Il Mercato Centrale si sviluppa e avanza In aprile a Torino e per Natale a Milano
Presentazione in un cantiere nella pancia della Stazione Centrale di Milano e che poco prima delle festività Natalizie sarà il 4° Mercato Centrale, dopo Firenze, Roma e Torino
21 marzo 2019 | 15:55
di Gabriele Ancona
Per amor di precisione, va annotato che Mercato Centrale ha studiato un’applicazione creata per i centri commerciali e a giugno 2017 ha aperto ai Banchi del Mercato Centrale presso il Centro Commerciale I Gigli a Campi Bisenzio (Fi). «A Milano - ha ricordato l’amministratore delegato di Mercato Centrale - nell’ottica di un’efficace rigenerazione urbana, avremo in gestione per 21 anni questo spazio. Due piani che su un fronte di 150 metri si svilupperanno su 4.500 metri quadri. E all’esterno ci sarà un dehors imponente. L’investimento è stato di 5,5 milioni di euro».
Contando anche l’imminente apertura di Torino, per fine anno i tre Mercato “classici” dovrebbero accogliere oltre 8 milioni di visitatori. Il fatturato, oggi a 43 milioni di euro, prevede il raddoppio per il 2022. Puntando tutto su artigianalità, legame con il territorio e vocazione culturale, Mercato Centrale sceglie e raccoglie gli artigiani del gusto e il loro saper fare in una ideale
piazza della bontà, un’agorà tenuta viva da un ricco palinsesto di attività culturali organizzate in sinergia con le istituzioni, gli enti e le associazioni locali e nazionali. Tra i due Mercato di Firenze, Roma, Torino e Milano saranno attive 105 botteghe che occuperanno circa 1250 addetti.
Umberto Montano e Stefano Mereu
«Vogliamo mettere in mostra le risorse vere dell’enogastronomia italiana e per questo abbiamo scelto gli artigiani - ha sottolineato il presidente e fondatore di Mercato Centrale Umberto Montano - l’obiettivo è rimettere al centro un patrimonio che ci appartiene. Un’offerta però non di solo cibo, ma anche di intensa attività culturale che porti tutti a interagire all’interno del Mercato. A Torino sono già in calendario 350 eventi».L’idea del progetto è semplice e forte e si basa su tre pilastri fondamentali: la centralità degli artigiani con la loro capacità di produzione, preparazione, vendita e somministrazione dei loro prodotti locali, il legame e lo scambio con il quartiere e la
città nell’ottica di una rigenerazione urbana, la creazione di eventi, che trasformino ogni mercato in luogo di destinazione che si alimenta in un continuo dialogo con il tessuto cittadino. È così che ogni Mercato è diverso dall’altro: ciascuno si sviluppa per dare risalto alle caratteristiche dello spazio che occupa e alle tradizioni del territorio con cui dialoga, senza mai snaturare i capisaldi della formula.
Per informazioni: www.mercatocentrale.it
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Alberto Lupini