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domenica 07 dicembre 2025  | aggiornato alle 20:51 | 116192 articoli pubblicati

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Nei ristoranti cresce l’attenzione verso i bagni, un tempo considerati marginali ma oggi parte integrante dell’esperienza del cliente. Design, materiali igienici, accessibilità e coerenza stilistica diventano centrali, sostenuti anche dalla crescente esposizione sui social. Architetti e interior designer confermano un cambio culturale che porta i servizi a essere un vero biglietto da visita

19 novembre 2025 | 05:00
Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti
Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Nei ristoranti cresce l’attenzione verso i bagni, un tempo considerati marginali ma oggi parte integrante dell’esperienza del cliente. Design, materiali igienici, accessibilità e coerenza stilistica diventano centrali, sostenuti anche dalla crescente esposizione sui social. Architetti e interior designer confermano un cambio culturale che porta i servizi a essere un vero biglietto da visita

19 novembre 2025 | 05:00
 

A quanti è capitato di entrare in un bagno di un ristorante e rimanereperplesso”?  Spesso troviamo dei servizi che non corrispondono alla qualità del cibo: locali” tristi”, accessori dal design superato, materiali e profumazioni scadenti…C’è da chiedersi come mai, viene trascurata questa parte, così importante. Per fortuna da quando esistono i social, è in atto una trasformazione. Basti ricordare quanto sia fotografato il bagno de “The Plein Hotel” di Milano per comprendere come la comunicazione abbia rivoluzionato i servizi, considerati in passato un argomento “tabù”.

Lavabo da appoggio, la nuova frontiera

Il mercato si sta orientando verso lavabi da appoggio, a questo proposito, abbiamo chiesto l’opinione di una azienda produttrice: «I lavabi da appoggio, per definizione, si posizionano al di sopra di un piano o un arredo: questa collocazione permette la visibilità estetica totale dell’oggetto e una conseguente valorizzazione delle forme e del design. Interviene Giulio Florio, Sales & marketing director, Ceramica Galassia spa, Realizzati in diversi materiali - ceramica, cristallo, marmo, solid surface i più gettonati - rispetto alle altre tipologie di lavabi hanno alcuni indiscutibili vantaggi come, ad esempio, l’adattabilità a numerosi tipi di arredo, l’installazione facilitata su piani, mensole, mobili e, non ultimo, la facilità di pulizia».

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Il mercato si sta orientando verso lavabi da appoggio

«Nell’interior contemporaneo - conclude - hanno avuto molto successo, poiché consentono libertà progettuale e versatilità stilistica. Prevalentemente il bianco lucido, ma negli ultimi anni sta prendendo molto piede il bianco opaco. Per quanto riguarda gli altri colori in genere viene data la preferenza a colori tenui che non siano troppo “vincolanti” per la scelta degli altri componenti di arredo».

Bagni nei ristoranti, regole e Guida dedicata

I pubblici esercizi, dove è prevista la sosta, sono tenuti a sottostare a regole obbligatorie: due bagni distinti per sesso, oltre a quello per disabili che devono avere caratteristiche e spazi adeguati a carrozzella, corrimani per appoggio e antibagno con lavabo, miscelatori, serratura semplice da chiudere, sanitari sospesi, porta scorrevole e manopola grande come chiusura. Con un pizzico di ironia è stata creata una vera e propria guida ai bagni dei ristoranti, pizzerie, bar e stazioni. Qui non ci sono stelle, ma a fare la distinzione ci sono… spazzoloni.

È nata da tre anni la Guida Pishlen ai migliori bagni dei pubblici esercizi. È un progetto editoriale che ironicamente non poteva chiamarsi se non Cess Advisor, community on line. Ovviamente l’abbiamo scaricata per curiosare chi si trova tra i primi posti. Troviamo il Ristorante Cracco in Galleria a Milano che ottiene il massimo dei punteggi, ben 5 spazzoloni: premiato per la raffinatezza della tinta oro e degli accessori; Palazzo Petrucci a Napoli con essenze vere, ricercate lavette e porta-rotoli; la pizzeria napoletana Sustenable dalle pareti blu Estoril e LùBar in via Palestro 16 a Milano. Per capire approfondire l’argomento, abbiamo sentito l’opinione di alcuni studi di design e architettura, specializzati nelle strutture ricettive.

