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L'assenzio, tra storia e leggenda La fata verde è una vecchia fake news

Inventato nel 1792, ebbe una notevole diffusione durante l'800 per affrontare poi le dure normative del proibizionismo e le leggende da queste derivate, tutte invenzioni per timore del suo successo. In Francia ad esempio faceva troppa concorrenza al vino. Oggi però è legale in tutti i Paesi membri dell'Unione europea.

di Carmine Lamorte
24 marzo 2019 | 09:18
L'assenzio, tra storia e leggenda 
La fata verde è una vecchia fake news
L'assenzio, tra storia e leggenda 
La fata verde è una vecchia fake news

L'assenzio, tra storia e leggenda La fata verde è una vecchia fake news

Inventato nel 1792, ebbe una notevole diffusione durante l'800 per affrontare poi le dure normative del proibizionismo e le leggende da queste derivate, tutte invenzioni per timore del suo successo. In Francia ad esempio faceva troppa concorrenza al vino. Oggi però è legale in tutti i Paesi membri dell'Unione europea.

di Carmine Lamorte
24 marzo 2019 | 09:18
 

Inventato nel 1792, ebbe una notevole diffusione durante l'800 per affrontare poi le dure normative del proibizionismo e le leggende da queste derivate, tutte invenzioni per timore del suo successo. In Francia ad esempio faceva troppa concorrenza al vino. Oggi però è legale in tutti i Paesi membri dell'Unione europea.

L’Assenzio (più precisamente assenzio maggiore) è una pianta scientificamente chiamata artemisia absinthium. È un arbusto piuttosto comune nelle zone alpine, caratterizzato da un colore verde argentato e da un sapore estremamente amaro. In erboristeria viene utilizzato per le sue proprietà toniche, antisettiche ed aperitive; inoltre le sue spiccate proprietà vermifughe sono conosciute fin dall’antichità.

(L'assenzio, tra storia e leggenda La fata verde è una vecchia fake news)

In italiano con il termine assenzio si fa riferimento anche all’“absinthe”, un liquore ottenuto distillando erbe officinali tra cui artemisia absinthium, anice verde, finocchio, melissa, coriandolo ed issopo, dittamo e acoro, un'invenzione del medico Pierre Ordinaire, in fuga dalla Rivoluzione francese verso la Svizzera nel 1792. L’absinthe conobbe una diffusione eccezionale nell’800, venne chiamato “absenta” nei Paesi di lingua spagnola, “absinth” nei Paesi di lingua tedesca, “absinthe” - ma con differente pronuncia - nei Paesi anglosassoni ed appunto “assenzio” in Italia. Da questo momento, quindi, parleremo dell’assenzio facendo riferimento al liquore sopracitato.

L’assenzio venne messo al bando in quasi tutto il mondo all’inizio del ‘900, sia dai movimenti antialcool negli Stati Uniti che dai produttori di vino francese che ne temevano la concorrenza. Iniziarono campagne anti-assenzio, che in quel periodo cominciarono a diffondere tutte quelle leggende che ritraggono l’assenzio come una droga pericolosa, dotata di strani poteri, un po’ come avviene oggi con le “fake news”.

In realtà, l’assenzio non ha nessun effetto stupefacente, ed i motivi che portarono al bando furono di tutt’altra natura. Solo più tardi si scoprì che l’assenzio non aveva alcun effetto psicotropo e che i danni alla salute erano provocati dall’eccessiva alcolicità del prodotto.

In Italia l’assenzio non conobbe una diffusione paragonabile a quella francese o svizzera, infatti il bando venne applicato molto più tardi, solo nel 1939, probabilmente più per seguire una generale tendenza all’austerità che per una reale necessità. Da notare che invece continuarono ad essere perfettamente legali i vermut (tra cui il diffusissimo Martini e il Cinzano) che contenevano e contengono artemisia absinthium o artemisia pontica.

(L'assenzio, tra storia e leggenda La fata verde è una vecchia fake news)

Poiché in Spagna l’assenzio non è mai stato bandito, grazie alla normativa europea che prevede un sostanziale allineamento legislativo degli Stati membri l’assenzio è ritornato legale in tutti i Paesi dell'Unione; anche se la legge italiana che vietava l’assenzio non è mai stata abrogata, la direttiva comunitaria prevale sulla normativa italiana.

La Comunità europea ha imposto delle norme per la commercializzazione dell’assenzio, che consistono nel rispetto dei valori limite di tujone (è un chetone e terpenoide contenuto nell’artemisia absinthium che presenta un odore di mentolo), pari a 10 mg/l per i liquori e 35 mg/l per gli amari. Poiché l’assenzio può essere considerato a tutti gli effetti un amaro, esso potrà essere commerciato se non contiene un quantitativo di tujone superiore a 35 mg/l.

Sicuramente cocktail con l’assenzio se ne possono inventare tanti e tanti ne troveremo in circolazione, ma sono sempre e solo i grandi classici a fare la storia, come le due ricette che presento.

Corpse Reviver 2
Ingredienti: 2,25 cl di London Dry Gin, 2,25 cl di white Curacao, 2,25 cl di Lillet Blanc, 2,25 cl di succo di limone fresco.
Procedimento: shakerare e versare in una coppa preventivamente bagnata nell'assenzio (operazione che si compie versando mezzo dito di assenzio nella coppa e poi ruotando quest'ultima in modo da bagnarne l'interno prima di gettare l'assenzio).

Sazerac
Ingredienti: 6 cl di whiskey bourbon, 0,75 cl di sciroppo di zucchero, 5 gocce di Peychaud's Bitters
Procedimento: prendere un mixing glass, aggiungere ghiaccio e unire gli ingredienti mescolando. Poi versare solo gli ingredienti in un bicchiere bagnato nell'assenzio e guarnire con una fettina di scorza di limone.

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