoltre Massimiliano e Matteo organizzano, assieme alla locale Pro Loco, anche la manifestazione “Chef sotto il Portico” che ogni anno (questa volta il 13 e 14 luglio, trasforma Portico di Romagna in un grande ristorante “open air”. Un decennio fa l’idea è venuta a Massimiliano durante uno dei suoi frequenti viaggi all’estero. Alcuni suoi amici chef avevano deciso di preparare i loro piatti in strada proponendoli poi ai passanti per renderli partecipi di un'esperienza di alta cucina. Da qui prese corpo l’idea di “Chef sotto il Portico” incentrata sulla partecipazione di una decina di cuochi internazionali, ogni anno diversi, che preparano i vari piatti direttamente in strada, per la gioia delle centinaia di persone che qui arrivano per effettuare un piacevole giro del mondo gastronomico che dura una sera, all’interno delle mura di questo borgo, che è indubbiamente uno dei più affascinanti e meglio conservati della Romagna.

Da vari anni la famiglia Cameli ha allargato i propri orizzonti proponendo agli ospiti anche varie attività collaterali. In tal modo ogni giorno, chi soggiorna al “Vecchio Convento” può partecipare a qualcosa di diverso: dalle escursioni enogastronomiche in Romagna e nella vicina Toscana,  alle passeggiate a cavallo per arrivare alle uscite in mountain-bike. I clienti dell’hotel possono anche partecipare alla caccia al tartufo (in compagnia di Matteo, chef e tartufaio provetto che, assieme ai suoi cani da tartufo, guiderà gli ospiti nella ricerca del pregiato tubero) o intraprendere  una escursione guidata nel  Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e nelle città d’arte della Romagna, ed ancora imparare a cucinare i tipici piatti romagnoli o degustare i vini ed i  prodotti tipici romagnoli  o cimentarsi nella pittura ad acquerello guidati dai diplomati dell'Accademia di Belle Arti. Molto apprezzata anche la Scuola di italiano per stranieri che ha iniziato ad operare alcuni anni fa nella canonica della chiesa di Santa Maria in Girone con insegnanti professionisti che hanno alle spalle anni di esperienza nell'insegnamento a studenti stranieri.

Per informazioni: www.vecchioconvento.it

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