Tutela per la Cucina italiana, all’estero come in Italia
21 marzo 2016 | 15:14
di Alberto Lupini
Per ora siamo solo ad un protocollo d’intesa fra Ministeri, formula un po’ bizzarra perché sembra che siano aziende private o istituzioni senza legami fra loro, ma almeno un progetto è stato messo in campo: promuovere l’alta Cucina italiana e i prodotti made in Italy di qualità all’estero.
The Extraordinary Italian Taste sarà il nome dato alle iniziative per il coordinamento della promozione e della comunicazione e nello stesso tempo per contrastare il dilagante Italian sounding. E fin qui non ci sarebbe poi molto di nuovo rispetto ad altri programmi avviati in passato e regolarmente naufragati o diventati fonti di sprechi. La novità vera è che, finalmente, un ruolo importante è affidato ai Cuochi, testimoni e ambasciatori di Cultura e prodotti. E questo fa ben sperare.
Proprio la presenza dei cuochi è il segno di una novità che potrebbe essere positiva. E lo è quanto più si consideri che il Governo sembra finalmente essersi reso conto che in un settore così strategico per la nostra immagine nel mondo è fondamentale poter contare sulla collaborazione di tutti, a partire dalle associazioni che rappresentano il settore. Gli errori che erano stati compiuti durante l’Expo sono stati di fatto superati. A fianco dei soliti nomi di stellati (importanti e di immagine, certo, ma senza alcuna rappresentanza e col patrocinio di un’azienda privata come Identità Golose) ci sono ora le più importanti associazioni di categoria. Dalla Fic ad Euro-Toques, fino al sindacato delle imprese Fipe, all’incontro di presentazione del progetto c’erano i vertici di chi non rappresenta solo se stesso. Unico neo, dovuto forse alla dimenticanza di qualche funzionario, l’assenza di chi ha dato finora voce alle migliaia di cuochi che lavorano nel mondo. Ci riferiamo in particolare ad Itchefs-Gvci e al Cim, che coi loro network tengono i collegamenti coi professionisti che sono fra i protagonisti del successo della nostra Cucina e del nostro stile di vita nel mondo. Siamo certi che a questa svista si porrà rapidamente rimedio nell’interesse di tutto il sistema Paese.
E mentre si pongono le basi per una valorizzazione della Tavola italiana nel mondo, è interessante osservare come anche in Italia ci si stia muovendo per tutelare quello che è uno degli elementi più importanti per l’incoming turistico. Molto importante è il programma ad esempio del Comune di Firenze, da definire bene nei contenuti, per dare una certificazione utile alla qualità e alla provenienza dei prodotti proposti al ristorante. Un tema strettamente legato al valore dell’accoglienza e dello stile e che non a caso sarà al centro dell’evento per il “Premio Italia a Tavola - Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione”, che si svolgerà proprio a Firenze il 2 aprile con la partecipazione del ministro della Cultura e del Turismo Dario Franceschini e del sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella.
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Alberto Lupini