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Agriturismi lombardi in piena salute Ma il settore attende regole certe

di Renato Andreolassi
 
08 maggio 2019 | 10:36

Agriturismi lombardi in piena salute Ma il settore attende regole certe

di Renato Andreolassi
08 maggio 2019 | 10:36
 

Gianluigi Vimercati Castellini, presidente degli agriturismi di Lombardia, è entusiasta. «Nonostante il tempo incerto - dice - i ponti di aprile hanno fatto registrare quasi il tutto esaurito».

Il riferimento è alle 1.688 strutture lombarde, presenti in maggioranza a Brescia (348), Mantova (236), Pavia (224) e Bergamo (170). «Ovunque - ha aggiunto - fattorie didattiche comprese, c'è stato un boom di richieste. I prodotti genuini, assieme a una buona accoglienza, hanno fatto la differenza». Trovare un posto a sedere, a pranzo oppure a cena, è risultato molte volte un'impresa.

(Agriturismi lombardi in piena salute Ma il settore attende regole certe)

Non è solo una moda, la voglia di ritrovare prodotti e sapori naturali hanno spinto molti a lasciare gli abituali ristoranti e trattorie e a sperimentare queste nuove vie del gusto, lontano dai cibi industrializzati. «Un trend in crescita - rimarca il presidente - anche se il settore ha bisogno di regole certe e chiare all'insegna della qualità per evitare l'assalto degli affaristi dell'ultima ora. In altre parole, un nuovo filone che rischia di trasformarsi in un frullatore impazzito se da parte del legislatore non si regolamentano gli agriturismi in modo trasparente fissando paletti ben precisi fra l'attività di ristorazione e accoglienza».

(Agriturismi lombardi in piena salute Ma il settore attende regole certe)

Interessante anche la proposta lanciata dalla Regione Lombardia di arrivare ad un principio molto semplice: negli agriturismi lombardi devono esserci principalmente prodotti lombardi, soprattutto formaggi e vini. Obiettivo: alzare il livello qualitativo, l'identificazione del territorio e differenziare fra agriturismi e ristoranti. Senza dimenticare un dato reso noto di recente da Eurostat, l'Istituto europeo di statistica secondo il quale siamo i primi in Europa a consumare frutta. Mele, pere, pesche, arance, cocomeri e meloni: il nostro, è il Paese che ne mangia di più e battiamo altri due popoli mediterranei come Portogallo e Spagna. L'85% degli italiani porta in tavola almeno una volta al giorno un frutto. È tutta salute.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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