Turismo, la piaga degli affitti in nero Il 50% delle case vacanze è irregolare

Che il turismo stia dando segnali positivi è stato dimostrato dai dati confortanti. Ma c’è un neo ancora da risolvere per il settore: l’affitto irregolare delle cosiddette case vacanze . Secondo dati della Guardia di Finanza, il 50% delle case affittate quest’estate era irregolare e completamente sconosciuta al fisco

21 settembre 2018 | 10:17
Le indagini delle Fiamme Gialle si sono concentrate in particolar modo su proprietari di seconde e terze case nelle località turistiche balneari, di montagna e nelle città d'arte da giugno a settembre. Su 1.477 controlli effettuati 902 sono risultati non a norma e, di questi, 753 sono risultati affitti in nero. Puglia, Lazio e Toscana si sono spartite il “titolo” di regioni dove i casi sono stati più frequenti.


(foto: www.ilquaderno.it)

Spicca tra questi casi un caso rilevato a Pescare dove l’evasione per affitti in nero ha raggiunto la cifra di 350mila euro, derivante da b&b e appartamenti. Nel mirino delle indagini anche una società immobiliare alla quale sono state contestate evasioni per 150mila euro. E ancora a Taormina dove l’evasione è stata di 130mila euro: in questo caso bed and breakfast e hotel erano completamente sconosciuti al fisco.

Ma la questione dell’abusivismo non è solo relativa agli affitti perché anche i venditori si sono resi protagonisti. Nei tre mesi estivi la Gdf ha individuato 4.126 venditori irregolari, ovvero che non avevano mai né chiesto né ottenuto alcuna licenza per aprire attività commerciali oppure che non avevano mai installato registratori di cassa.
 
Quindi il problema della contraffazione. Tra giugno e settembre 29,5 sono stati i milioni di prodotti contraffatti che hanno portato alla denuncia di 1.320 persone e alla scoperta di 21 fabbriche o depositi irregolari. Tornando agli affitti, gli irregolari poco fanno per rimanere “nascosti”. A Torino ad esempio un b&b pubblicizzato su tutti i più noti siti di settore non aveva alcuna autorizzazione ad ospitare turisti. Anzi, era diventato un centro di smistamento di prodotti contraffatti.

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Alberto Lupini


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