Il bagno come elemento “wow”

«Nel settore Horeca il bagno è uno spazio da valorizzare come parte integrante del percorso esperienziale del cliente - interviene Gianluca Pitaccolo, architetto e fondatore studio “Interior Garage” -. Non serve un grande budget, ma un progetto consapevole: coerenza, comfort, igiene e un pizzico di personalità fanno la differenza». Il bagno è diventato oggetto di particolari cure, da circa una decina d’anni, prosegue Pitaccolo, «un cambiamento che ha toccato il ristorante stellato “Clinica da Arnaldo”, che ha mantenuto lo stile anni Sessanta, ma ha rifatto i bagni, dove sono stati usati con dovizia i lussuosi arredi Devon &Devon. La maggior parte dei ristoratori concentra l’attenzione sulla sala, perché più visibile e rappresenta il biglietto da visita dell’esperienza del cliente. Tuttavia negli ultimi anni noto una crescente consapevolezza sull’importanza dei servizi: non sono più solo un “luogo di passaggio”, ma una parte integrante dell’immagine del locale, infatti un bagno curato comunica rispetto per l’ospite e attenzione ai dettagli. Può diventare l’elemento chiave dal punto di vista del design, in grado di poter creare l’effetto “wow”, in quanto inaspettato. L’impiego di materiali contemporanei, integrati a una completa accessibilità fa davvero la differenza, sia in termini di gestione che di percezione del cliente».

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

L’impiego di materiali contemporanei, integrati a una completa accessibilità fa davvero la differenza

«Di solito - interviene Mirko Raftopoulos, titolare RMG Project Studio - i ristoratori dedicano più attenzione alla sala, perché più visibile. Tuttavia, i servizi igienici - così come gli spazi di servizio e quelli dedicati alla preparazione degli alimenti - rappresentano un biglietto da visita. L’esperienza di un locale non si limita a ciò che accade a tavola: ogni ambiente concorre a trasmettere cura, professionalità e qualità. Per questo, nei nostri progetti, trattiamo sala e servizi come un unico filo conduttore estetico e funzionale: solo così si costruisce un’immagine coerente e accogliente.».

La regola dei tre pilastri: materiali, igiene e accessibilità

«Spesso - dice ancora Pitaccolo - i servizi vengono progettati per ultimi, con budget ridotti e poca attenzione alla continuità estetica. Si tende a pensare che “tanto è solo un bagno”, ma in realtà è uno spazio, dove il cliente si sofferma in un momento di intimità. Se il bagno è trascurato, dà un messaggio incoerente rispetto alla cura della cucina o della sala. Il problema è culturale: la sala “vende”, mentre il bagno “serve”. Ma oggi, sempre più clienti notano e giudicano anche questo dettaglio. Partiamo sempre dalle norme igienico-sanitarie e dall’accessibilità, cercando di creare spazi che abbiano anche carattere. Prediligiamo materiali facili da pulire, ma con texture o colori insoliti, giochi di luce, specchi retroilluminati o rubinetteria touchless con design elegante. In un progetto abbiamo giocato molto tra le texture metalliche e quelle materiche, con luci che riproducono i Neon degli anni passati. In questo modo il bagno diventa un piccolo “set scenografico”, coerente con l’identità del locale».

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

La rubinetteria touchless con design elegante sta prendendo piede

«Quando si progettano i servizi di un locale, le linee guida fondamentali riguardano tre aspetti: qualità dei materiali, facilità di igienizzazione e accessibilità. È importante puntare su soluzioni funzionali e resistenti, con un occhio alle innovazioni come i comandi touchless che aumentano l’igiene e riducono i consumi. Un tema centrale è l’accessibilità per persone con disabilità: in Italia la normativa è molto avanzata e tutela realmente queste esigenze. È obbligatorio garantire l’accesso al locale e permettere la deambulazione di una carrozzina all’interno del servizio igienico e dell’antibagno. Questo porta a progettare spazi ampi e privi di barriere. In molti Paesi europei, invece, non esistono controlli altrettanto stringenti e capita spesso di trovare servizi non conformi. L’Italia, sotto questo profilo, rappresenta quindi un modello di riferimento che valorizza inclusione e rispetto».

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Non solo funzionalità: anche l’occhio e la sensorialità vogliono la loro parte

«Ma non basta la sola funzionalità: anche l’occhio e la sensorialità vogliono la loro parte. Per questo, nei nostri progetti, i bagni devono trasmettere lo stesso spirito del locale, diventando parte integrante dell’esperienza estetica ed emozionale offerta al cliente. Purtroppo capita spesso che, nonostante un locale sia di alta qualità nella cucina e nell’accoglienza, i servizi igienici risultino trascurati o privi di dettagli curati. La mancanza di coerenza tra gli spazi può creare delusione e una percezione di trascuratezza, nonostante la qualità della cucina sia elevata. Nei nostri progetti cerchiamo di progettare servizi come ambienti funzionali, sicuri, accessibili e capaci di trasmettere lo stesso spirito. Ogni progetto che realizziamo è personalizzato, lo stesso vale per i servizi igienici, coerenti con lo stile e lo spirito del locale. Il nostro approccio parte dal layout distributivo, studiato in base all’accessibilità, al numero di posti a sedere e alle dimensioni complessive del locale, garantendo sempre il rispetto delle norme richieste da ASL. Successivamente ci concentriamo sull’aspetto estetico e sensoriale, in modo che i bagni diventino un tutt’uno con l’ambiente circostante».

