Usa, influencer vs spreco alimentare I consigli delle ecostar su Instagram
Negli States, Paese del consumismo e dello spreco, è nato lo Zero Waste Movement (Movimento rifiuti zero): una comunità di attivisti che attraverso web e social incitano alla riduzione della produzione di rifiuti
15 gennaio 2018 | 09:46
Non bisogna infatti dimenticare che negli Usa viene prodotta una quantità incredibile di spazzatura di ogni tipo, che inquina l'ambiente e produce gas serra a causa dell'energia richiesta per il trasporto, lo smaltimento e il riciclo. Chi fa parte dello Zero Waste Movement ha appunto come scopo quello di contrastare questa tendenza.
Instagram in particolare è diventato il mezzo tramite cui una serie di influencer, con foto e didascalie, raccontano tutti i giorni ai follower le tecniche per vivere producendo pochi rifiuti, e quei pochi tutti riciclabili. A questo proposito il sito ambientalista TreeHugger ha provato a fare un elenco delle star dello Zero Waste Movement presenti sui social network.
Heather White di Intentionalism posta foto piene di colori che insegnano a fare candele di cera di soia e sciroppo di sambuco per i bambini. Tutti prodotti home made, molti realizzati con ingredienti coltivati sull'orto nel retro di casa, evitando quindi di comprare nei supermarket prodotti avvolti da chili e chili di imballaggi.
Su Going Zero Waste, Kathryn Kellog racconta del suo timore quando chiede ai negozianti di poter usare le sue retine per l'ortofrutta, evitando di utilizzare i sacchetti di plastica (argomento più che attuale oggi in Italia). «Io penso "E se dicono di no?" - scrive la Kellog - ma sapete una cosa? Quasi sempre mi sento rispondere "Che grande idea!". La maggior parte delle persone è molto favorevole e recettiva all'idea di portarsi il proprio contenitore».
La Zero Waste Nerd Megean Weldon di Kansas City ogni giorno propone una piccola azione per ridurre i rifiuti. Ad esempio, il 10 gennaio ha proposto di rifiutare gadget inutili come penne, tazze e magliette. E ancora, Jonathan Levy di L.A., ribattezzato lo Zero Waste Guy, si è preso invece la mission di denunciare gli sprechi di cibo. Il suo profilo Instagram abbinda di foto di frutta e verdura ancora commestibili buttate nei cassonetti.
Celia Ristow di Go Litterless insegna come fare regali usando solo oggetti compostabili o riciclati, mentre su Girl Gone Green Manuela Baron racconta come mantenere uno stile di vita a rifiuti zero anche viaggiando per il mondo.
Anche noi in Italia, sicuramente con un'attenzione generale maggiore verso lo spreco, abbiamo ancora i nostri problemi (e non sono pochi). Ecco perché, ad esempio, per ridurre i rifiuti casalinghi, esistono i due vademecum "Io non spreco" (clicca qui o visita il sito www.politicheagricole.it del Ministero) e Waste Notes, scaricabile dal sito della campagna www.sprecozero.it.
Instagram in particolare è diventato il mezzo tramite cui una serie di influencer, con foto e didascalie, raccontano tutti i giorni ai follower le tecniche per vivere producendo pochi rifiuti, e quei pochi tutti riciclabili. A questo proposito il sito ambientalista TreeHugger ha provato a fare un elenco delle star dello Zero Waste Movement presenti sui social network.
Heather White di Intentionalism posta foto piene di colori che insegnano a fare candele di cera di soia e sciroppo di sambuco per i bambini. Tutti prodotti home made, molti realizzati con ingredienti coltivati sull'orto nel retro di casa, evitando quindi di comprare nei supermarket prodotti avvolti da chili e chili di imballaggi.
Su Going Zero Waste, Kathryn Kellog racconta del suo timore quando chiede ai negozianti di poter usare le sue retine per l'ortofrutta, evitando di utilizzare i sacchetti di plastica (argomento più che attuale oggi in Italia). «Io penso "E se dicono di no?" - scrive la Kellog - ma sapete una cosa? Quasi sempre mi sento rispondere "Che grande idea!". La maggior parte delle persone è molto favorevole e recettiva all'idea di portarsi il proprio contenitore».
La Zero Waste Nerd Megean Weldon di Kansas City ogni giorno propone una piccola azione per ridurre i rifiuti. Ad esempio, il 10 gennaio ha proposto di rifiutare gadget inutili come penne, tazze e magliette. E ancora, Jonathan Levy di L.A., ribattezzato lo Zero Waste Guy, si è preso invece la mission di denunciare gli sprechi di cibo. Il suo profilo Instagram abbinda di foto di frutta e verdura ancora commestibili buttate nei cassonetti.
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