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Sipsmith Gin, il London Dry artigianale in tre varianti

di Mariella Morosi
 
04 luglio 2019 | 15:32

Sipsmith Gin, il London Dry artigianale in tre varianti

di Mariella Morosi
04 luglio 2019 | 15:32
 

Il master distiller Jared Brown, socio fondatore di Sipsmith Gin, lo ha presentato al Tyler di Ponte Milvio, a Roma. Da 29 a 57 gradi, ce n'è per tutti i gusti.

Lo storico degli spirits, tra i massimi interpreti della cultura del London Dry Gin, ha affascinato un vasto pubblico di appassionati con la storia di questo distillato, realizzato a mano in piccole quantità e in tre varianti, ognuna delle quali di personalità unica. Anzitutto il pluripremiato Sipsmith London Dry, caratterizzato dal ginepro nelle sue note classiche, liscio e armonico e dal gusto persistente al palato (41,6% vol) che nasce da dieci botanicals lasciati in macerazione per una notte intera (ginepro, coriandolo, angelica, liquirizia, iris, mandorla, cassia, cannella, bucce di arance di Siviglia e limone). «All’olfatto - ha spiegato Brown - sviluppa note floreali potenziate dalla fragranza delle bacche di ginepro e dalla freschezza degli agrumi mentre al palato dona sentori di vaniglia e di spezie».

I fondatori dell'azienda (Sipsmith Gin, il London Dry artigianale in tre varianti)
I fondatori dell'azienda

La seconda variante è il fresco e vivace Sipsmith Sloe Gin (29% vol). Dopo la raccolta autunnale, le bacche di prugnolo selvatico riposano nel London Dry per 3 o 4 mesi, con accenni di ribes nero e un morbido aroma di ciliegia. Perfetto per i cocktail e intrigante, anche servito liscio o abbinato a formaggi. Infine la terza variante: il Sipsmith V.J.O.P. (very juniper over proof) caratterizzato da un ginepro particolarmente spiccato di cui cattura l’intero spettro aromatico e in cui è stata potenziata l'alcolicità (57,7% vol).

Una delle tre versioni di Sipsmith Gin (Sipsmith Gin, il London Dry artigianale in tre varianti)
Una delle tre versioni di Sipsmith Gin

Jared Brown, che è anche storico della mixology con all'attivo una trentina di libri scritti in collaborazione con la moglie Anistatia, ha condotto al Tyler una masterclass sul distillato, parlando della sua passione fin dall'età di 10 anni. «Ho congelato il sidro ripetutamente - ha detto - usando la distillazione a freddo per concentrare l'alcol». Ma soprattutto ha parlato del progetto ambizioso da cui è nato Sipsmith. Tutto cominciò nel 2009 a Londra quando insieme ai due suoi amici, Sam Galsworthy e Fairfax Hall, inglesi della Cornovaglia ma che come Brown lavoravano negli States nel mondo degli alcolici, decisero di riportare la produzione artigianale e l'arte del gin nella sua città di origine, a quasi due secoli dalla chiusura dell’ultima “Copper Distillery”.

Era ancora in vigore il divieto del Parlamento britannico di produrre in città piccole quantità del distillato. Riuscirono nell'impresa e nacque così la prima etichetta Sipsmith Dry Gin realizzato artigianalmente e in piccole quantità, bottiglia per bottiglia, seguendo rigorosamente ricetta e tecnica del tradizionale gin londinese. Anche il nome in etichetta fa pensare alla manualità: "sip" significa bere a piccoli sorsi e "smith" a fabbro, artigiano. Il loro progetto fu un apripista per altre piccole distillerie, che oggi a Londra sono una settantina. Tra gli altri riconoscimenti, Sipsmith Gin si attesta al nono posto nella classifica mondiale di Drinks international 2018 sia tra i Best Selling Brands sia tra i Top Trending Brand. Il lancio del brand Sipsmith in Italia è avvenuto durante l’ultima edizione di Gin Day 2018 di Milano. Numerosi i cocktail che all'evento romano sono stati degustati con il Sipsmith: dal Martini al Negroni fino al fino al Gin basil smash e al The lady in red. Questa eccellenza del London Dry Gin, in Italia è distribuito in esclusiva da OnestiGroup, di Fiorenzuola d'Arda (Pc), che dal 1986 seleziona i migliori spirits del mondo per soddisfare le esigenze di consumatori sempre più preparati ed esigenti.  

Il portfolio di prodotti offerti è ampio: champagne, vini, vodka, rum, whisky, tequila, sherry, gin e amari, che rappresentano la base fondante del nuovo progetto "The district of beverage", il cui obiettivo primario risiede nel selezionare i migliori spirits per soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più cosmopoliti e raffinati,  in linea con i trend internazionali del mercato a cui guardano i barman e i sommelier. Sono oltre 4.000 i clienti del Gruppo, tra i principali player della distribuzione italiana del beverage, tra grossisti, enoteche, canale Horeca e grande distribuzione, con 2.500 referenze trattate e un fatturato complessivo di 90 milioni di euro.

Per informazioni: www.sipsmith.com
www.onestigroup.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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