Salvatore Testagrossa, chef, e Patrick La Rocca, maestro del beverage, hanno unito le loro rispettive passioni per dar vita ad un progetto del gusto a Marino (Rm), la famosa località dei Castelli Romani dove “le fontane danno vino”. È nata così Roma Beer Company, che rispecchia la loro idea di locale informale ma con un’offerta ampia e in grado di soddisfare ogni richiesta partendo da una base di estrema qualità e freschezza. La griglia sempre in funzione e la cucina a vista dominano il vasto spazio ricavato da un ex edificio industriale che si affaccia su una vallata verde come la prua di una nave. I 140 coperti in 350 mq possono ospitare in sicurezza gli ospiti con la formula “all day long”, a partire dalla canonica ora del pranzo. Si viene ben accolti anche per una sosta caffè o tè, per una merenda con salumi e pane caldo, che lo chef impasta e sforna personalmente, per un aperitivo o per una chiacchiera fino a notte.
Scegliere un piccolo borgo come Marino è stata per i due titolari una scelta green, impegnativa ma maturata nel tempo, per chi ha alle spalle esperienze in locali importanti in Italia e all’estero. È per loro un nuovo inizio ma anche una sfida per essere totalmente liberi di realizzarsi e, a giudicare da questi primissimi mesi di apertura, complice il sospirato ritorno alla socialità, sembra che abbiano visto giusto.
A definire il format è anzitutto la birra, passione di Patrick. Ce ne sono una decina “dal barile” e 80 in bottiglia da tutto il mondo. La carta dei vini dimostra altrettanta competenza e i ricarichi sono volutamente leggeri perché il cibo possa essere celebrato convivialmente e anche in abbinamento giusto.
Patrick La Rocca e Salvatore Testagrossa
Una cucina semplice e concreta
Il menu è articolato, mai banale anche nei piatti più scontati, e già nel nome dei piatti anticipa la genialità di Testagrossa, 30 anni di cucina e una gran voglia di fare e di esprimersi nell’esaltazione dei sapori, delle consistenze e delle cotture. Dopo l’esperienza acquisita nelle precedenti esperienze romane come executive chef (da Convoglia a Baccano fino a La Zanzara e Centro), continua a proporre quella cucina concreta che pur nella sua semplicità è resa grande dall’interpretazione della materia prima che tocca punte di eccellenza. La griglia è fonte ispiratrice, non solo per le cotture alla brace anche lente di carni speciali, ma anche per affumicature che seguono le marinature con formula top secret. Un uso gentile del fuoco lascia il segno anche sui sughi e sulle salse e la legna che alimenta il barbecue brucia insieme alle spezie.
RBC Marino- Ribeye Steak di Sashi Beef AAA con Padellaccia di Verdure alla brace
Carni di prima scelta e pasta fatta in casa
Forte è l’invito alla carne, dalla manzetta prussiana Sashi, che viene lavorata sia da cruda per le tartare. Imperdibile quella alla Carbonara, tagliata al coltello e guarnita con uovo montato, vele di pecorino soffiato, bacon croccante e pepe cambogiano. Ma ci sono anche il Rib Eye e la Picanha o il croccante Mezzo galletto alla Beer Company, da accompagnare a un contorno di patate al forno o alla padellaccia di verdure. Per chi preferisce il pesce, c’è uno scenografico Polpo alla brace sul tagliere. Passione antica dello chef, confermata anche qui a Marino, è la pasta fatta in casa, e non solo uova e farina, come nella Fettuccella di clorofilla di prezzemolo con vongole veraci, in cui anche le vongole sono fatte aprire sulla griglia.
Spaghetto burro e alici
Hamburger e pizza per intenditori
C’è anche un po’ di America nel menu: come negli hamburger (almeno 200 grammi di carne) con risultati sorprendenti e appaganti specialmente con le chips speciali e le salse fatte in casa. Il segreto - se si può chiamare tale - è sempre la qualità e freschezza della materia prima. Si spazia dal classico Royal Burger (manzo, cheddar, lattuga, pomodoro, bacon croccante e cipolle) al Fantozzi Burger con frittatina di patate con bacon e cipolla, provola affumicata, passando per il Vegan Burger con hamburger di piselli. Richiestissima la pizza, preparata con farine macinate a pietra e lievitazione di almeno 48 ore: un mix tra la soffice napoletana e la “scrocchiarella” romana.
Anelli di cipolla in tempura, pizza e crostini
Fritture a regola d’arte
Un capitolo a parte sono i fritti più che croccanti ma qui il segreto è dichiarato ed è nell’impanatura. «La regola - dice lo chef - è amalgamare la farina con acqua lasciando grumi che a contatto con l’olio esplodono creando una crosta croccante e impermeabile». Ed è così nei supplì al telefono, nei fiori di zucca, negli anelli di cipolla e nel cartoccio di mare.
Una drink list per chi ama sperimentare
Da Roma Beer Company convivono le due anime, quella creativa e quella legata al territorio, e vengono ignorate mode o tendenze in questa cucina ricca di contenuti che non ha bisogno di effetti speciali. Patrick La Rocca, oltre alla calda accoglienza che riserva a chi arriva, consiglia la bevanda giusta ed è un piacere ascoltarlo quando parla di birra. Ma c’è anche una drink list che spazia dai cocktail classici a quelli signature, che partono dal bancone dedicato e che sono protagonisti all’ora dell’aperitivo (10 euro con selezione di salumi/formaggi e assaggi di fritti e pizza). Fra questi i freschissimi Tiki cocktails perfetti per l’estate come lo Zombie 1950 (Rum mix, succo di lime, succo di ananas, sciroppo passion fruit e bitter angostura) o il The Last Tango (Tequila Espolon Reposado, spiced rum Sailor Jerry, sciroppo di lampone, cannella, succo di arancia e bitter chocolate).
Per informazioni: www.romabeercompany.it