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Comporre il piatto al tavolo Vecchia moda o attrattiva social?

di Marco Reitano
presidente Noi di Sala
 
23 aprile 2019 | 09:39

Comporre il piatto al tavolo Vecchia moda o attrattiva social?

di Marco Reitano
presidente Noi di Sala
23 aprile 2019 | 09:39
 

Nei ristoranti è tornato di tendenza rifinire o comporre una portata al tavolo, di fronte al cliente. Negli anni ‘70 questa pratica era un must e la vediamo pian piano riaffacciarsi nella ristorazione moderna.

Sporzionare un pesce, mantecare una pasta, realizzare un dolce ad esempio. Vedere all’opera con maestria un competente professionista di sala fa parte sempre più di quell’esperienza che arricchisce il piacere gustativo, con fascino e attrattiva per il cliente.

(Comporre il piatto al tavolo Vecchia moda o attrattiva social?)

Vedere dal vivo una gestualità che solitamente è avvolta nel mistero delle cucine, i tempi, gli strumenti che vengono utilizzati, pone il cliente in uno status di privilegio, coccolato e appagato. Certo, bisogna essere preparati, professionali soprattutto; il cliente sarà predisposto a guardare tutti i nostri movimenti, e non avrà remore a formulare le più varie domande sul nostro operato.

Consiglio sempre di motivare e comunicare quello che stiamo facendo, con parole chiare ed esaustive proprio durante l’operazione di fronte all’ospite. Di certo saremo bene allenati, in collaborazione con la cucina, per non commettere nessun errore di spiegazione degli ingredienti o nella composizione del piatto.

Finire o realizzare la portata in sala susciterà curiosità anche fra gli altri commensali del ristorante che saranno spinti a provare il medesimo piatto. Ovviamente tutto ciò rientra anche in quello che è il marketing attuale della ristorazione.
Sarebbe un errore non approfittare dell’opportunità di una clientela che sempre più registra foto e video da condividere con un pubblico molto più vasto di quello a cui siamo abituati. In questo caso i “social addicted” potranno godere di una preparazione live, ad arricchire la loro presenza sul web, e il nostro ritorno di immagine.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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