Praticare sport in gioventù è cosa buona e salutare. In particolare se si pratica uno sport di squadra, laddove il cosiddetto “spogliatoio” diviene palestra per la vita, e in particolare, lo si afferma per esperienza vissuta, se questo gioco di squadra è il calcio.

MacelleGria a Fuorigrotta, dove carne e tradizione si incontrano
Quante lessons learned (lezioni imparate) sortiscono dal calcio, proprio tante. Una in particolare, magari non tra le più importanti, ma qui citata in quanto coerente al contesto, è quella che insegna a coprire gli spazi, ovvero porsi a presidio di zone scoperte onde divenirne player egemone.
Il calcio femminile e una pioniera napoletana
Gioco del calcio esclusiva dei maschietti? Ma quando mai! Il calcio è anche sport femminile e lo è anche a livello professionistico. Ne è emblema di successo, campionessa italiana nel 1990, la napoletana Donatella Bova. Da calciatrice ad allenatrice e poi, appesi gli scarpini al chiodo, imprenditrice di successo.

Luciana Manna e Donatella Bova
L’ispirazione pugliese: dai fornelli alle braci
La professione di centrocampista porta Donatella in Puglia, tra Taranto e Gravina di Puglia, dove resta cinque anni. In questo territorio fatato, Donatella scopre i “fornelli”, macellerie che di sera diventano bracerie. Osserva, annota, e rientrata nella sua regione natia, cosa fa? Copre lo spazio! Nasce così un’idea unica nel suo genere.

Il banco macelleria
Nasce MacelleGria: carne, brace e identità partenopea
In un quartiere di Napoli dove il calcio è cuore pulsante, Fuorigrotta, a due passi dallo stadio Maradona, nel 2013 Donatella apre la sua MacelleGria: crasi tra macelleria e griglieria. Dove finisce il banco carni cominciano i pochi tavoli. Sul retro, parzialmente a vista, la cucina. Filiera corta, fornitori selezionati, rivisitazione dei classici in cui la carne è protagonista.

Tartare “tu vuliv a pizza”
La squadra vincente di MacelleGria
Luciana Manna è al governo della brace. Diego Moio cura il servizio di sala. In cucina, due giovani chef: Francesco Penta e Simona Loffredo. A sovraintendere il tutto, c’è lei: Donatella Bova.

Il soffritto rivisitato
Esperienza gastronomica: tra tradizione e originalità
Durante un pranzo infrasettimanale di fine ottobre, l’esperienza comincia con un benvenuto robusto: mortadella alla brace e rosetta calda con cicoli e provolone piccante. Tra le proposte, la tartare “tu vuliv a pizza”: carne, olio evo, pomodori gialli e rossi, stracciata di bufala e pesto di basilico. Il soffritto rivisitato sostituisce le interiora con bocconcini di carne suina. Ottima la pasta e patate con provola.

La pasta e patate con provola
Le specialità alla brace: bombette e appanate
Protagoniste del pranzo, le bombette di Martina Franca, involtini di capocollo farciti con pancetta e Canestrato Pugliese. Non manca un omaggio alla Sicilia con le appanate, cotolette palermitane cotte sulla brace, impanate con Pecorino Siciliano, pepe e aromi.

Il mini hambruger con appanata e bombetta
Vini, convivialità e domeniche alla napoletana
Carta dei vini non sterminata ma curata, con attenzione ai vitigni pugliesi. Ideale per pause pranzo e cene conviviali, ma soprattutto per il pranzo della domenica, autentica esperienza di tradizione meridionale.
Via Pasquale Formisano, 10 80125 Napoli
Aperti dal martedì al sabato a pranzo e a cena; domenica solo a pranzo. Lunedì chiuso.