L'avventura di Valerio Braschi al Vibe, il ristorante milanese che lo ha visto protagonista come chef, è giunta al termine dopo poco più di un anno. Il vincitore dell'edizione 2017 di Masterchef Italia, noto per la sua creatività in cucina, ha deciso di lasciare il locale di via Ghisleri, aperto con grande entusiasmo nel giugno del 2023. Tuttavia, dopo un iniziale successo, il ristorante ha progressivamente perso slancio, fino a portare alla decisione di salutare a novembre (il locale potrebbe restare aperto, ma è ancora un'incognita).
Il giovane chef Valerio Braschi
Per il giovane chef di Sant’Arcangelo di Romagna, però, non si tratta di un addio definitivo a Milano. Anzi, Braschi si prepara ad affrontare una nuova sfida culinaria che lo porterà nel cuore pulsante della città, in piazza Duomo. Qui, al numero 21, il vincitore di Masterchef sarà alla guida di un nuovo ristorante situato nello stesso edificio che ospita il fine dining Verso (due stelle Michelin), gestito dai fratelli Mario e Remo Capitaneo, e il club Duomo 21, dove la cucina è curata da Roberto Conti, ex chef del Trussardi alla Scala.
Il nuovo ristorante di Valerio Braschi in Piazza Duomo: cosa aspettarsi
Il nuovo ristorante di Braschi sarà un progetto ambizioso, che richiederà al giovane chef di bilanciare la sua creatività con una proposta più accessibile. Infatti, a Braschi verrà chiesto di sviluppare un menu che si colloca a metà strada tra l'alta cucina raffinata dei Capitaneo e l'atmosfera più informale e festosa del Duomo 21. Si parla di piatti tradizionali come cotolette e risotti gialli, ma anche della possibilità di affiancare a questi un menu più creativo, in linea con lo stile innovativo che ha caratterizzato Braschi al Vibe, dove aveva proposto piatti estremi come Lumache, ceci e chorizo o Spaghetti midollo, ricci di mare e loomi.
L'attesa per l'apertura del nuovo ristorante in piazza Duomo è alta, e solo il tempo dirà se Braschi saprà sorprendere ancora una volta il pubblico milanese con la sua cucina audace e innovativa. Ricordiamo, infatti, che per Braschi, la cucina deve «emozionare, divertire e far star bene le persone, e soprattutto far scoprire cose nuove e far fare loro un viaggio, una esperienza, far provare piatti che da nessuna parte potrebbero mangiare, che siano identificati di me stesso, di chi sono, del mio percorso e della mia voglia di crescere e di fare nuove cose, perché sono giovane e ho voglia di divertirmi e voglio che questa mia gioia e divertimento nel lavoro, la mia passione nella cucina si veda poi nei piatti, questo penso sia fondamentale»