Creatività e norme: il bagno come spazio scenografico e funzionale

Pitaccolo riconosce: «L’intervento ex novo è più semplice: si lavora con maggiore libertà e si può progettare fin da subito un impianto tecnico efficiente e conforme. Operare invece su un locale esistente è più complesso, perché occorre confrontarsi con vincoli strutturali, impianti datati e spazi limitati. Tuttavia, è spesso anche più stimolante: richiede creatività, capacità di adattamento e soluzioni su misura. In molti casi, da queste sfide nascono veri e propri gioielli, come nel caso del ristorante Da Balan, in provincia di Udine, che ho ripensato rigenerando completamente l’esistente, ma rispettando alcune geometrie, anche affettive, originarie».

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Il bagno dello Speakeasy di Bergamo

«Non mancano - sottolinea Raftopoulos - esempi di creatività nel rispetto delle norme: per  Speakeasy  un locale a Bergamo, il bagno è stato progettato in stile anni ’20, mentre in alcuni ristoranti di cucina sushi in Veneto abbiamo inserito pareti verdi artificiali, creando un’esperienza divertente e originale anche nei servizi. In ogni caso, funzionalità, accessibilità e sicurezza rimangono sempre priorità assolute. Partire da zero offre senza dubbio il vantaggio di poter progettare ogni dettaglio in totale libertà, senza vincoli strutturali preesistenti. Ristrutturare un locale già esistente può rivelarsi più complesso, perché bisogna confrontarsi con vincoli tecnici, strutturali o impiantistici, adattando il progetto alle condizioni presenti. Quando si crea un locale ex novo, invece, possiamo sviluppare un concept coerente dall’inizio alla fine, curando ogni ambiente, dai tavoli ai servizi igienici, in linea con l’esperienza che vogliamo offrire ai clienti. In questo modo è più facile ottenere funzionalità, accessibilità ed estetica armonica, senza compromessi».

Materiali: una scelta strategica

Pitaccolo chiarisce: «Preferiamo superfici compatte e resistenti come gres porcellanato a basso assorbimento, Corian o HPL. Evitiamo fughe ampie e materiali porosi. Nei bagni uso spesso rivestimenti continui o microcemento, che riducono al minimo i punti critici. Anche la scelta di porte e accessori con finiture antibatteriche aiuta molto nella manutenzione quotidiana. Per la rubinetteria, optiamo quasi sempre per soluzioni touchless o a sensore: migliorano l’igiene e riducono gli sprechi d’acqua, con lavabi integrati nel top per facilitare la pulizia. Per i sanitari, preferisco modelli sospesi con scarico rimless (senza sponda), che semplificano la manutenzione e l’igiene. Gli asciugamani elettrici a getto d’aria sono pratici, ma nei locali di alta gamma amo proporre soluzioni ibride con salviette in tessuto o carta di design, perché trasmettono un senso di cura maggiore».

Parliamo tanto di cucina, ma spesso è il bagno a dire più di mille piatti

Gli effetti materici sono sempre più ricercati

«Per garantire una pulizia semplice ed efficace nei locali - rimarca Raftopoulos-, selezioniamo materiali resistenti, igienici e facili da mantenere. Tra le scelte principali ci sono il gres porcellanato, smalti lavabili e rivestimenti per imbottiti in similpelle o microfibra, tutti materiali che permettono una manutenzione rapida senza compromettere l’estetica. Evitiamo invece le pietre naturali, che sono porose e più difficili da igienizzare, preferendo materiali agglomerati che combinano durabilità e praticità. L’obiettivo è rendere gli spazi non solo belli e coerenti con lo stile del locale, ma anche funzionali e sicuri per il personale e i clienti.» «La scelta dei materiali e dei colori gioca un ruolo fondamentale per garantire durabilità e resa nel tempo. Non sempre il prodotto più costoso è il migliore: per i sanitari consigliamo il classico bianco, mentre per la rubinetteria è preferibile l’acciaio inox non colorato. L’installazione di un addolcitore può aiutare a preservare i materiali dall’usura causata dall’acqua dura. Un aspetto spesso trascurato è la manutenzione: è fondamentale evitare prodotti aggressivi e detergenti troppo corrosivi, meglio utilizzare solo detergenti neutri. Questo errore si riscontra frequentemente nel settore alberghiero, dove noi operiamo spesso, dove la quantità di rubinetti e sanitari è maggiore. Seguendo queste indicazioni, si ottengono spazi funzionali, duraturi e di facile manutenzione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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